venerdì 17 gennaio 2014

UN CARRELLO DI LIBRI 2013 da leggere nel 2014




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       IL FOTOGRAFO DI AUSCHWITZ di Luca Crippa e Maurizio Onnis (Piemme Voci) con sedici pagg. di documentazione fotografica. L’austro-polacco Wilhelm Brasse viene internato con il numero 3444  per il rifiuto di arruolarsi nella Wehrmecht: si salva dalla morte in quanto è un abile fotografo e la  narcisistica arroganza dell’apparato nazista esige di identificare e immortalare lo sterminio. Egli fotografa cinque anni di atrocità e di morte ed è costretto a  collaborare con il vampiresco dottor Josef Mengele. Alcune foto arriveranno alla Resistenza per far sapere al mondo. Perché il mondo deve sapere e deve ricordare.

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      A completare il Ricordo suggeriamo il libro di Thomas Harding  IL COMANDANTE DI AUSCHWITZ della Newton Compton Editori. Il titolo originale è migliore – Hanns and Rudolf – che meglio descrive le vite parallele di due uomini della Seconda Guerra mondiale: Rudolf Hoss, spietato kommandant  che ha mandato freddamente a morte oltre un milione di internati; Hanns Alexander, prozio dell’Autore che era ignaro dell’avventuroso passato del congiunto sino alla di lui morte avvenuta nel 2006. Due tedeschi, uno ebreo ed uno nazista, le cui vite corrono parallele dalla Prima Guerra Mondiale sino a quando i loro destini si incroceranno con la cattura dello Sterminatore da parte dell’ebreo. Una storia avvincente e vera. Per non dimenticare.

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      Dedicato ai Fotografi più che alle fotografie è il volume di interviste di Mario Calabresi A OCCHI APERTI. Foto che raccontano la Storia o la Storia fissata in una foto. Il giornalista, direttore de La Stampa e figlio del commissario Luigi, assassinato da Lotta Continua nel 1972 (quando Mario aveva due anni) incontra negli anni Steve McCurry, Josef Koudeka, Don McCullin, Elliott Erwitt, Paul Fusco, Alex Webb, Gabriele Basilico, Abbas, Paolo Pellegrin, Sebastiao Sagado. Il libro, destinato ai fotografi ed a tutti quelli che rispettano la storia, è stato scritto “nei cinque mesi in cui il giornalista de La Stampa Domenico Quirico era sequestrato in Siria”.


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      Per gli appassionati di Oliver Sacks (non solo neuropsichiatri e studenti) assai intrigante e documentato è ALLUCINAZIONI della Adelphi. Il volume è rigoroso e piacevole al tempo stesso, lo scrittore è al solito autorevole neurologo, cui si può tranquillamente attribuire fiducia circa le fonti bibliografiche in quanto trattasi di scienziato che opera nel campo dagli anni Cinquanta: altrettanta fiducia  non si può accordare  ahimè alle asserzioni captate da sprovveduti ed incolti, qui e là,  su Internet cui si tende a dare valore di certezza (“Internet dixit”).  Si parla delle allucinazioni, percezioni senza oggetto, comunque indotte (da psicodislettici, da cefalee emicraniche, da focolai epilettici, da psicosi ecc.) così collegate al quotidiano ed alla storia della umanità sin dall’antichità. Interessante la rivalutazione che Sacks opera della teoria bicamerale della mente, avanzata da  Julian Jaynes (p. 71), - Il crollo della mente bicamerale e l’origine della coscienza (1976) - recentemente ripresa dopo anni di oblio anche dall’altro neuroscienziato Antonio Damasio nel volume Il sé viene alla mente. La costruzione del cervello cosciente (Adelphi, 2012). Molti ricercatori e clinici concordano oramai sul fatto le allucinazioni uditive siano il risultato di un mancato riconoscimento da parte della mente del proprio dialogo interno, il quale viene “esteriorizzato”, cioè vissuto come “esterno” (proiettato, si dice in termini psicodinamici): anche noi con Eric Berne riteniamo che le “voci” allucinatorie siano “voci Genitoriali” proiettate. Tali voci erano probabilmente sentite normalmente dall’umanità  sino a tremila anni fa ed erano interpretate come voci dirette degli “dei” prima che le stesse fossero interiorizzate e riconosciute dall’individuo  come proprie: tali voci erano generate internamente dall’emisfero destro del cervello e percepite attraverso l’emisfero sinistro (dominante). Di tutto ciò si è avuto conferma sperimentale da lavori condotti nel 2000 con RMNf.


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Interessante ma complesso il libro del teologo Vito Mancuso IL PRINCIPIO PASSIONE edito da Garzanti, “affascinante racconto di una profonda avventura intellettuale, Il Principio Passione con la sua formula del mondo (Logos +  Caos = Pathos) si offre alla mente perplessa come una nuova guida per rinnovare in modo responsabile la fiducia nella vita, e nell’amore quale suo scopo supremo”.




(a.m.)



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