giovedì 15 ottobre 2015

47° Congresso Nazionale della SIP




Si è svolto ai Giardini Naxos di Taormina il 47° Congresso Nazionale della SIP (Società Italiana Psichiatria) dall’11 al 15 Ottobre 2015. Attuale presidente è il prof. Emilio Sacchetti. Presente anche come relatore il presidente della World Psychiatric Association, prof. Dimesh Bhugra (ha parlato di Migration and Schizophrenia) ed il presidente della European Psychiatric Association, prof.  Wolfang Gaebel (Schizophrenia: New Face of Psychiatry).
 
Wolfang Gaebel


Sembrava che il maltempo sull’Italia e sulla Sicilia in particolare dovesse sabotare la periodica riunione dei professionisti ma non è stato così. Solo dal pomeriggio del mercoledì il mare ha preso ad agitarsi e nuvoloni si sono rincorsi nel cielo neri e minacciosi con brusco calo della temperatura. Ha accolto i lavori congressuali l’Hotel Hilton con sette sale per consentire sessioni in contemporanea e sessioni in ECM. Difficile seguire senza fare scelte assurde ma, si sa, certi megacongressi sono un po’ come l’Expo: nessuno può vedere che una piccola parte. Il tema: Salute Mentale, benessere, lavoro e futuro: il nuovo volto della psichiatria. Megagalattico anche l’argomento e difatti ha potuto contenere i contenuti più classici e quelli più nuovi: si è passati dalla diagnostica alla terapia, dalla nosografia alle ricerche sperimentali condotte con strumenti sempre più sofisticati di diagnostica per immagini ( RMNf, PET) e tecniche genetiche. Si è parlato tanto di sonno ed insonnia, dello scardinato ritmo sonno-veglia degli adolescenti, di psicosi e droghe, di epigenetica e  plasticità neuronale, di  Connectome e  neurogenesi, di farmaci e farmacogenetica, di nutrigenomica e nutriceutica, di psicoterapia e mindfulness senza tralasciare approcci strumentali come rTMS (repetitive Transcranial Magnetic Stimulation)  e tDCS  (transcranial Direct Current Stimulation). 
La architettura neurale si complica enormemente tra la nascita (sin) e i due anni di vita.

Lo sviluppo neurale è comunque asimmetrico: nella adolescenza la PFC (Corteccia PreFrontale) è meno sviluppata che nell'adulto; la amigdala (emozioni) è più sviluppata della PCF per cui un adolescente appare più "impulsivo" di un adulto.

Le abitudini e la palestra mentale sono cambiate dal 1900 (lettura libri, suonare, giornali) ad oggi : ciò ha importanti ricadute sull'hardware dell'adolescente


Insomma tanto di tutto. La difficoltà crescente dell’assistenza psichiatrica territoriale e ospedaliera e la carenza di neuropsichiatria infantile sono state dibattute con maggiore sincerità rispetto alla tendenza del “politicamente corretto” che ha dominato per anni nascondendo problemi di rilevanza mediatica.  E’ emerso così lo sforzo di vicariare i compiti assistenziali degli OPG chiusi. Il congresso consente in effetti di tastare il polso alle varie discipline psichiatriche e di riprendere contatti con colleghi sparsi in tutta Italia, di conoscerne di nuovi in una situazione relazionale che facilita scambi di esperienza e condivisione;  è bello e utile condividere aspetti cognitivi ed emozionali in una professione di aiuto tra le più rischiose in termini di burn out e rischi di incolumità personale (e la lista di psichiatri feriti o uccisi nel corso del lavoro quotidiano non si chiude mai).  
In apertura di lavori il compositore Nicola Piovani (ricordate la colonna sonora de La vita è bella di Benigni?)  ha culturalmente spaziato parlando di Lingua musicale del disagio.
Molta attenzione è stata dedicata allo sviluppo del cervello-mente nell’adolescente ed agli effetti nefasti delle sostanze psicoattive  e della deprivazione di sonno sull’hardware encefalico in evoluzione (spiegando come mai le ore della notte causano tanti incidenti mortali). Il prof. Biggio ha ammesso di aver parlato p.e. del pericolo della "nuova" cannabis sulle menti dei teenagers (rischio documentato di psicosi allucinatorie) con dei politici romani: è stato deriso con una "vada pure a respirare un po' a piazza Navona..." Praticamente è stato mandato a quel paese. Una mente che l'Europa ci invidia e che negli USA avrebbero messo a capo di un progetto flagship: come il  BRAIN (Brain Research through Advancing Innovative Neurotechnologies) Initiative che ha l'obiettivo di mappare ogni neurone del cervello. Progetto di ricerca discusso quanto l'europeo Human Brain Project che è uno dei due progetti "flagship" europei, cioè i due progetti "faro" in cui l'Europa ha deciso di investire soldi ed energie per i prossimi dieci anni (l'altro è un megaprogetto sul grafene). Comunque vadano le cose nel mondo si investe sul cervello umano dato che il cervello umano ha "investito" il mondo. (a.m.)

Il prof. G. Biggio ricercatore di fama internazionale che investiga il SNC: da anni attira la attenzione dei media e degli educatori sul rischio-droghe che incombe sulle menti in sviluppo tra i dieci e venti anni. La digitalizzazione della mente poi costituisce un altra preoccupazione per lo studioso alla pari della decurtazione di sonno. 



sabato 10 ottobre 2015

LETTERA DI UNA ADOLESCENTE ALLA REDAZIONE


Le cose sono andate così: una madre prende appuntamento dallo psichiatra con la figlia sedicenne in settembre. All'incontro rivela di avere molti scontri con la figlia presente circa la legittimità o la importanza di assumere liberamente sostanze psicoattive. La ragazza è "circondata" da coetanei e no che ne fanno uso ed abuso (in primis Cannabis); fa solo un cenno all'abuso di alcole dandolo quasi per scontato. Alcune amiche sue ed amici sono andati anche in coma etilico ma a lei non piace l'alcole, vorrebbe divertirsi senza "sballo", è confusa e combattuta tra tante fonti di informazione dissociate. Ha fame di informazioni vere, non da assorbire dal guru di turno (come Vasco Rossi e tanti genitori stessi che si dannano in privato o con i figli stessi); è stanca di leggere passivamente sulla piazza del web che spesso è l'unico luogo ove discutere e riflettere rispetto alla piazza del centro urbano ove si dialoga pochissimo e si fa moltissimo. Lo psichiatra ascolta e risponde alle domande suffragando il suo dire con dati sperimentali e clinici, così senza arie di "professore" o "grillo parlante" e subito si crea una atmosfera comunicativa franca ed onesta di tipo Adulto. Lo psichiatra fornisce dati rivenienti sia dalla ricerca scientifica ed epidemiologica sia dalla personale esperienza: p.e. accenna al fatto di aver trattato negli ultimi cinque anni una trentina di casi di psicosi da cannabis, prima che la nosografia internazionale ne parlasse (chi sta in trincea si accorge prima di certi cambiamenti, come un pediatra può dirti che malattie ci sono in giro veramente). La ragazza annuisce. E comprende. Non si mostra in accordo o in disaccordo. Elaborerà? si chiede lo specialista. Al termine saluta e si interessa al Corso 101 del 3 Ottobre (cui deciderà di partecipare sua sponte). Al di là di tutto ha fame di informazioni e struttura. La lettera è firmata, abbiamo anche il consenso di lei e dei genitori a pubblicarla ma abbiamo deciso di abolire elementi di identificazione per tutela della stessa studentessa ed anche perché il problema slatentizzato è ubiquitario, in Italia e Occidente.







Caro Dottore,

sono stata sua paziente per un solo pomeriggio. Mi chiamo F., ho 16 anni, frequento il quarto anno del liceo delle Scienze Umane.
La causa del nostro incontro è stata mia madre e la sua folle fissazione per le droghe e per la paura che io possa farne uso.
Ho 16 anni, caro dottore, e provo già un terribile disgusto nel constatare in che condizioni vivono la mia generazione e quella antecedente ad essa.
Basta davvero poco per vedere ragazzi della mia età, talvolta anche più piccoli, con uno spinello in mano. La canna è ormai diventata una cosa fin troppo semplice e banale; non ci si impressiona più quando si sente l’odore di erba, la droga non è più un argomento tabù. È diventata una questione comune, come fosse pane quotidiano. Un argomento all’ordine del giorno.

Cosa può saperne un ragazzo di 16-17 anni della vita? E un di 15? E uno di 18-19? Come può essere a conoscenza, una persona così giovane, del male che si infligge autonomamente?
Non ce lo dice nessuno.
Ci sentiamo dire un banale <<Non farlo perché è sbagliato>> ma purtroppo siamo testardi. Questa spiegazione è troppo banale per noi che invece cerchiamo qualcosa di diverso. Vogliamo risposte effettive che ci dimostrino realmente gli effetti.
Credo che finché non le avremo, finché non guarderemo con i nostri stessi occhi, non impareremo mai.

Mi sembra di vivere in un mondo di bambini che si sentono grandi. E in mezzo mi ci metto anch’io.
Siamo bambini cresciuti troppo in fretta.
Ci sentiamo grandi tanto da dover trovare giusto non rispettare le regole. Abbiamo dimenticato il gusto del divertimento puro. Abbiamo dimenticato cosa significa respirare a pieni polmoni l’aria pura, senza catrame a “filtrare” tutto.
Abbiamo dimenticato che la vita dura circa 100 anni e forse anche un po’ di più, e che le sue aspettative stanno anche aumentando. Non capiamo che essa non finisce a 19 anni.
C’è altro.
Molto altro.

Perché i miei coetanei non se ne rendono conto? Anzi. Perché NOI non ce ne rendiamo conto?
Dottore, io voglio aiutarli. E lo so che non è mio compito, ma non posso vedere bambini così innocenti che si distruggono in maniera così devastante.
Hanno tutti smesso di sognare. Cosa potrà mai essere una persona della mia età che non ha più la forza e il coraggio di sognare? È il nulla, caro dottore.
Questa è una realtà che non posso accettare; meritiamo tutti un futuro e loro hanno bisogno di rendersene conto.
Voglio davvero credere che esistano persone come lei, disposte a salvarli uno ad uno.
La prego di non vedere questa come una semplice lettera scritta da una stupida ragazza qualsiasi. Il mio vuole essere un grido d’aiuto da parte di qualcuno che si è reso conto di cosa davvero sta accadendo.
La ringrazio per il tempo perso a leggere tutto ciò.
La ringrazio anche a nome di tutti quei ragazzi che sono stati salvati da lei e dai suoi colleghi.
Con immensa speranza, che è ciò che non perderò mai, la saluto.

È stato un piacere conoscerla.
Con affetto,

F. L.




PS. (spero vivamente che la lettera le piaccia. Sono tutti pensieri reali).

Concludo con dirle che è stato un immenso piacere conoscerla e partecipare ad uno dei suoi 101. Spero sia stato il primo di una lunga serie per me. È stato molto interessante e comprensibile anche per persone con poca conoscenza come me.) 

lunedì 5 ottobre 2015

Corso introduttivo (101) alla Analisi Transazionale di TRANI: un successo con grosse novità

L'incontro formativo con la Comunicazione

E' la prima volta che il Corso introduttivo (101) alla Analisi Transazionale del 3 Ottobre u.s. ha validità anche ECM (Educazione Continua in Medicina) e vi hanno partecipato anche medici, psicologi, infermieri e ed educatori, oltre a diversi avvocati, counsellor, studenti universitari, amministrativi ecc. E' stato un successo l'evento organizzato dal SIEB, anche per le grosse novità introdotte nel processo di apprendimento, come la compresenza di un attore professionista (Michele Lattanzio) per il role-playing.
Michele Lattanzio (attore)

Il SIEB ringrazia i numerosi partecipanti al Corso introduttivo (101) alla Analisi Transazionale - strategie di comunicazione berniana che si è svolto sabato alla Galleria di Trani. Una giornata ricca e proficua di formazione presentata dal dr. Saverio Papagni: ha condotto il dr. Achille Miglionico che è stato coadiuvato dal vivo dalle performance espressive dell'attore Michele Lattanzio, il quale ha interpretato stili funzionali degli Stati dell'Io e brani significativi. E' stato proiettato anche un corto l' Aeroplano di carta (2012) interpretato dal medesimo attore, in quanto rappresentazione straordinaria degli stili funzionali degli Ego States ed esempio della funzione sublimatrice dell'arte sulle vicende copionali drammatiche dell'uomo. I corsisti, di diversa provenienza disciplinare, hanno seguito otto ore di corso con viva interazione. Un sentito grazie anche ai Collaboratori che hanno reso possibile l'evento. Il dr. Achille Miglionico veniva da altri impegni professionali ed istituzionali:  ha rappresentato il SIEB nella giornata di venerdì alla terza edizione del Sissizio sul Dolore, parlando del "Dolore al femminile": il Sissizio è oramai divenuto un appuntamento culturale e formativo maturo, che incrementa l'ascesa culturale della città. E Trani oramai sembra essere decollata dal punto di vista culturale con tanti appuntamenti diversi per utenze diverse ma tutti di elevato livello e diffusione: dai Dialoghi di Trani e gli eventi storici medioevali ai numerosi convegni professionali medici, forensi. Si citano solo come esempi tra i tanti  il Sissizio ed i seminari culturali ed interculturali "aperti" del SIEB, la Giornata Forense del SIEB. 
Achille Miglionico a sin e Michele Lattanzio a dx


il Calendario SIEB

Si preannuncia che il 12 Dicembre prossimo si svolgerà a Palazzo Beltrani, sempre a Trani, un Laboratorio culturale su "Africa Addio" (h. 18): si toccheranno temi quale il volontariato sanitario in Africa, temi caldi come i flussi migratori ed il pericolo dei fondamentalismi ideologici. L'evento sarà supportato, oltre che da una tavola rotonda, da filmati e mostra fotografica; sarà presente ancora l'attore Michele Lattanzio per alcune letture. 
Il calendario SIEB prevede poi la seconda edizione della Giornata Forense (sabato 20 Febbraio 2016 in sede di interesse storico da precisare che si focalizzerà sulla Mediazione familiare ed il Counselling con la partecipazione di illustri avvocati e giudici nonché dei previsti professionisti medici e psicologi versati in ambito forense. Il 14 Maggio 2016 si terrà un seminario Mindfulness e analisi transazionale: consapevolezza e alfabetizzazione emotiva (dr. Neus Lopez) cui farà seguito seminario chiuso avanzato ed esperenziale in Giugno. Altre date sono in costruzione ci riferisce il consiglio direttivo dell'Istituto e vi terremo informati. (tina ardito)

R. Magritte - Le Savoir La porta Socchiudo la porta: s'intravede la luce La via non è fuori  È nel buio più intenso  nella parte più osc...