venerdì 26 maggio 2023

ALLUVIONE 2023: RIFLETTIAMO IN TERMINI DI MEDICINA D'URGENZA E PREVENTIVA

 






Alluvione in Emilia Romagna:

tante sono state le vittime e più che ingenti sono i danni a causa dell’esondazione di fiumi nel Bolognese, nel Ravennate e nell'Imolese. Ma il rischio salute qual è?


Al di là del noto dissesto idrogeologico, al di là delle alterazioni climatiche, che sono tragicamente davanti ai nostri occhi, in questi giorni tristi si apre uno scenario di speranza e rinnovamento dai contorni incerti, da affrontare con grande onestà intellettuale, con strumenti straordinari e interventi mirati che necessitano di una coesione politica e di  "pensiero lungo". Utopia? Non si attendono solo sforzi economici riparativi ma ora si impone la indifferibilità di un lungimirante piano di risanamento ambientale non solo a livello regionale ma nazionale: al commissariamento regionale dovrebbe affiancarsi uno snello e determinato commissariamento centrale ispirato da task force pluridisciplinare e interministeriale. Ma di questo già si parla troppo a livello mediatico. 
Altri problemi, soprattutto di ordine sanitario, emergono quando il peggio non è ancora passato. 
 “Un’alluvione causa morte per annegamento, infarto, ipotermia, lesioni elettriche e ferite, ma questi sono solo gli effetti diretti e immediatamente visibili dell’emergenza”, spiega in una nota il presidente della Società Italiana Medicina Ambientale (SIMA), Alessandro Miani. “Gli effetti indiretti sono, invece, monitorabili solo nel lungo periodo. Basti pensare che lo straripamento delle acque reflue causate dalle inondazioni aumenta il rischio di infezioni”, spiega Miani, “Cresce, quindi, in modo esponenziale il rischio di malattie gastrointestinali, dermatiti, congiuntiviti. Ma sono possibili anche veri e propri avvelenamenti, ad esempio in caso di rottura di condotti sotterranei, straripamento di scorie tossiche, o rilascio di sostanze chimiche conservate nel terreno”.

Puntuali le raccomandazioni regionali ai cittadini e soccorritori (si veda link). Non è finita. E' appena cominciata una nuova epoca di ricostruzione. Come dopo una guerra perduta contro la Natura, che vince sempre, quando sfidata.  



https://www.auslromagna.it/notizie/comunicati/item/4903-alluvione-nel-ravennate-indicazioni-e-norme-di-comportamento-per-i-cittadini-e-i-volontari-coinvolti

Natura. Così fugge lo scoiattolo dal serpente a sonaglio, finché gli cade in gola da se medesimo. Io sono quella che tu fuggi.
Islandese. La Natura?
Natura. Non altri.

Il Dialogo della Natura e di un Islandese (Operette Morali di Giacomo Leopardi) è particolarmente significativo perché il poeta, affrontando il problema del rapporto fra l'uomo e la natura, manifesta chiaramente la sua disincantata e tragica visione del mondo. La frase più famosa e amara fa molto pensare oggi: 

"Se anche mi avvenisse di estinguere tutta la vostra specie, io non me ne avvedrei» [la Natura]

Noi non siamo né il centro dell'universo né il centro della natura, della biosfera. E' finito il tempo delle chiacchiere inutili o negazioniste. Il futuro è adesso, come dicono pubblicità che esaltano la tecnologia a discapito delle scienze. (am)

mercoledì 24 maggio 2023

GIORNATA IAT Verona: report del 13-14 Maggio 2023

 




Nei giorni 12-13-14 maggio 2023 si è tenuta a Verona la 22.a edizione delle Giornate IAT, Istituto di Analisi Transazionale.  Un’occasione annuale che da 22 anni invita i soci dell’IAT e degli Istituti affiliati all'IAT (come il SIEB) a fermarsi per un fine settimana di formazione e condivisione.

Ci si è riuniti presso la sala dell’Hotel Giberti con la finalità di approfondire le tematiche che ruotano attorno al ruolo del professionista d'aiuto ad orientamento Analitico Transazionale, partendo dal tema centrale dell’evento: Onnipotenza e limite. Infatti, è tra gli scopi dell’IAT quello di creare occasioni nazionali e internazionali di confronto e scambio tra i professionisti di settore, con l’obiettivo di diffondere l’applicazione integrata dell’Analisi Transazionale nei quattro campi che la caratterizzano: Clinico, Counselling, Organizzativo, Educativo. In tal senso e in un’ottica di crescita continua, il Direttivo in carica dell’IAT ha strutturato l’organizzazione delle due giornate di lavori in un alternarsi di interventi di illustri professionisti e lavori di gruppo. Una modalità di lavoro che ha saputo approfondire ogni aspetto del tema oggetto di discussione, attraverso uno scambio e un confronto che ha arricchito ciascun partecipante. 

Il primo intervento del sabato mattina, tenuto dal dr. Achille Miglionico, psichiatra, psicoterapeuta e PTSTA – P, ha introdotto i lavori approfondendo l’Ambivalenza del limite: stati limite e limiti degli stati e ha sin da subito solleticato la curiosità dei partecipanti i quali, attraverso i suoi spunti, hanno iniziato un viaggio che li ha portati a sviscerare tutte le sfaccettature del sottile confine tra limite e onnipotenza, attraversando i miti dal mesopotamico Gilgamesh ad Odisseo. Ha parlato di marginalità e narcisismo in clinica psicodinamica accostando temi antichi e nuovi dell'umanità. Successivamente, la Dott.ssa Roberta Musso, Psicoterapeuta e TSTA-P, ha approfondito il tema Confini, Copioni e onnipotenza: le rivelazioni del sesso; ha fatto seguito l'intervento di Diana Deaconu, CTA-P, che attraverso il contributo in inglese Where is my mind (Embodied) Mind? Holding the space between aspiration and limitation ha messo in evidenza gli strumenti e le modalità di lavoro utilizzati durante il periodo della pandemia da Covid-19. Nel pomeriggio ci si è addentrati nel tema de La narrazione per riparare trame di vita in territori di cura con la Dott.ssa Beatrice Roncato, Psicologa, Counselor e PTSTA-C, per poi concludere gli approfondimenti della giornata con Luca Fornari, PTSTA-O, il quale ha  analizzato i concetti di Onnipotenza, limite e impegno attraverso il modello di sviluppo intellettuale e etico di W. Perry alla luce dell’AT. Questi contributi hanno lasciato ampi spunti di riflessione che hanno arricchito il proficuo scambio di esperienze emerso nei successivi lavori di gruppo. Un confronto che ha permesso a ciascun partecipante di esperire il lavoro del professionista di aiuto da una prospettiva diversa, ma i cui presupposti metodologici accomunano il lavoro d’aiuto a prescindere dall’ambito in cui si opera. L’intera sessione è stata coordinata dalla psichiatra e psicoterapeuta dott.ssa Loredana Paradiso e dalla dott.ssa Antonella Fornaro, Psicologa, Psicoterapeuta e TSTA-P, le quali hanno brillantemente supportato ogni intervento, con il contributo imprescindibile  di Eva Sylvie Rossi, anch’essa Psicologa, Psicoterapeuta
e TSTA-P/O, la quale ha provveduto anche alle traduzioni in/dall'inglese con la sua consueta sicurezza e precisione.

La giornata di domenica, coordinata dalla dott.ssa Cristina Innocenti, Psicologa, Counsellor, Psicoterapeuta e PTSTA-P/C, è iniziata con il dott. Orlando Granati, Psichiatra e TSTA-P, nonché presidente dell'IAT, il quale ha approfondito Gli interventi terapeutici tra aspettative di onnipotenza e consapevolezza del limite, lasciando spazio all’ultimo lavoro di gruppo, quello più corposo e conclusivo. La discussione finale, poi, ha visto la presentazione di quanto emerso nei due giorni di lavori: trame di un viaggio che ha condotto tra i limiti dell’onnipotenza e l’onnipotenza dei limiti, concetti tanto lontani tra loro quanto legati da un fil rouge di infinita lunghezza. 

Un evento di scambio di professionalità e fratellanza, organizzato con la finalità di creare valore condiviso attraverso il linguaggio comune dell’AT, che ha saputo arricchire menti e cuori nell’ottica berniana dell’okness. Questo è la conferma che incontri di crescita come questi, pianificati per lo sviluppo professionale e socio-culturale, non possono che creare qualcosa di straordinario in grado di far evolvere ogni partecipante, il quale tornerà a casa dotato di nuovi strumenti di lavoro, oltre che di vita.

Luana Scarafile

 








 


 

 

 

 

martedì 23 maggio 2023

Giornate IAT a Verona. 22.a edizione, Report della prima giornata, 12 maggio 2023

 

L'Adige gonfio


Dedicheremo all'Evento culturale altri interventi: una intervista di Claudio Leone al Presidente IAT dr. Onofrio Granati sul senso delle Giornate; un articolo sulle relazioni del 13-14 maggio. (NdR)


Giornate IAT a Verona. Report della prima giornata, 12 maggio 2023

Dal 13 al 14 maggio si sono svolte a Verona, presso la sala dell'H Giberti le Giornate IAT, il tradizionale appuntamento annuale dell'Istituto Analisi Transazionale (IAT) dedicato quest'anno al tema "Onnipotenza e limite". 

Come preannunciato nel testo di presentazione del convegno, il tema si presta a letture contemporanee, dato che le innovazioni informatiche stuzzicano l'onnipotenza dell'uomo contemporaneo e parallelamente lo inchiodano a un frustrante senso del limite. Si pensi solo al recentissimo dibattito intorno alle Intelligenze Artificiali che rischiano di sconvolgere la società dalle fondamenta. 

Onnipotenza e limite possono essere anche sfidati: Prometeo, il Titano ribelle che rubò il fuoco agli dei per donarlo agli umani, è allo stesso tempo simbolo della ribellione all'autorità e della volontà di potenza. Tra i due estremi umani di limite e onnipotenza vi è dunque la via per la piena realizzazione del Sé, ossia divenire principi o principesse, come avrebbe detto Eric Berne, fondatore dell'analisi transazionale, nel suo consueto gergo colloquiale, capace di rendere comprensibile a chiunque il complesso corpus teorico dell'AT.

La città di Verona, sede prescelta per i lavori, ha offerto, infine, un ulteriore contatto con la figura e l'opera di Dante Alighieri, che qui trovò rifugio e poté scrivere buona parte della Commedia, dedicando il Paradiso al signore della città, Cangrande della Scala. 




Il Sommo Poeta, nei versi del suo capolavoro, riesce a compiere un viaggio ultraterreno normalmente precluso agli umani: oltrepassa, dunque, i suoi limiti


I lavori iniziano in effetti già il venerdì 12 nel pomeriggio, dopo un piacevole tour alla scoperta dei luoghi danteschi della città scaligere, nell'incantevole cornice di Chiostro dei Chierici.

Ha introdotto il tema la dottoressa Eva Sylvie Rossi (psicologa, psicoterapeuta, analista transazionale, supervisore e didatta EATA-ITAA), che ha subito suggerito un collegamento biblico tra l' Onnipotenza umana e la vicenda della torre di Babele, il famoso episodio genesiaco in cui si narra dello sforzo degli uomini di costruire una torre così alta da toccare il cielo. Tradizionale simbolo della tracotanza umana, questa immagine archetipica ci conduce alla nostra epoca, spesso definita post-umana. A fronte delle vette tecnologiche già raggiunte e in continua crescita, quanto sarà rilevante la nostra esistenza nel mondo che ci circonda?

Questo è uno degli interrogativi posti dalla dott.sa Rossi, la quale riprende, infine, uno spunto di riflessione emerso durante la passeggiata dantesca. Dante non era  onnipotente, sostiene la psicoterapeuta , ma "resiliente", capace cioè di trarre fuori il meglio dalle condizioni avverse che la vita spesso offre. Anche se subì un duro esilio, il poeta fiorentino seppe produrre in quel periodo il capolavoro della Divina Commedia.

Segue l'intervento del dottor Maurizio Nicolosi, psichiatria, psicologo di orientamento junghiano e membro dell' associazione nazionale di psicologia analitica, con un intervento dal titolo  "Salire alle stelle, gli spazi del sé".

La psicologia analitica nasce da una frattura teorica e personale di Jung con Freud, e si arricchisce negli anni attraverso gli incontri del Lago di Eranos, ricorda il relatore nella sua introduzione.

L'intervento di Nicolosi propone una lettura junghiana del viaggio purgatoriale di Dante come processo di individuazione. Ciò appare evidente fin dalla porta del secondo regno che è un limen. Il latino distingueva due idee di confine: limes e limen. Il primo non può essere attraversato, il secondo è un transito, può essere attraversato a patto che si accettino le conseguenze. La porta del purgatorio è un limen, perché dischiude le porte di un processo di trasformazione.

Dopo aver illuminato alcune tappe interessanti del percorso, il relatore giunge a raccontare i passi finali del Pellegrino sulla vetta del monte, dove giace il Paradiso terrestre. Qui incontrerà Matelda, letta come simbolo dell' accettazione della propria responsabilità.

Beatrice, invece, incontrata negli ultimi canti e che accoglie Dante con un sonoro rimprovero, è simbolo di un femminile che ha compiuto il suo percorso, dato che già è morta.

I lavori proseguono con un interessante dibattito a tre, che ha coinvolto la dott. ssa Rossi, il dott. Nicolosi e la dott.sa Loredana Paradiso, psichiatra e psicoterapeuta. Il dialogo a tre voci nasce a partire dagli spunti che sono scaturiti dalla lettura dell'intervento inviato dal filosofo Roberto Mancini, dal titolo
"Il potere, limite e la libertà",
assente per motivi personali.

Si conclude così la prima delle giornate IAT, con nuovi orizzonti, anche multidisciplinari, e soprattutto una nuova serie di interrogativi. (Claudio Leone)




Il Chiostro dei Chierici a Verona





da sin Loredana Paradiso, Maurizio Nicolosi, Eva Silvye Rossi





lunedì 8 maggio 2023

SEMINARIO DEL 5 MAGGIO ALLA UNIVERSITA' DI FOGGIA




 



In data di Venerdì 5 Maggio 2023 si è tenuto a Foggia, presso il Polo Biologico della Facoltà di Medicina e Chirurgia, il Seminario clinico che ha trattato il tema:  Fondamenti di A.T. e Comunicazione Berniana. Il seminario, rivolto a medici e psicologi in specializzazione presso il Policlinico foggiano,  ha avuto durata di ore cinque con verifica di apprendimento ed è riconosciuto dagli organismi sovranazionali ITAA ed EATA nonché dal corso di specializzazione universitario.

All'incontro formativo  hanno partecipato come relatori il Prof. Dr. Antonello Bellomo, professore ordinario presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale e primario del reparto di psichiatria dell’ Ospedale Riuniti di Foggia, e, quale conduttore, il Dr. Achille Miglionico psichiatra e psicoterapeuta, CTA, Direttore didattico dei Seminari Internazionali Eric Berne (SIEB).


il prof. Antonello Bellomo


La platea dei relatori era composta da specializzandi in Psichiatria dell’Ospedale Riuniti di Foggia che hanno interagito con i relatori trattando le varie tematiche in maniera molto partecipata e propositiva analizzando anche nuove metodologie e tecniche di lavoro e affrontando i fondamenti della comunicazione interumana efficace;  ma i chiarimenti richiesti e emersi sono stati di rilievo anche clinico e psicoterapeutico.

Il seminario è partito dalla figura storica di Eric Berne e di quanto lo psichiatra e psicoanalista canadese sia stato intuitivo e puntuale nella scoperta della transazione quale ponte tra mondo intrapsichico ed interpersonale; è stato sottolineato che egli fu uno dei pionieri - assieme allo psicoanalista W. Bion - nell'utilizzo della terapia di gruppo quale Setting  utilizzato per la prima volta nella “terapia" militari e feriti reduci dal fronte bellico della II Guerra Mondiale. 

Si sono inevitabilmente toccati anche argomenti di interesse attuale come la digitalizzazione pervasiva e temi di interesse etnopsichiatrico e antropologico il che è stato molto apprezzato in un mondo multiculturale dove i professionisti d'aiuto sono chiamati ad operare con impegno sempre maggiore. Lo stesso prof. Bellomo, nei ringraziamenti, ha definito il seminario "di grande spessore scientifico". (Pietro Grippo)




INFORMATICA-MENTE: DAL SÈ INTRAPSICHICO AL SÈ RELAZIONALE Tra cibernetica e metapsicologia

  Antonio Damasio, neuroscienziato portoghese *Pubblichiamo, su richiesta di Colleghi e per facilitare la ricerca, questo articolo scientifi...