lunedì 12 luglio 2010

FUMETTI - Capitan Kentucky #01

di Michele Miglionico


Da quanto apprendiamo dall'introduzione al primo dei tre volumi dell’opera, per la prima volta in assoluto “Capitan Kentucky” è stato tradotto dall’inglese. Alberto Becattini, che ha curato la traduzione e le note, e Luca Boschi, responsabile dell'apparato critico e dell'introduzione, entrambi redattori della Disney Italia, in collaborazione con Andamar Press, hanno creato un’edizione raffinata e impeccabile, che rispecchia il formato originale.
La storia di queste strips è narrata in dettaglio nei redazionali: in sintesi, Don Rosa prende il suo vecchio alter ego fumettistico, Lancelot Pertwillaby (protagonista dei Pertwillaby Papers, avventure con molti echi barksiani e colme di spunti ripresi in future storie "papere") e lo trasforma in un super-eroe, secondo i canoni più classici del genere, ma con una forte vena sarcastica. In fondo, Capitan Kentucky è il paladino di Louisville, la città in cui il cartoonist è nato e vive ancora. Nel tentativo di usare per il bene della comunità i suoi poteri (volo, forza, invulnerabilità), ricevuti dall'ingestione di liquami radioattivi, l'eroe fronteggia i personaggi più in vista del paese, dall'odiato sindaco al più noto disc-jokey, passando per la redazione del quotidiano su cui questo fumetto era ospitato. In realtà ciò che Lancelot riesce a portare è, in gran parte, la distruzione dissacrante dei luoghi caratteristici di Louisville, molto familiari ai suoi abitanti. Finirà per essere osteggiato a livelli superiori di quanto avviene al classico Uomo Ragno. Un supereroe con superproblemi: concetto preso alla lettera, per esempio con le difficoltà economiche per comprare nuovi costumi ogni volta che nelle battaglie ne viene distrutto uno!
L'attenzione per il dettaglio non è cambiata nel corso degli anni. Il disegno è direttamente derivato dal fumetto underground e, con i dovuti accorgimenti, è poi mutuato nella produzione Disney di Rosa: le vignette sono anche più fitte di ciò a cui siamo abituati e in più, da un certo punto in poi, Don decide di non lasciare nessuno spazio bianco e riempie con divertenti o agrodolci messaggi lo spazio tra le due strisce di ogni tavola; da questi, si evince ulteriormente la sua passione per il passato, il collezionismo, il cinema antico (Hitchcock, l'immancabile Welles, il western), le auto d'epoca, con un terribile effetto nostalgia per un mondo che si sta inaridendo per colpa dei vuoti palinsesti televisivi, delle multinazionali e via dicendo.
L'acquisto è obbligato per tutti gli appassionati dell'autore. Per tutti gli altri, 15 € potrebbero essere un ostacolo troppo grosso. Infatti solo chi è intimamente connesso con l'immaginario e la sensibilità di Don Rosa può apprezzare appieno quest'opera "giovanile" (in realtà risalente agli anni '80). Non a caso, le vendite non hanno premiato gli sforzi dei curatori e gli ultimi due capitoli della saga non vedranno, al momento, la luce.

domenica 4 luglio 2010

SALUTE - Uno stile di vita controverso

di Michele Miglionico

Se siete stanchi di sentir parlare di diete, vi capiamo.
Se vi vengono i brividi all'idea di digiunare, vi capiamo ancora di più.
Là fuori, però, c'è qualcuno che vi dice: non dovete soffrire troppo per perdere perso. Potrete mangiare quello che volete, quanto ne volete. E perderete peso... a patto che vi regoliate su quando mangiare.
Con più di 3000 seguaci su Twitter, un blog molto visitato (bradpilon.com) e alcuni e-book alquanto venduti, Brad Pilon è un punto di riferimento per le scelte dietetiche di migliaia di persone negli Stati Uniti e non. Da autodidatta, ha studiato la fisiologia della nutrizione del corpo umano, così ha iniziato a fare a pezzi le idee tradizionali sulle diete, promuovendo al contrario i benefici del “digiuno intermittente” (che preferisce chiamare “nutrimento intermittente”) associato all'esercizio muscolare ed altro. Dalle sue foto in Rete, si può capire che non è “rachitico”, a dispetto delle sue abitudini a tavola.
Il principio è semplice: l'uomo primitivo non era predisposto a mangiare spesso quanto siamo abituati noi. Brad Pilon suggerisce di metter a riposo l'apparato digerente, per almeno due volte a settimana, per 24 ore filate. Sì, esatto: digiunare un giorno intero! Prima che sveniate, specifichiamo che nel calcolo sono comprese le ore di sonno. In questo modo, il corpo entrerebbe in modalità “perdita di peso”, senza gli effetti collaterali del digiuno prolungato. Se non volete perdere massa magra, cioé muscoli, dovete comunicarlo al vostro organismo facendo esercizi mirati con pesi o simili. Una follia? Probabile. Vi suggeriremmo di consultare il vostro medico di fiducia, ma è difficile che vi dia il permesso di seguire questo regime.
Nel dubbio, abbiamo rivolto un paio di domande al suo ideatore.

MM: Le basi del tuo stile di vita si possono trovare sui tuoi portali, come eatstopeat.com, ma potresti dire ai nostri lettori, in poche parole, cosa hai scoperto sulla nutrizione, e come?

BP: Ciò che ho scoperto sull'alimentazione non è per niente complicato come ci è sempre stato voluto far credere. La maggior parte delle cose per cui ci preoccupiamo, ossessioniamo o stressiamo sono semplicemente inutili. E, mentre un'alimentazione ottimale per una salute ottimale è qualcosa su cui stiamo ancora lavorando, le basi nutrizionali per la perdita di peso possono essere facili come imparare una facile e piacevole via di imparare a mangiare di meno. Eat Stop Eat è il risultato di questa consapevolezza. Io credo che il metodo Eat Stop Eat sia il modo più semplice ed efficace per perdere peso e mantenerlo a lungo termine. L'obiettivo di qualsiasi dieta dimagrante è trovare il modo più facile possibile per imparare semplicemente a mangiare meno.

MM: Sei stato in tv [in America, NdR], ma hai scelto Internet come il mezzo principale per comunicare, e in particolare per vendere i tuoi libri digitali. Cosa ti ha portato a questa scelta? Sei soddisfatto? Riesci a sbarcare il lunario o i canali tradizionali sono ancora i più remunerativi?

BP: Ho scelto il mondo on-line per l'accessibilità. Eat Stop Eat vende grazie a un eccellente passaparola. Non ho bisogno di un agente o di un pubblicitario, né devo conquistarmi un posto tra gli scaffali di una grande libreria. Ciò mi permette di impiegare più tempo a discutere in Rete con i miei clienti. Il mondo on-line mi permette anche di aggiornare i libri quando ce n'è bisogno, mandandone copie aggiornate a chi ha già acquistato la versione precedente. In breve, mi permette di dare più valore e accessibilità a chiunque compri Eat Stop Eat.

MM: Di cosa ti occupi adesso? Dopo la pseudo-dieta di “Eat Stop Eat” ti stai concentrando sulla massa muscolare con “Anabolic again”, vero?

BP: Giusto, il mio principale focus da un po' di tempo a questa parte è rispondere alla domanda “Perché i nostri muscoli smettono di crescere?”.
L'idea generale che fare sollevamento pesi faccia metter muscoli è vero, ma è limitata dal tempo. Dopotutto, se fossimo in grado di guadagnare un'oncia di muscolo a settimana con un buon programma di allenamenti, ovviamente vorrebbe dire che dopo 4 anni dovremmo avere più di 200 once di muscoli scheletrici. Ovviamente questo non accade. Ma non sappiamo in realtà però. Perciò il punto di “Anabolic again” è scoprire come succede quando smettiamo di metter su muscoli, e se c'è qualcosa che possiamo fare per invertire la rotta.

R. Magritte - Le Savoir La porta Socchiudo la porta: s'intravede la luce La via non è fuori  È nel buio più intenso  nella parte più osc...