Johan Huizinga (1872-1945) |
Chi ha partecipato a seminari SIEB ha sentito nominare Johan Huizinga molte volte dai docenti in quanto Eric Berne lo cita con insistenza. Lo storico olandese morì nel 1945 dopo tre anni di prigionia sotto l'occupazione nazista. Straordinaria l'intuizione che il gioco in senso ludico fosse un motore di cultura. Autore e analista storico assai fine e capace di metaosservazione, ha privilegiato nell'indagine periodi storici caratterizzati da "liminarità e transizione", interpretandoli alla luce di una nuova concezione che vede l'agire umano come un gioco formale attuato da attori sociali al fine di distogliersi dal reale, dal qui-ed-ora e di riorientarsi nel mondo con modelli ideativi e simbolici. Suggeriamo sulla antropologia del gioco e su Huizinga la lettura seguente tratta da www.sulromanzo.it (am)
http://www.sulromanzo.it/blog/huizinga-e-l-homo-ludens-antropologia-e-gioco-2
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