sabato 14 novembre 2015

PARIGI BRUCIA. Parigi e l'Europa sotto attacco. Je suis Paris. I'm Europe.



7 gruppi di fuoco sino alle 02.30 con oltre 158 morti e tanti feriti. Hanno colpito gli innocenti. Twitter pieno di rivendicazioni jihadiste che preannunciano l'attacco a Roma (su cui pende il Giubileo? ma ne vale la pena?). La Torre Eiffel spenta in segno di lutto e l'Empire State Building di NYC che si accende per solidarietà dei colori della bandiera francese. Obama: "Un attacco a tutta l'umanità". Holland decreta lo stato di emergenza nazionale chiudendo le frontiere e proibendo manifestazioni cittadine di ogni tipo.
 La guerra parcellizzata - come la chiamiamo noi dall'11 Settembre, data che i "cinguettii" hanno più volte accostato a questa tragica notte del 14 Novembre - colpisce e colpisce. Anche quando il sedicente Stato Islamico è oramai stretto in una morsa.  Soprattutto in risposta alla eliminazione del "boia" Jihadi John.
L'Europa (compresa la Russia, che già sta svolgendo il lavoro "sporco" per l'Europa pavida e divisa) e gli alleati tutti hanno da decidere come unificare servizi segreti e strategie investigative  belliche difensive. Non più parole, niente buonismi né cattivismi (un quotidiano italiano esce oggi con il titolo assurdo di "Bastardi islamici").  Forse è il caso di creare una sorta di Interpol antiterroristica: non mancano le capacità di cooperare se i politici la smettono di fare solo politica. Agire. Ed agli islamici che non sono tutti fondamentalisti chiediamo: uscite in piazza con noi. Già conviviamo con ogni tipo di religione. Ma uscite in piazza prendendo una posizione, per favore. Altrimenti qualcuno (anche noi abbiamo fondamentalisti, sapete?) sospetterà di voi e saranno guai per tutti. E per i nostri figli cui diciamo di voler bene.(am)

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