mercoledì 16 ottobre 2013

LE FELICITA’ POSSIBILI: 6° Convegno PerFormat




Si è tenuto a Navacchio (Pisa) il 12-13 ottobre,  il 6° Convegno PerFormat dal titolo “Le felicità possibili. Reti di cultura, salute e lavoro”. I diversi interventi hanno strutturato in ogni partecipante un disegno personale di costruzione di "momenti di benessere", di okness (come diceva Eric Berne).
La filosofia l’ha fatta da padrona nell'incontro grazie alla presenza del noto autore e professore di filosofia teoretica dell’Università degli Studi di Milano Bicocca,  Salvatore Natoli:  uno dei primi lavori presentati che ha orientato sabato mattina il senso dell'animo e il pensiero lavorativo delle due giornate. Natoli facendo excursus con il suo dotto linguaggio e i suo riferimenti antichi e profondi ha aperto viaggi virtuali nelle menti, spaziando dalla formula di felicità quale era concepita dai greci (“buona sorte” e  “demone favorevole”)  alla esperienza raptim, quasi per transitum , di Agostino, la felicità che viene e passa e come ci afferra così ci abbandona: si è felici per caso. Per  Natoli la felicità è soprattutto sviluppo delle capacità individuali ed insieme fruizione dei beni sociali, dei beni di relazione. Etimologicamente la felicità e collegata con l’idea di crescita, di potenziamento dell’essere, in breve con il bene. Non si può essere felici da soli e spesso gli uomini sono infelici, perché perseguono un’idea della felicità del tutto egoistica e perciò talora si inventano nemici. Per Aristotele è impossibile essere felici senza amici (come dargli torto?). La felicità la si comunica e la si riceve: per dirla con Nietzsche è virtù che dona. Si dà perciò felicità nella circolarità riuscita tra sé, gli altri, il mondo. Come dire in AT che un buon Sistema di Riferimento ci predispone alla okness ed alla intersoggettività.
Se riduciamo il mondo a noi stessi in esso non incontreremo che sempre ed egualmente noi stessi. In questo caso è inevitabile la noia (pensiamo alla cronaca talora funesta ed a quanti adolescenti ci raccontano di questo vissuto). Bisogna, allora, aprirsi al mondo e mantenersi in quest’apertura che si delinea come spazio per un’illimitata sperimentazione. La serenità è un accogliere ed un essere accolti, è un reciproco andare/venirsi incontro.
E noi come psicoterapeuti e counselors ci impegniamo per costruire percorsi condivisi con i clienti, il cui obiettivo principale è divenire persone con un maggior range di spontaneità, consapevolezza e intimità. Quindi come ha detto Anna Massi “Penso con te, dunque sono felice”, relazione di grande profondità e ricca di spunti da ricordare e utilizzare. La Massi ha poi regalato al pubblico convenuto un video  musicale dove Patti Smith cantava “I, as a person” una interpretazione davvero commovente della canzone di G. Gaber “Io come persona” del 1992.
Tutti gli interventi, alcuni teorici, altri di partecipazione creativa come il “World Cafè”, o di sperimentazione personale come il laboratorio di Mindfulness, hanno permesso di capire in maniera concreta come elevare ed espandere il nostro senso di benessere nel qui-e-ora, e di come estrarre spunti per il nostro lavoro con le persone.
Le molecole della felicità, intervento dello psichiatra-psicoterapeuta G. Cerando, ci ha fatto riflettere sul numero crescente ed esponenziale del uso di sostanze (antidepressivi, ansiolitici, ecc.) che racconta  di un fallimento dell’essere umano nel realizzare scelte felici e impegnate nel sociale, nelle relazioni, nell’amore, nella filosofia, musica, lettura…
Vi racconto una breve riflessione di Peter Schutz:
3 persone erano al lavoro in un cantiere. Avevano il medesimo compito. Quando fu loro chiesto quale fosse il loro lavoro, le risposte furono:
“Spacco pietre”
“Mi guadagno da vivere”
“Partecipo alla costruzione di una cattedrale”
Noi tutti siamo chiamati a capire l’importanza di quello che facciamo, della responsabilità dei nostri atti, comportamenti, delle nostre parole e noi tutti, psicologi, psicoterapeuti e counselors formatori di gruppi (e anche genitori), abbiamo il compito di formare altre persone in questa ottica, per mettere a disposizione il valore dell’Etica dell’impegno e del rispetto di quello che stiamo co-costruendo.
A tutti i costruttori di cattedrali in ascolto (in lettura): apriamoci all’incontro delle nostre umanità, un antidoto alla Noia ed allo scontro. Questo convegno ha contribuito ad aumentare il nostro benessere, un ringraziamento speciale agli organizzatori. (neus lopez calatayud)

P.S: Nella sede del convegno si è tenuta la proiezione delle fotografie della mostra fotografica “Le felicità visibili”. Il primo premio è andato alla fotografia “Firulì firulà” di Francesca Fascione.


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