Si è tenuto a Navacchio (Pisa) il 12-13 ottobre, il 6° Convegno PerFormat dal titolo “Le
felicità possibili. Reti di cultura, salute e lavoro”. I diversi interventi
hanno strutturato in ogni partecipante un disegno personale di costruzione di "momenti di benessere", di okness (come diceva Eric Berne).
La filosofia l’ha fatta da padrona nell'incontro grazie alla presenza del noto
autore e professore di filosofia teoretica dell’Università degli Studi di
Milano Bicocca, Salvatore Natoli: uno dei primi lavori presentati che ha orientato sabato mattina il senso dell'animo e il pensiero lavorativo delle due
giornate. Natoli facendo excursus con il suo dotto linguaggio e i suo
riferimenti antichi e profondi ha aperto viaggi virtuali nelle menti, spaziando dalla
formula di felicità quale era concepita dai greci (“buona sorte” e “demone favorevole”) alla esperienza raptim, quasi per transitum , di Agostino, la felicità che viene e
passa e come ci afferra così ci abbandona: si è felici per caso. Per Natoli la
felicità è soprattutto sviluppo delle capacità individuali ed insieme fruizione dei beni
sociali, dei beni di relazione. Etimologicamente la felicità e collegata con
l’idea di crescita, di potenziamento dell’essere, in breve con il bene. Non si può essere felici da soli e spesso gli uomini sono infelici, perché
perseguono un’idea della felicità del tutto egoistica e perciò talora si inventano
nemici. Per Aristotele è impossibile essere felici senza amici (come dargli torto?). La
felicità la si comunica e la si riceve: per dirla con Nietzsche è virtù che
dona. Si dà perciò felicità nella circolarità riuscita tra sé, gli altri, il
mondo. Come dire in AT che un buon Sistema di Riferimento ci predispone alla okness ed alla intersoggettività.
Se riduciamo il mondo a noi stessi in esso non incontreremo
che sempre ed egualmente noi stessi. In questo caso è inevitabile la noia
(pensiamo alla cronaca talora funesta ed a quanti adolescenti ci raccontano di questo vissuto).
Bisogna, allora, aprirsi al mondo e mantenersi in quest’apertura che si delinea
come spazio per un’illimitata sperimentazione. La serenità è un accogliere
ed un essere accolti, è un reciproco andare/venirsi incontro.
E noi come psicoterapeuti e counselors ci impegniamo per
costruire percorsi condivisi con i clienti, il cui obiettivo principale è divenire
persone con un maggior range di spontaneità, consapevolezza e intimità. Quindi
come ha detto Anna Massi “Penso con te, dunque sono felice”, relazione di
grande profondità e ricca di spunti da ricordare e utilizzare. La Massi ha poi regalato al pubblico convenuto un video musicale dove Patti
Smith cantava “I, as a person” una interpretazione davvero commovente della
canzone di G. Gaber “Io come persona” del 1992.
Tutti gli interventi, alcuni teorici, altri di
partecipazione creativa come il “World Cafè”, o di sperimentazione personale
come il laboratorio di Mindfulness, hanno permesso di capire in maniera
concreta come elevare ed espandere il nostro senso di benessere nel qui-e-ora, e di come estrarre spunti per il nostro lavoro con le persone.
Le molecole della felicità, intervento dello
psichiatra-psicoterapeuta G. Cerando, ci ha fatto riflettere sul numero crescente
ed esponenziale del uso di sostanze (antidepressivi, ansiolitici, ecc.) che
racconta di un fallimento dell’essere
umano nel realizzare scelte felici e impegnate nel sociale, nelle relazioni,
nell’amore, nella filosofia, musica, lettura…
Vi racconto una breve riflessione di Peter
Schutz:
3 persone erano al lavoro in un cantiere. Avevano il
medesimo compito. Quando fu loro chiesto quale fosse il loro lavoro, le
risposte furono:
“Spacco pietre”
“Mi guadagno da vivere”
“Partecipo alla costruzione di una cattedrale”
Noi tutti siamo chiamati a capire l’importanza di quello che
facciamo, della responsabilità dei nostri atti, comportamenti, delle nostre
parole e noi tutti, psicologi, psicoterapeuti e counselors formatori di gruppi (e
anche genitori), abbiamo il compito di formare altre persone in questa ottica,
per mettere a disposizione il valore dell’Etica dell’impegno e del rispetto di
quello che stiamo co-costruendo.
A tutti i costruttori di cattedrali in ascolto (in lettura): apriamoci
all’incontro delle nostre umanità, un antidoto alla Noia ed allo scontro. Questo convegno ha
contribuito ad aumentare il nostro benessere, un ringraziamento speciale agli
organizzatori. (neus lopez calatayud)
P.S: Nella sede del convegno si è tenuta la proiezione delle
fotografie della mostra fotografica “Le felicità visibili”. Il primo premio è
andato alla fotografia “Firulì firulà” di Francesca Fascione.
Nessun commento:
Posta un commento