Una classe "eccellente" colta poco prima degli esami di Maturità (Liceo "Lucignolo", a Tangentopoli, 2013). Molti Docenti hanno ivi fatto domanda di trasferimento. |
Udite, udite. Una studentessa viene "beccata" a copiare dallo smartphone alla Maturità di quest'anno e per questo esclusa dalla prova. Questo ai sensi dell'art.12 comma 5 dell’Ordinanza Ministeriale N°41/2012, che recita “I candidati saranno pertanto invitati a consegnare alla commissione, nei giorni delle prove scritte, telefoni cellulari di qualsiasi tipo (comprese le apparecchiature in grado di inviare fotografie e immagini), nonché dispositivi a luce infrarossa o ultravioletta di ogni genere. I candidati medesimi saranno avvertiti che nei confronti di coloro che fossero sorpresi ad utilizzare le suddette apparecchiature è prevista, secondo le norme vigenti in materia di pubblici esami, la esclusione da tutte le prove”.
In Germania un ministro è stato costretto alle dimissioni per aver fatto "copia ed incolla" sulla tesi di laurea, di tanti anni prima. E in Italia? La ragazza (meglio i genitori) ed un avvocato pagato hanno fatto ricorso al Tar della Campania. Quest’ultimo, tuttavia, ha respinto l’istanza della studentessa. Motivazione: anche negli esami di Stato possono essere applicate le sanzioni previste nei concorsi pubblici, con particolare rilievo per ciò che riguarda il DPR N°323/1998 all’art.13. La famiglia e l'avvocato non demordono e tentano l'ultima carta al Consiglio di Stato. Ma no, signori miei!, dice il Consiglio di Stato, leggete lo stesso art. 13 del DPR N°323 ma un poco più in alto, al comma 1, ove si specifica che è del curriculum scolastico che bisogna tener conto (!) e quello della studentessa era buono. Orsù siate buoni! Cosa volete che sia copiare da uno strumento vietato? La ragazza era solo più furba di altri compagni (che il telefono non l'avevano): in fondo non ha commesso nulla di disdicevole in questa Italia, ove la regola e l'osservanza della regola danno da mangiare solo ai legali.
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