Da tanto non parlavo e avrei voluto farlo.Voi Italiani siete straordinari nella contradictio in terminis. Fatemi sfogare con il latino. Non ho dimenticato che proprio nella terra del latino gli esperti ministeriali dell'istruzione e parte dei docenti stessi ritengono che lo studio del latino sia inutile e stanno sotterrando la Mater gentium del Vecchio Continente nella fossa comune della atarassia informatica e mediatica. Fatemelo dire a modo mio: "Voi Italiani siete straordinari nella contradictio in terminis", scusate, siete a dir poco contraddittori.
Mi stavo quasi abituando - sarà per la senescenza avanzata? per il rispetto della diversità culturale? - al vostro "stile di vita" attuale, troppo spesso camuffato di esteriorità e parole-parole-parole che sgorgano come cascate da ogni programma televisivo e da ogni bar. Ma procediamo con ordine, prima che smettiate di leggermi.
Siete in una crisi economica di portata globale come la UE, siete in una crisi politica nazionale (a differenza della Germania che dà lezioni di democrazia al mondo dopo l'oscura parentesi storica del nazismo) e continuate a gingillarvi con i miliardi di euro in passività. Debbo ammettere che dell'ultimo governo non mi dispiace lo stile "nordico" di Letta e di Alfano, al di là delle strombazzate quotidiane degli opposti schieramenti: quando questi personaggi pubblici vanno all'estero appaiono seri e credibili. L'incredibile è altro, è la poca credibilità della politica "in toto".
- E' di questi giorni la notizia che i questori del Parlamento hanno dato lo STOP agli affitti degli uffici dei parlamentari nel complesso elegantissimo "Marini". Che panorama si gode dalle finestre! altro che la bruma di Rotterdam che mi avvolge! Insomma, abbiamo appreso con la notizia che i contribuenti, oltre a pagare gli stipendi ai parlamentari (appannaggi reali...), oltre a finanziare per legge i partiti, oltre a vedersi spennati come polli dal fisco (i "contribuenti" non evadono il fisco), i contribuenti "veri" PAGANO anche i fitti degli innumerevoli uffici esterni dei parlamentari. Senza parole. Comunque il cittadino potrebbe tirare finalmente un sospiro di sollievo e dire: "Ah! finalmente hanno fatto qualcosa", "era ora che cominciaste a muovervi verso la cittadinanza che assiste allibita ai vostri arroganti privilegi"...No, non è affatto così: lo stop ci sarà ma - udite, udite - dal 2018! Ma la crisi più grave non è OGGI? Come arrivare al 2018? Perché non far pagare da subito ai parlamentari i fitti, senza entrare in merito alle scadenze reali dei contratti? Non si doveva poi ridurre il numero dei deputati da 630 a 450?
- In questa penuria di soldi un intelligente disegno di legge del Governo ("Semplificazioni", si chiama) ha proposto una cosa che da tempo pensiamo: "fittare" (la parola non è bella) opere d'arte non esposte nei musei italiani a musei stranieri per periodi di dieci anni (forse venti è troppo, è quasi una generazione). Si sa nei magazzini giacciono "sepolte" opere d'arte bellissime che nessuno vedrà mai. Non pensate solo ai dipinti. Solo nei magazzini del Museo di Taranto, la cui Sovrintendenza copre il territorio dell'intera Puglia, ci sono migliaia di reperti archeologici che potrebbero arricchire esposizioni e consentire la fruizione culturale da parte di altri popoli, insomma "essere visionati", prima di tornare a casa. Nel frattempo fluirebbero nelle casse dello Stato fiumi di danaro che potrebbero consentire di mantenere dignitosamente Pompei, consentire un adeguamento delle strutture museali, una migliore occupazione, un decollo della economia in senso turistico, un rilancio della cultura. Ricordiamo di aver visto nell'antiquarium della Università di Bari reperti archeologici catalogati con etichette tipo bottiglie da vino e riposti in cassette da frutta. Allora? Ecco che si sollevano gli scudi dei puristi dell'arte: ma come?!? dobbiamo rinunciare alle nostre opere quasi fossero frutta in esubero? Non c'è da rinunciare. C'è da cambiare stile di vita. Il paese Italia - ma nessun paese avrebbe le risorse economiche per farlo - ha un tale patrimonio artistico che è impossibile gestirlo senza adeguati introiti. Per esempio, l'Italia- che detiene il 6 % dei siti culturali Unesco (la cifra più alta al mondo) - stranamente non richiede all'ingresso un visto turistico neanche simbolico da destinare all'Arte. Per qualunque visto, all'estero si chiedono cifre di decine di euro. E non c'è niente di artistico da tutelare in alcune zone geografiche. Perché nessuno ci ha pensato?
CONTRADICTIO IN TERMINIS? (Erasmo da Rotterdam)
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