Da qualche tempo il mondo della informazione italiano è stato "sviato" dai nuovi eventi di portata globale. Così almeno siamo usciti dalle persecuzioni quotidiane dei tormentoni giallistici che allignano in ogni canale analogico, digitale terrestre e satellitare, lì dove ogni giornalista, presunti esperti, opinionisti si tramutano in agenti speciali tipo N.C.I.S. in pratica parlando di quasi nulla ed interferendo talora con il corso delle indagini vere (che grazie a dio ora possono procedere quasi dimenticate dai media). Ora il focus dei media è attratto da eventi implicitamente catastrofici: Giappone e Libia. Ma la lezione geologica dello tsunami giapponese con allegato disastro umano ed ecologico non ha fatto a tempo a rendere consapevole l'insipiente Homo di essere nulla nel nulla. Si sa la ricerca del potere sembra rendere immortali anche chi immortale non è. L'uomo e i dittatori in genere ragionano poco e male e la crisi dei regimi islamici del Mediterraneo e del Vicino Oriente ha visto aprirsi la rivolta in Libia, quella Libia che cento anni fa vedeva l'Italia appena cinquantenne alle prese con un agonico impero Ottomano nella guerra italo-turca. Chi avrebbe mai immaginato che, ai centocinquanta anni dell'Italia, si sarebbe acceso un fronte a noi così vicino e che il cielo libico sarebbe stato solcato anche da aerei italiani come nel 1911? Certo il fine degi raid aerei della coalizione non hanno fini espansionistici ma solo di appoggio a chi è minacciato di strage, come fu nella ex-Yugoslavia. Eppure il riottoso, clownesco (come si fa ad averlo "baciato" ed ora quasi a compatirlo non so) e crudele Rais libico, non contento di essersi arricchito oltremisura e di aver "spogliato" per decenni il suo popolo (perpetuando l'idea storica del concetto patrimoniale di stato), continua a lanciare anatemi e minacce ed avoca a sé - anche ora, vicino alla sua fine politica - ruoli messianici contaminati da ambizioni panislamiche. La Libia , che negli anni di Piombo della storia italiana, si macchiò di atroci responsabilità nel fomentare, sostenere e realizzare atti terroristici nel mondo occidentale, ora è nel caos ma il suo dittatore resiste, fa proclami di vittoria e continua a sparare sui propri concittadini che dice siano i suoi elettori naturali, si fa scudo di innocenti per arginare i raid aerei Onu-Nato. La storia degli ultimi giorni di Hitler e di molti dittatori è patetica. Ma patetica sarà anche la figura dell'Europa se si lascerà svanire la occasione di ruolo assegnatole dal consesso mondiale apparendo solida a livello tecnologicomilitare più che sul piano politico unitario. Eppure il premier britannico era stato chiaro sull'intervento legale e giusto in favore dei ribelli libici, per i quali si è intervenuto già troppo in ritardo, consentendo vantaggi strategici e territoriali alla nuova Volpe del Deserto. Basta, Europa, a farti interpretare indecisa e rissosa: confondi la democrazia che hai generato nel pensiero e nei fatti storici con residui di ideologie nazionalistiche. Ricordati, Europa, dei tuoi grandi "fondatori" come Adenauer ed Alcide De Gasperi. Il mondo ha bisogno di una posizione europea autorevole e responsabile che vada a vicariare i grandi vuoti che hanno fatto seguito alla caduta del Muro di Berlino e delle sue logiche. E' di nuovo nel Mediterraneo che si giocherà gran parte del secolo. (a.m.)
mercoledì 23 marzo 2011
EUROPA, RICORDATI DI ESSERE "UNITA"
Da qualche tempo il mondo della informazione italiano è stato "sviato" dai nuovi eventi di portata globale. Così almeno siamo usciti dalle persecuzioni quotidiane dei tormentoni giallistici che allignano in ogni canale analogico, digitale terrestre e satellitare, lì dove ogni giornalista, presunti esperti, opinionisti si tramutano in agenti speciali tipo N.C.I.S. in pratica parlando di quasi nulla ed interferendo talora con il corso delle indagini vere (che grazie a dio ora possono procedere quasi dimenticate dai media). Ora il focus dei media è attratto da eventi implicitamente catastrofici: Giappone e Libia. Ma la lezione geologica dello tsunami giapponese con allegato disastro umano ed ecologico non ha fatto a tempo a rendere consapevole l'insipiente Homo di essere nulla nel nulla. Si sa la ricerca del potere sembra rendere immortali anche chi immortale non è. L'uomo e i dittatori in genere ragionano poco e male e la crisi dei regimi islamici del Mediterraneo e del Vicino Oriente ha visto aprirsi la rivolta in Libia, quella Libia che cento anni fa vedeva l'Italia appena cinquantenne alle prese con un agonico impero Ottomano nella guerra italo-turca. Chi avrebbe mai immaginato che, ai centocinquanta anni dell'Italia, si sarebbe acceso un fronte a noi così vicino e che il cielo libico sarebbe stato solcato anche da aerei italiani come nel 1911? Certo il fine degi raid aerei della coalizione non hanno fini espansionistici ma solo di appoggio a chi è minacciato di strage, come fu nella ex-Yugoslavia. Eppure il riottoso, clownesco (come si fa ad averlo "baciato" ed ora quasi a compatirlo non so) e crudele Rais libico, non contento di essersi arricchito oltremisura e di aver "spogliato" per decenni il suo popolo (perpetuando l'idea storica del concetto patrimoniale di stato), continua a lanciare anatemi e minacce ed avoca a sé - anche ora, vicino alla sua fine politica - ruoli messianici contaminati da ambizioni panislamiche. La Libia , che negli anni di Piombo della storia italiana, si macchiò di atroci responsabilità nel fomentare, sostenere e realizzare atti terroristici nel mondo occidentale, ora è nel caos ma il suo dittatore resiste, fa proclami di vittoria e continua a sparare sui propri concittadini che dice siano i suoi elettori naturali, si fa scudo di innocenti per arginare i raid aerei Onu-Nato. La storia degli ultimi giorni di Hitler e di molti dittatori è patetica. Ma patetica sarà anche la figura dell'Europa se si lascerà svanire la occasione di ruolo assegnatole dal consesso mondiale apparendo solida a livello tecnologicomilitare più che sul piano politico unitario. Eppure il premier britannico era stato chiaro sull'intervento legale e giusto in favore dei ribelli libici, per i quali si è intervenuto già troppo in ritardo, consentendo vantaggi strategici e territoriali alla nuova Volpe del Deserto. Basta, Europa, a farti interpretare indecisa e rissosa: confondi la democrazia che hai generato nel pensiero e nei fatti storici con residui di ideologie nazionalistiche. Ricordati, Europa, dei tuoi grandi "fondatori" come Adenauer ed Alcide De Gasperi. Il mondo ha bisogno di una posizione europea autorevole e responsabile che vada a vicariare i grandi vuoti che hanno fatto seguito alla caduta del Muro di Berlino e delle sue logiche. E' di nuovo nel Mediterraneo che si giocherà gran parte del secolo. (a.m.)
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Un cenno al flusso migratorio derivante dalla crisi libica: è vero che si sta facendo tanto e in condizioni di grande difficoltà logistiche MA lasciamo perdere la diatriba tra CLANDESTINI e PROFUGHI. Sono tutte PERSONE IN FUGA e con una speranza...
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