domenica 6 marzo 2011

TEATRO - Otello

di Michele Miglionico

Sul palco, agli opposti estremi dei modi per stordire il pubblico, un regista può scegliere due approcci: gli effetti speciali o la forza intrinseca dell'essenzialità. Con una scenografia (di Dario Gessati) fatta di due mura mobili, sospinte dai personaggi stessi con non-chalance, e da un altrettanto versatile letto a rotelle che è il fulcro della nota vicenda, Arturo Cirillo ha scelto la seconda alternativa. Non si è limitato a questo: ha sì affidato la traduzione del classico di Shakespeare alla poetessa Patrizia Cavalli, che alterna versi liberi a termini aspri, ma contestualmente ha operato dei (blasfemi?) tagli per andare al cuore dell'intreccio, per farlo risaltare ed esasperare nelle due ore filate in cui lo spettatore viene trascinato.

Tutto è già stato detto su questo spettacolo che va avanti da due anni con acclamazione di critica e di pubblico.

Si può aggiungere che la recitazione dello stesso regista del mitico personaggio di Iago non lascia indifferenti - nel bene e nel male. Non ci era mai capitato di partecipare a un Otello in cui l'antagonista suscita l'ilarità del pubblico. Non per incapacità, ci mancherebbe; solo che questa versione, sopra le righe, sottolinea di proposito un pirandelliano "avvertimento del contrario" tra le parole da amico e le intenzioni da cospiratore, in bilico tra comicità e amaro umorismo.
Il moro di Venezia di Danilo Nigrelli non sfigura - anzi, rischia di rubare la scena per quanto vibra, per quanto è intenso, virile. Peseranno le precedenti esperienze dell'attore con il carattere? Probabile. La sua maschera di trucco marrone, che gli copre metà volto, man mano è lavata via da una gestualità nervosa e inquieta, e proprio quando si consuma il delitto finale, Otello è bianco.
E il resto del cast non può che lottare per non essere fagocitato dai due mattatori.

Gianluca Falaschi segue le direttive del regista, confezionando abiti e divise da prima metà del Novecento (è ormai impossibile assistere a uno Shakespeare ambientato nella propria epoca?) o maschere da Commedia dell'Arte. Non si può non notare la scelta, tutta attuale, di rendere il personaggio della prostituta Bianca con una trans, ben interpretata dalla multiforme comparsa Salvatore Caruso.

Tirando le somme, una performance che fa uscire dal teatro sazi, a pancia piena.

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