giovedì 20 gennaio 2011

Violenza giovanile, come affrontare il bullismo

Se ne è discusso in un convegno organizzato dal Dirigente del 3° Circolo, prof. Amatulli con l' intervento dell'Istituto SIEB 

Il Sindaco di Bisceglie avv. Spina parla: in piedi il dr. Papagni, seduti da sin. il prof. Amatulli e il dr. Achille Miglionico

Bullismo, non una forma di criminalità, ma neanche un gioco. E comunque un fenomeno da non sottovalutare, perché colpisce la maggior parte dei ragazzi in età pre-adolescenziale, con un picco tra i 12enni di entrambi i sessi. Le responsabilità? Molteplici: dalla violenza massmediata ai videogiochi aggressivi (che aumentano sperimentalmente la arousal dei giocatori accaniti); dal decadimento culturale (e dei valori indotti dalla cultura) alla esaltazione della "fisicità" e dell'apparire). In molte classi si assiste alla contrapposizione di due fronti, i "secchioni" (categoria nella quale sono dispregiativamente messi dai più tutti i ragazzi che mostrano di voler studiare, non solo quelli che studiano tanto) ed il fronte degli anti-studio, capeggiati da un leader carismatico che spesso è un ripetente fisicamente agguerrito. Tra secchioni e ripetenti non si ravvisa più come una volta una cospicua fascia di studenti intermedi tra i poli opposti. Nel gioco sinistro del "forte" /"debole",  della sopraffazione psichica e fisica emergono ruoli protagonisti, di "spalla" (del leader "bullo"),  e di pubblico indifferente o intimidito, come dinanzi alla violenza urbana: si veda tabella in fondo all'articolo
 Ma il fenomeno non origina solo dal degrado sociale come qualcuno crede: il bullismo alligna tra ragazzi (e ragazze!) di famiglie che non lottano per la sopravvivenza e che godono di discreto o elevato benessere (noia? vuoto esistenziale?). Dunque un certo tipo di discorso va spostato anche sui genitori di oggi, sempre più affannati alla "materializzazione" dell'affettività nei confronti dei figli. Genitori che spesso hanno rotto l' alleanza educativa  con i docenti e che in molti casi aggrediscono gli stessi docenti quando essi richiamano l'attenzione sui loro figli.  Soprattutto si allude a quei  genitori, che hanno smesso di esercitare la patria potestà e si sono trasformati in avvocati difensori di figli a volte troppo viziati, a volte troppo trascurati, comunque sempre incoscienti del fatto che la vittima è una persona che soffre. Non è un caso che i "bulli", questa la loro caratteristica principale, mancano di empatia. Dunque va ristabilita la alleanza educativa genitori/docenti (nel mondo anglosassone esistono le associazioni di Parent/Teacher!).
Sono questi ed altri ancora i dati emersi ieri, 19 gennaio, nel corso del convegno “Bullismo: fenomeno e rilievi” organizzato dal preside del 3° circolo didattico, prof. Vito Amatulli presso la sede centrale di via Amando Vescovo.
Un convegno dal taglio prettamente scientifico, ma accessibile e centrato sui casi concreti portati dal corpo docente (cui erano in primo luogo rivolti i lavori e che è affluito da vari istituti), dai dirigenti scolastici dott. Antonio Bombini (I circolo) e dott.ssa Francesca Castellini (IV circolo). Presenti le istituzioni con il Sindaco di Bisceglie Francesco Spina, l’assessore alla Pubblica Istruzione avv. Vittorio Fata, i consiglieri comunali Onofrio Caputi e Pietro Casella, i quali tutti attivamente hanno enunciato il proprio punto di vista in merito al fenomeno “violenza”.
Moderato dal dott. Saverio Papagni, neurologo psicoterapeuta, il convegno ha visto intervenire in qualità di relatori gli esperti dott. Paolo Miglionico, psicopedagogista e presidente del Sieb Spagna e il dott. Achille Miglionico, psichiatra e presidente Sieb. Tra le proposte offerte dal SIEB quella di uno sportello di counselling reale (in ogni istituto) e  virtuale (nel Web), sportelli di ascolto rivolti a tutte le vittime del bullismo, tanto spesso restie a parlare delle violenze subite persino ai propri familiari.
“Bullismo: fenomeno e rilievi” è servito a metter nero su bianco cosa sia la violenza tra i pre-adolescenti e in quali forme si presenti nella vita di ogni giorno, tra i banchi di scuola. Nel convegno si è pertanto parlato di indicatori osservabili del fenomeno (sistematicità, asimmetria di potere, intenzionalità nella scelta della vittima, isolamento e improvvisa fobia scolastica di chi subisce violenze…). Si è fatto cenno anche al cyberbullismo ed alle strategie di intervento, che riguardino innanzitutto professori e genitori.
Il dott. Paolo Miglionico ha portato dati rivenienti da una estesa indagine epidemiologica condotta dal SIEB per conto del Comune di Andria nel 2010 ed ha fatto presente che i casi di bullismo rivelati dalla ricerca raggiungevano il 70% degli studenti intervistati  e che nella maggior parte dei casi gli educatori non sono in grado di riconoscere il fenomeno.
“Molto spesso siamo noi politici a dare il cattivo esempio – ha commentato correttamente  il sindaco Spina – utilizzando quotidianamente lo strumento della violenza verbale per discreditare l’avversario. Ma minacce, ingiurie e calunnie, oltre ad essere diseducative, alla fine non pagano”. “Compito di noi amministratori - ha sottolineato invece l’ass. Fata, promettendo di incrementare il suo impegno in questo versante - è quello di mettere in rete le scuole per creare attenzione sul fenomeno, ma soprattutto di mettere in rete la famiglia con la scuola, facendoci carico dello scollamento in atto tra le due istituzioni”. Peccato che alla fine di tutti i buoni propositi  prevale sempre la politica della "mancanza di fondi" che non consente di attuare programmi specifici anti-bullismo già esistenti (Redazione)

-Bullo : chi prende attivamente l’iniziativa nel fare prepotenza ai compagni
-Aiutante: chi agisce in modo prepotente ma come “seguace” del bullo
-Sostenitore: chi rinforza il comportamento del bullo, ridendo, incitandolo o semplicemente stando  a guardare.
-Difensore: chi prende le difese della vittima consolandola o cercando di far cessare le prepotenze
-Esterno: chi non fa niente ed evita il coinvolgimento diretto o indiretto in situazione di prepotenza
Vittima : chi subisce più spesso le prepotenze.
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*** Il 18 Marzo 2011, sempre al 3° Circolo Didattico di Bisceglie, sono intervenuti gli esperti ddrr. Achille e Paolo Miglionico con un lavoro sul campo (apprendimento e interazione su implicazione diretta): gli esperti hanno incontrato presso la sala multimediale una trentina di alunni di più sezioni di 4^ elementare e tre insegnanti. Il lavoro ha avuto fonte di implicazione attraverso la visione di un film appositamente realizzato in un Istituto italiano il quale affronta una trama di bullismo. Sulla base dello stimolo-evento gli alunni si sono aperti in confidenze di crescente segretezza offrendo la possibilità agli adulti di stabilire un contatto di esperienza e confronto "in vivo". Notevole e intensa emotivamente la interazione tra le parti coinvolte.  
 
 
 
 
 
 
 
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