giovedì 20 gennaio 2011

"FESSO CHI LEGGE"? ASSOLUTAMENTE NO

"Fesso chi legge" era una scritta di tanti anni fa che compariva inaspettatamente sui muri, sui quaderni di scuola ecc. quando vi erano meno scritte del tipo "Dio c'è" per indicare che nei paraggi si spaccia droga. Ma è proprio fesso chi legge? Non sembra proprio: per implicazione di aree cerebrali coinvolte nel processo di lettura,  la lettura costituisce nutrimento, il più importante "cibo" per la mente. E ciò che è cibo e struttura per la mente intesa come software - oggi si sa dalla ricerca neuropsichiatrica - diviene, a livello di hardware cerebrale, un vero e proprio cambiamento strutturale grazie alla plasticità neuronale. E' noto che chi adopera il proprio cervello senza sconti è più riparato dinanzi ai rischi di demenza (si vedano musicisti, fisici ecc.). Leggere quindi non è solo fonte di informazione e formazione ma un vero e proprio salva-mente. Finalmente si apprezza qualche pubblicità governativa al riguardo! Per anni la pressione mediatica ed informatica, l'emergere di una arrogante involuzione culturale a livello di programmazioni televisive, lo scadimento della istituzione scolastica hanno sempre più ridotto la non grande popolazione italiana dedita alla lettura (non abbiamo mai brillato come lettori nella UE). Quali sono i dati statistici ultimi? Ebbene, apprendiamo dall'ISTAT:

MENO DEL 47% LEGGE ALMENO UN LIBRO. In Italia «nell'arco di un anno meno del 47% degli italiani legge almeno un libro nel tempo libero». È quanto emerge dal rapporto dell'Istat  Noi Italia. 100 statistiche per capire il paese in cui viviamo, in base a dati aggiornati al 2010. Inoltre, fa sapere sempre l'Istituto di statistica, «poco più di un italiano su due (55%) legge un quotidiano almeno una volta a settimana e poco più di uno su cinque utilizza Internet per leggere on-line o scaricare da Internet giornali, news o riviste».

Che peccato. Il paese dei naviganti naviga solo in internet, il paese dei santi non è più santo da tempo. E i poeti non sanno più scrivere perchè non sanno più leggere. Ed io mi sento poco bene, come recitava una battuta di Woody Allen. (a.m.)
Asino chi legge?

1 commento:

  1. verissimo...dovremmo ricominciare a leggere ai figli le storie e a stimolarli a leggerne..

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