sabato 26 aprile 2014

Gigolò per caso - recensione





Una storia sussurrata e come tale si respira, lieve come una carezza e buona come un sorriso, accompagnata da una costante e raffinata melodia jazz, per alcuni tratti struggente, dove si mescolano culture e stili di vita differenti con delicatezza, ironia e sano umorismo. Il filo conduttore di questa pellicola scritta, diretta ed interpretata da John Turturro, è il valore dell'amicizia che si riconosce sin dall'esordio da cui prende forma, e potrebbe sembrare improbabile ed alquanto grottesco, ma è il pretesto che avrà la forza di ridisegnare ed unire i confini di mondi distanti e solo apparentemente in contrasto. Siamo nelle atmosfere autunnali di un quartiere ebraico di New York dove Woody Allen dà il meglio di sé interpretando Murray, un libraio che, costretto a cessare l'attività in tempo di crisi, prende spunto da una strana richiesta della sua dermatologa, la dottoressa Parker (Sharon Stone), e si propone come manager al suo amico di vecchia data Fioravante (John Turturro), lasciando a lui il ruolo di gigolò. Forte si avverte l'identità di Woody Allen che nel ruolo di Murray, si sente libero di interpretare se stesso, geniale, goffo e autoironico, in una famiglia multietnica, e per le strade e le case di New York alla ricerca di donne disposte a generose ricompense in cambio della cura di solitudini diverse. Nulla scade nella volgarità che potrebbe esserci nel "mestiere più antico del mondo" perché Fioravante (il nome non è un caso) è l'uomo visto dalla prospettiva di Murray, l'amico che lo osserva da sempre e sa quanto non abbia paura di sporcarsi le mani, e quanto la  cura e la delicatezza che danno vita ad autentiche opere floreali, avranno la forza di entrare piano e portare magia nella solitudine del mondo femminile, un mondo nel quale sente il richiamo lontano di sua madre. E con arte e sapienza John Turturro confonde e mescola le razze, il mondo maschile con quello femminile, sorride ed allunga i confini dell'ortodosso e rigido mondo ebraico; tutto ciò che sembra non è, e molto racchiude in sé l'opposto. Così come l'amore è dolore, sentimento che entra in scena quando Fioravante dischiuderà delicatamente l'animo di Avigal (Vanessa Paradis), vedova di un rabbino, mentre i suoi occhi gli rapiranno il cuore. E questo amore sarà capace di sfumare anche l'erotismo della dottoressa Parker e di Selima (Sofia Vergara). Turturro ci regala una commedia delicata che pur non avendo una forte struttura narrativa, ci lascia un sapore agrodolce, dove ogni parola chiave ci riporta alla scena che ne traduce il senso e la malinconia si trasforma in sorriso.



(Antonietta D'Ambrosio)

1 commento:

  1. Ho sempre amato Woody Hallen, mi ha conquistato dal primo momento con la sua sottile ironia.
    Leggere, poi, questa recensione me lo fa amare di più.
    Beppe

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