giovedì 18 dicembre 2025

Roma: “Inchino alla Luna”, risonanze emotive nell'arte dei "Cento Pittori Via Margutta"

 

Dal 1975 un punto di riferimento per l'arte a Roma e in tutta Italia.


Tante opere pittoriche esposte a Piazza Testaccio a Roma nei giorni dell'Immacolata di questo 2025, anno così storicamente turbato e conturbante.Inevitabile passeggiare in mezzo all'Arte e colloquiare con gli affabili artisti come tra vecchi amici. Il clima è finalmente non convulso e le persone hanno voglia di parlare e incontrare sempre più "in un un mondo che vede la relazione più come scontro che come incontro" (per dirla ricalcando il pensiero condivisibile di Achille Miglionico). 


La famosa strada romana di Via Margutta è sempre stata meta preferita degli artisti fin dal Rinascimento, per la sua caratteristica di essere lontana dalla città, priva dalle contaminazioni della modernità, piena di verde e luogo da cui trarre ispirazione. Pertanto artisti di tutto Europa cominciarono ad acquistare qui case e ad allestire le proprie botteghe.La tradizionale mostra di Via Margutta è nata nel lontano autunno del 1953, nel pieno della “Dolce Vita” celebrata da FEDERICO FELLINI, per iniziativa spontanea di alcuni pittori che nell’immediato dopoguerra si riunirono e decisero di ridare vita e colore alla strada che da sempre era stata
 rifugio naturale di pittori, scultori, poeti, musicisti ed artigiani. II circolo di artisti diede vita alla prima edizione della rassegna “Fiera d’arte in Via Margutta”, una delle poche esposizioni su strada destinata a diventare, col tempo, un appuntamento fisso.Oggi le mostre sono anche itineranti, in luoghi romani e no.


"Inchino alla Luna”, risonanze di consapevolezza empatica


Note di Neus Lopez Calatayud 

Vicino alla festa della Immacolata del 8 dicembre incontriamo, a piazza Testaccio a Roma, i pittori di Via Margutta che espongono i propri quadri.

Il sole riscalda l’aria e si sta bene in questa domenica romana mentre passeggiamo e troviamo, fra tanti validi artisti, un pittore, Francesco Ponzetti,  che attira la nostra attenzione  mostrando opere costruite con colori vivi e simbologia fantastica, dove personaggi e paesaggi seguono una traccia onirica e un po' archetipica. Utilizza uno stile materico composto da sabbie colorate Cher danno un effetto 3D.

Rimango colpita da un quadro, “Inchino alla luna” dove, l’autore (il Francesco Ponzetti) comunica la propria soggettività attraverso una pittura immaginativa e altamente simbolica, capace di superare la realtà apparente. Per entrare in risonanza con questo simbolismo pittorico è necessario penetrare nella visione dell’artista e realizzare uno sforzo empatico e quindi lo avviciniamo e intervistiamo.

Freud scrisse che i poeti e gli artisti avevano già espresso, in modo meraviglioso, quello che la psicoanalisi stava scoprendo, cioè la parte oscura e rimossa, non razionale, negata dal pensiero ufficiale del primo decennio del XX secolo, e messa in luce dalla nascente teoria dell’Inconscio. Il simbolo, seguendo l’etimologia greca, significa “mettere assieme”, “con-porre”, realizza un’unità superiore attraverso l’unione delle opposte polarità presenti nella psiche di ogni individuo: razionalità e pulsionalità, maschile e femminile, pensiero e eros, conscio e inconscio, ecc.
Jung scrisse che “L’uomo senza relazioni non possiede totalità, perché la totalità è sempre raggiungibile solo attraverso l’anima, la quale dal canto suo non può esistere senza la sua controparte, che si trova sempre nel Tu . La totalità consiste nella combinazione di Io e Tu, che appaiono come parti di un’unità trascendente, la mia essenza non può essere afferrata che simbolicamente.”
L’approccio berniano fondato sulla transazione con l'Altro e l'approccio della mindfulness creano una pausa tra lo stimolo (opera pittorica) e la reazione, permettendo di esplorare le proprie sensazioni e pensieri legati ai simboli, anziché reagire automaticamente. La pratica stessa della mindfulness aiuta a “lasciar spazio“ ai simboli per parlare, accettando che possano evocare significati diversi e complessi, anche quelli che sfuggono a una prima interpretazione.
La connessione con l’Artista si realizza attraverso l’empatia, che permette al fruitore di sintonizzarsi con la intenzione dell'artefice, provando a comprendere la  visione del mondo e le emozioni che ha voluto trasmettere attraverso i simboli. C’è una risonanza emotiva attraverso l’empatia che porta a condividere i sentimenti espressi nei simboli (gioia, dolore, nostalgia, paura, fiducia, meraviglia…) e questo crea un legame profondo con il messaggio. La mindfulness si concentra sul “come” si osserva (aperti e presenti), l’empatia è il “con chi” si interagisce (l’artista e il simbolo). Insieme, trasformano la visione passiva in una partecipazione e interpretazione attiva.
Attraverso la consapevolezza e la risonanza, i simboli si caricano di significato personale, rivelando stati nascosti e connessioni esistenziali, arricchendo l’esperienza artistica e favorendo un benessere psicologico che nasce dalla vicinanza senza giudizio.
La bellezza non è una qualità oggettiva dell’opera, ma una risposta emotiva e interpretativa dello spettatore, rendendo ogni visione un’esperienza unica.

“La bellezza dell’opera artistica sta negli occhi di chi la guarda” D. Hume




L’artista Francesco Ponzetti ci ha fornito una interpretazione personale sulla sua opera “Inchino alla luna”.



- Balza evidente a chi come noi svolge un lavoro psicoterapeutico, che le Tue opere sono a forte impronta psichica, che nell'onirico rappresentato oscilla tra inconscio personale (freudiano per intendersi) e inconscio transpersonale (che Jung chiamava collettivo"). Ci descrivi che cosa è per te questo quadro?


- L'opera cattura l'istante culminante della scoperta di una verità, un momento reso possibile dall'aver effettuato un percorso che ha raggiunto la cima di una torre sinuosa. Tale percorso nell'opera viene effettuato da un personaggio con il cappello a punta che per me rappresenta il nostro Daimon, la nostra coscienza. Dopo aver scalato la struttura, questo emerge dalla fitta nebbia che avvolge le fondamenta, ottenendo una visione inaspettata: la Luna si staglia enorme nel cielo rosso fuoco. Questa rivelazione non è solo visiva, essa fornisce una nuova prospettiva, permettendo di vedere spuntare i tetti di una città che prima, immersa nella nebbia, era completamente inimmaginabile. A questa fondamentale scoperta, e alla nuova realtà che essa dischiude, il Daimon riserva una profonda riverenza, un inchino così intenso da far piegare l'intera torre.

La riflessione ci porta al percorso della individuazione junghiana e al concetto di Adulto integrato di Berne. Il tutto sublimato dall'arte.  


A sinistra il pittore Francesco Ponzetti

Altra opera onirica di Ponzetti




Opere di Paola Pierini


Sarà così amorevole con noi umani la IA?

Piazza Testaccio



martedì 11 novembre 2025

BARI: SCOMPARSO IMPROVVISAMENTE IL CHITARRISTA GUIDO DI LEONE. IL MONDO DEL JAZZ IN LUTTO.

 

 


Siamo bloccati tra stupore e immenso dolore. Quasi non vogliamo credere alla notizia che il grande chitarrista e Amico non ci sia più; che non lo vedremo più sul set del Il Pentagramma Bari - Ass. Cult. Duke Ellington, Lui il fondatore della scuola di jazz tra le più accreditate e famose in Italia. Abbracciamo tutti gli Amici che lo amavano e stimavano. Abbracciamo la moglie e la piccola figlia che in questo momento sono smarrite più di noi. Esprimiamo profondo cordoglio a parenti e al mondo della musica.




ABBIAMO CHIESTO AD ENZO FALCO DI PARLARCI DI GUIDO DI LEONE. CI HA RISPOSTO USANDO I VERBI AL PRESENTE. 


Musicista jazz, chitarrista, didatta, e' nato a Bari nel 1964, dove attualmente vive. 


Molto prolifico come compositore, bandleader e arrangiatore, dal 1990 ha inciso un centinaio di CD di cui circa la metà come leader, lavori pubblicati prevalentemente per le etichette "YVPMusic", "Philology", "Fo(u)r Records"e dal 2016 per la "Abeat Records".


Stilisticamente identificato nell'aria del Modern Mainstream, Di Leone incide la collana "Standards on Guitar" e, un particolare interesse per le sonorità e composizioni del chitarrista Jim Hall, lo vedono in "All for Hall", "Alonely flower for you "  il Live "Tribute To Jim Hall" al fianco di Peter Bernstein .

L' ultima pubblicazione lo vede ancora in un live " In duo" con Dario Deidda.


Non mancano le composizioni originali incise su" Isole", " Sax Line", "Duets", "Parents"...ed una certa attenzione verso il Latin Jazz: " Abrasileirado", "Jazz'n mambo", " Tudo Bem"... ; In Duo con la cantante Francesca Leone incide "Tudo em bossanova " " Coracao Vagabundo" e " Historia do samba".


Il suo apprezzato comping  e la buona conoscenza degli standards jazz, lo portano a suonare ed incidere frequentemente  con noti artisti internazionali: Mark Murphy, Jerry Bergonzi, Peter Bernstein, Paolo Fresu, Fabrizio Bosso, Jim Rotondi, Renato Chicco, Jim Snidero, Andy Watson,  Michele Hendricks,Tiziana Ghiglioni, Gianluigi Trovesi, Franco Cerri, Gianni Basso, Dado Moroni, Mal Waldron, Trio Corrente...


Nonostante l'intensa attività concertistica in Italia e all' estero, Guido Di Leone e' spesso impegnato nell'organizzazione di rassegne, Festival Jazz e nella direzione artistica  del  " Duke Jazz Club Bari".


Nel 1985 ha fondato la  scuola di musica "Il Pentagramma di Bari".

Attualmente insegna chitarra jazz presso il Conservatorio " Duni" di Matera. 


Ha scritto il testo " Metodo facile e completo di Teoria Jazz" edito da "Sinfonica Jazz -Carish" e nel 2012 la "Fo(u)r edition ha pubblicato il "Guido Di Leone Real Book ".


Abbiamo perso un magnete, una capacità attrattiva di benessere e piacere .. un coagulo di gioia e simpatia , di sensibilità e genialità con il rigore della organizzazione e della sistematicità giocate sul binario della improvvisazione e dell’estro.

Ma abbiamo anche perso una persona capace di dispensare sorrisi e comprensione, cultura ed intelligenza.

Saper vivere e saper ascoltare .. un altro incredibile pregio era quello di mettere a proprio agio chiunque e dargli importanza con la giusta umiltà.. non ricordo nessuno capace di tanto.

Forse resta un luogo comune ma il significato “ da oggi siamo un pò più poveri”, oggi assurge a verità

Ciao Guido, con il cuore pieno di affetto e rabbia per questo ultimo ed inatteso scherzo..


Enzo Falco (medico, percussionista e Amico)

venerdì 17 ottobre 2025

Doppia Defibrillazione Sequenziale (DSED): Un dibattito in evoluzione per la Fibrillazione Ventricolare Refrattaria (FVR)

 


Doppia Defibrillazione Sequenziale (DSED): Un dibattito in evoluzione per la Fibrillazione Ventricolare Refrattaria (FVR)




L'arresto cardiaco con Fibrillazione Ventricolare (FV) che persiste dopo il terzo shock e la somministrazione di antiaritmici (FVR) rappresenta una sfida clinica con esiti spesso sfavorevoli.

La Doppia Defibrillazione Sequenziale (DSED), ovvero l'erogazione rapida e consecutiva di due shock da due defibrillatori indipendenti, con un cambiamento del vettore di scarica (es. Antero-Laterale + Antero-Posteriore), sta guadagnando attenzione come potenziale strategia di salvataggio.





Punti chiave e aggiornamenti clinici:

1. Obiettivo: Raggiungere, con un doppio vettore, aree del miocardio che non sono state efficacemente depolarizzate dallo shock standard.

2. Evidenze: Il recente trial multicentrico DOSE VF (2022) ha dimostrato che, nei pazienti con FVR in ambito pre-ospedaliero, la strategia della "scarica rapida in sequenza" (DSED) e il cambio di vettore migliorano la sopravvivenza alla dimissione ospedaliera con un outcome neurologico favorevole rispetto alla defibrillazione standard.

3. Linee Guida: Mentre l'European Resuscitation Council (ERC 2021) mantiene un approccio cauto raccomandando primariamente il cambio di vettore, l'ILCOR Advanced Life Support Task Force suggerisce che la DSED possa essere considerata in casi altamente selezionati di FVR.

 
 

https://www.linkedin.com/company/i-h-s-solumed-italia-s-r-l-s/posts?lipi=urn%3Ali%3Apage%3Ad_flagship3_company_posts%3BiKGDw3TbQSOtlL%2BgI5Oejw%3D%3D

venerdì 10 ottobre 2025

#TREGUA IN M.O. CHE L'ASCIA DI GUERRA VENGA SEPPELLITA

 




TREGUA IN M.O.



Col il faticoso “sì” del governo israeliano, è tregua a Gaza. Sollievo. Iniziato il ritiro delle truppe da Gaza: Israele rilascerà 1.950 prigionieri palestinesi, Hamas - allo stremo - consegnerà i 20 ostaggi ancora vivi. Israele e il mondo sceso in tutte le piazze democratiche hanno favorito (non interferito) il difficilissimo lavoro diplomatico di USA, Turchia, Qatar, Egitto, Arabia Saudita, Emirati. Ogni lavoro diplomatico richiede pazienza, volontà di negoziazione e RESET di ogni emozione che confluisce nell'odio immutabile. Tutto può essere fermato mettendo da parte ideologie e ideologismi. Mettiamo da parte - anche noi - ogni considerazione etica e morale ed in nome della difesa dei diritti umani mondiali e della vita sul Pianeta, accettiamo e plaudiamo a chiunque (anche Trump) contribuisca a frenare il degrado omicida di tutti i giorni. Non ci interessa se qualcuno si gonfierà il petto dicendo di essere stato protagonista della evoluzione in positivo delle trattative. 
 

Che l'ascia di guerra venga di nuovo seppellita assieme all'incalcolabile numero di vittime innocenti.

 
Restano diversi enormi nodi politici da sciogliere prima che il processo di pacificazione possa essere sostenuto. Trump: “Attesa la liberazione degli ostaggi”. Danzeremo di gioia con loro e con i Palestinesi come al termine della Seconda Guerra Mondiale. L'Ucraina attende sotto una opioggia di droni e missili. (am)
 




venerdì 4 luglio 2025

RECENSIONE SPOILER: JURASSIC WORLD - RINASCITA

 

La pellicola è il sequel stand-alone di Jurassic World - Il dominio (2022) e il settimo film del franchise di Jurassic Park.

 

  JURASSIC WORLD - RINASCITA 

 

Con Jurassic World: Il Dominio si era ufficialmente chiuso il cerchio di una saga cinematografica iniziata nel lontano ‘93 con il rivoluzionario Jurassic Park di Steven Spielberg. Sembrava la fine definitiva dell’epopea dei dinosauri sul grande schermo. Ma poi, ecco arrivare Jurassic World: Rinascita, un nuovo capitolo che riapre le porte di un mondo preistorico dove l’uomo e le creature più temibili della storia continuano a incrociare i propri destini.


REGIA E SVILUPPATORI :
A dirigere questo film è Gareth Edwards, regista di successo già noto al grande schermo per aver diretto Godzilla (2014) e Rogue One: A Star Wars Story (2016). La sceneggiatura è di David Koepp, sceneggiatore dei primi due Jurassic Park, inoltre è presente Steven Spielberg come produttore esecutivo del film. 
CAST PRINCIPALE:
Scarlett Johansson – interpreta Zora Bennett, esperta di operazioni segrete. Due volte candidata all’Oscar (Jojo Rabbit, Marriage Story) e nota per il ruolo di Vedova Nera nel MCU 
Jonathan Bailey – è Dr. Henry Loomis, noto sul palco e schermo per Bridgerton, Wicked, vincitore di un Laurence Olivier e candidato Emmy 
Mahershala Ali – interpreta Duncan Kincaid, leader del team navale. 2 Oscar come miglior attore non protagonista (Moonlight, Green Book) 
Rupert Friend, Manuel Garcia‑Rulfo, Ed Skrein, Luna Blaise e altri completano il cast


LA TRAMA IN BREVE:
Il film si apre con una sequenza flashback sull’isola proibita di Saint-Hubert, nell’Atlantico, la InGen ha creato dinosauri transgenici, tra cui il pericoloso Distortus rex, un T-Rex mutante a sei arti che riesce a fuggire a causa di un malfunzionamento, costringendo la struttura all’abbandono.
Diciassette anni dopo, nel 2027, la Terra è diventata ostile per i dinosauri sopravvissuti, ormai rifugiati in aree isolate. Zora Bennett, agente sotto copertura, viene ingaggiata da Martin Krebs della ParkerGenix per una missione segreta: prelevare sangue da grandi esemplari di dinosauri sull’isola, utile a sviluppare un farmaco contro le malattie cardiovascolari.
Zora, il paleontologo Dr. Henry Loomis e il capo squadra Duncan Kincaid ottengono un primo campione da un Mosasaurus. Durante il tragitto, il team salva la famiglia naufragata di  Reuben Delgado, che stavano intraprendendo un avventura in mare, ma un attacco di Spinosaurus e Mosasaurus causa la morte di due membri della squadra e separa i Delgado dal gruppo.
Il team riesce poi a prelevare campioni da un Titanosaurus e da un uovo di Quetzalcoatlus, perdendo però un altro membro, Leclerc, durante un attacco. Nel frattempo i Delgado incontrano un piccolo Aquilops, battezzato Dolores, e sfuggono a un T-Rex grazie a un gommone.
I gruppi si riuniscono nel laboratorio abbandonato, dove vengono assaliti dai Mutadon, ibridi tra raptor e pterosauri. Il Distortus rex distrugge l’elicottero di salvataggio e uccide Martin Krebs. Il gruppo trova infine una barca collegata alla struttura tramite una pista sotterranea e riesce a fuggire dal D-rex, precedentemente distratto dal sacrificio di Duncan, poi rivelatosi vivo. Con i campioni in salvo, Zora e Henry decidono di distribuire il nuovo farmaco senza brevetto, rendendolo accessibile a chiunque ne abbia bisogno.


 
LE SCENE DI AZIONE E I DINOSAURI IN CGI:
Se c’è un elemento che Jurassic World: Rinascita riesce a portare in scena con grandissima efficacia, sono proprio le sequenze d’azione. Edwards da alla luce un film che vibra di tensione e spettacolarità, ma senza mai dimenticare la dimensione umana e la suspense tipica dei primi  Jurassic Park. 
Fin dai primi minuti, il film mette in chiaro le sue intenzioni: ci troviamo davanti a una storia che vuole farci sentire piccoli e vulnerabili di fronte a creature gigantesche e incontrollabili. E questo si traduce in scene mozzafiato, spesso girati con uno stile più fisico e “sporco”, molto vicino alla macchina a mano, che restituisce una sensazione di realismo e pericolo immediato. 
Nelle scene più spaventose, Edwards gioca sapientemente con le luci (neon, bagliori improvvisi, riflessi metallici) per creare un ambiente quasi horror, dove il pubblico è sempre sul filo del terrore. Tutte queste sequenze mostrano la capacità del regista di fondere azione pura e tensione thriller, senza mai scadere nel caos gratuito.
La CGI di Jurassic World: Rinascita è uno dei punti di forza del film. Edwards ha scelto di usarla con misura, integrandola spesso con animatronics e scenografie reali. Questo approccio dona ai dinosauri una presenza fisica più convincente, soprattutto nelle scene ravvicinate, dove pelle, occhi e movimenti appaiono straordinariamente realistici.


RIFERIMENTI, I CAMEO E LA NOSTALGIA:
Nel film ci sono moltissimi riferimenti ai precedenti Jurassic Park, disseminati come piccoli easter egg per gli appassionati della saga. Innanzitutto, troviamo il pullman con la scritta “Crichton Middle School”, un chiaro omaggio a Michael Crichton, l’autore dei romanzi originali da cui tutto ha avuto inizio.
L’arrivo su Saint-Hubert richiama moltissimo quello sull’isola del primo film, ricreando quell’atmosfera di meraviglia e mistero. Allo stesso modo, la sequenza dell’attacco degli Spinosauri è un evidente riferimento al terzo capitolo della saga. C’è poi la scena dei Titanosauri, in cui il paleontologo Henry Loomis si commuove fino alle lacrime: è un momento che ricorda molto da vicino la famosa scena di Grant accanto al triceratopo malato nel primo film, dove scienza ed emozione si intrecciano profondamente.
Un riferimento davvero interessante riguarda la scena dell’inseguimento del gommone da parte del T-rex. Questa sequenza, infatti, compare già nel primo romanzo di Crichton e inizialmente era stata concepita per essere inserita anche nel primo film. Tuttavia, venne scartata per motivi di budget e per le difficoltà tecniche dell’epoca.
 L’attacco dei Mutadon, invece, è un chiaro richiamo alla scena dei raptor in Il Mondo Perduto, mentre la fuga di Krebs verso il porto con i campioni ricorda molto da vicino quella di Dennis Nedry nel primo film.
Infine, anche la scena conclusiva con la visione dei delfini sembra un omaggio diretto a Jurassic Park, chiudendo il cerchio dei riferimenti e regalando agli spettatori un senso di continuità con la saga originale.
Molte di queste scene sono inoltre accompagnate dalla mitica colonna sonora di John Williams, trasferendo al film quella magia dei primi film che si è andata sempre più spegnendo con la trilogia World.
Ma perché tutto questo? Il regista Gareth Edwards ha dichiarato apertamente che questo film è una lettera d’amore a Steven Spielberg e ai primi  Jurassic Park. Sottolinea come il progetto sia nato dal desiderio di far rivivere la meraviglia e la paura sperimentate guardando il film originale del 1993—quel mix di avventura e suspense che ha segnato un’epoca . Ha voluto riprendere non solo lo spirito ma anche l’estetica, optando per la pellicola Kodak e un approccio visivo più "organico", con una scelta di camera e lente che richiamano i glow e la profondità della saga classica.


L’IMPORTANTE MESSAGGIO DEL FILM:
Il film ribadisce con forza il tema che da sempre contraddistingue la saga: la manipolazione della realtà, la presunzione di onnipotenza umana, e il desiderio di giocare a fare Dio. Ma stavolta il discorso va oltre: il finale, con la decisione di distribuire il farmaco genetico senza brevetto, suggerisce un monito morale: se riprendiamo il potere di alterare la natura, dobbiamo assumercene la responsabilità, e restituire alla collettività ciò che è stato sottratto.
In sostanza, Jurassic World: Rinascita non si limita a ripetere il monito contro le presunzioni umane, ma ci spinge a domandarci: come usiamo la conoscenza che abbiamo? È giusto farlo per il bene comune, o solo per profitto? 

Parafrasando Spielberg: non basta lasciare il cinema affamato, serve anche lasciare il pubblico speranzoso.

(giuseppe paparella) 

martedì 24 giugno 2025

 
 

 
 
 
 

RELAZIONE ANNUALE 2024 SULLE TOSSICODIPENDENZE

Record di morti per cocaina (come quelli per eroina), crescono gioco d'azzardo e dipendenze da videogame
Il consumo di sostanze psicotrope tra i giovani “appare leggermente diminuito” nel 2024 rispetto al 2023. Ma l'uso rimane massiccio.
Aumento delle NSP Le nuove sostanze psicoattive: cannabinoidi di sintesi, catinoni sintetici, oppioidi sintetici, le fenetilammine, gli analoghi della ketamina, le piperazine e le triptamine.
Da evidenziare è inoltre il significativo aumento della concentrazione di THC nei prodotti a base di hashish, la cui potenza è quadruplicata dal 2016 (dal 7% del 2016 al 29% del 2024), soprattutto nelle formulazioni di nuova generazione e nei liquidi utilizzati per le sigarette elettroniche.
Ciò concorda con il rilievo clinico di aumento di tossicodipendenze tra giovanissimi, doppie diagnosi in psichiatria, aumento di psicosi da cannabinoidi.

 

giovedì 29 maggio 2025

Accordo tra #AngeliniPharma e #GrinTherapeutics per il farmaco #radiprodil, per i disturbi del neurosviluppo

 


Accordo tra Angelini Pharma e Grin Therapeutics per il farmaco radiprodil



Grin Therapeutics, società statunitense leader nello sviluppo di terapie per il trattamento di gravi disturbi del neurosviluppo e Angelini Pharma, azienda farmaceutica parte del Gruppo Angelini Industries, hanno annunciato un accordo di collaborazione esclusiva per lo sviluppo e la commercializzazione nei territori al di fuori del Nord America del farmaco ancora sperimentale radiprodil di Grin Therapeutics, attualmente in fase di studio per diverse epilessie genetiche rare e disturbi del neurosviluppo.

La biotech statunitense ha concluso un round di finanziamento  da 140 milioni di dollari, sostenuto da due principali operazioni: 65 milioni di dollari in equity da Angelini Pharma e 75 milioni da Blackstone Life Sciences, investitore già presente nel capitale. Inoltre, Angelini Pharma verserà un pagamento iniziale di 50 milioni di dollari nell’ambito dell’accordo di licenza per radiprodil.

Inorgoglisce sapere che la Angelini italiana si riaffacci allo scenario mondiale in un momento di miopiche politiche economiche nel mondo. Il trazodone è un antidepressivo scoperto e sviluppato da Angelini Industries già negli anni '60. Angelini Pharma S.p.A lo commercializza in Italia con il nome Trittico. Il trazodone, ancora ampiamente usato nel mondo, è stato il primo farmaco originale e brevettato prodotto da Angelini, segnando un momento importante nella storia dell'azienda italiana. Ora dopo anni la azienda, dopo altri successi, consolida la presenza con una manovra finanziaria assai impegnativa.
Il 27 maggio 2025 Angelini Pharma e GRIN Therapeutics Inc. hanno annunciato la sigla di un accordo di collaborazione esclusiva per lo sviluppo e la commercializzazione, al di fuori del Nord America, di Radiprodil, un farmaco sperimentale attualmente in fase di studio per diverse epilessie genetiche rare e disturbi del neurosviluppo (GRIN-NDD).

Che cosa è il Radiprodil


Radiprodil è un modulatore allosterico negativo, selettivo e potente della subunità GluN2B del recettore NMDA (N-metil-D-aspartato), recettori chiave per la trasmissione sinaptica, lo sviluppo cognitivo e la regolazione dell’eccitabilità neuronale. Mutazioni genetiche che interessano questi recettori sono alla base di numerosi disturbi del neurosviluppo e sindromi epilettiche.

Il recettore NMDA del glutammato è associato a un canale ionico. E' un canale ligando dipendente che, quando è aperto, consente al Ca +2 e al Na + di fluire all'interno della cellula e al K + di fuoriuscire. Viene bloccato dagli ioni magnesio con un meccanismo voltaggio-dipendente mentre la fenciclidina (PCP) 2 è un suo antagonista specifico e produce un'inibizione voltaggio-indipendente. 



I geni GRIN (GRIN1, GRIN2A, GRIN2B, GRIN2C, GRIN2D, GRIN3A, GRIN3B) codificano subunità del recettore NMDA, un tipo di recettore ionotropo per il glutammato. I recettori NMDA sono coinvolti nella comunicazione tra le cellule cerebrali (sinapsi) e nella plasticità sinaptica, ovvero la capacità del cervello di adattarsi.

Disturbi correlati a disfunzioni GRIN sono dovuti a mutazioni nei geni GRIN. I disturbi GRIN costituiscono un gruppo di disturbi neuroevolutivi caratterizzati da ritardi nello sviluppo, disabilità intellettiva ed epilessia. Le caratteristiche cliniche dei disturbi GRIN possono variare in base al gene specifico colpito e possono includere ipotonia muscolare, spasmi e disturbi del movimento.

In particolare, le patologie correlate a mutazioni dei geni GRIN coinvolgono frequentemente soggetti in età pediatrica e si manifestano con gravi compromissioni neurologiche. Una delle conseguenze più frequenti (nel 50% dei casi) è l’epilessia. Tali mutazioni possono determinare una disfunzione del recettore NMDA, che rimane in uno stato di attivazione persistente, causando un eccesso di ingresso di ioni calcio nella cellula neuronale e, in casi estremi, la sua distruzione.



Angelini e l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova hanno in precedenza  siglato un accordo che prevede la creazione di un Joint Lab per lo sviluppo di nuovi farmaci per il sistema nervoso centrale.


Il progetto scientifico di comune interesse sarà concentrato sulla validazione di bersagli biologici innovativi per il sistema nervoso centrale, con l’obiettivo di identificare potenziali farmaci in grado di modificare radicalmente il decorso di patologie gravi quali il disturbo bipolare e malattie neurodegenerative su base infiammatoria come la sclerosi multipla.
In questo contesto di ricerca e innovazione scientifica, Radiprodil rappresenta una concreta opportunità terapeutica per rispondere a un urgente bisogno medico insoddisfatto nei pazienti con GRIN-NDD, e potenzialmente in altre malattie neurologiche rare a insorgenza pediatrica.

È attualmente in corso lo studio Astroscape (Fase 1b/2a, open-label), che valuta Radiprodil in pazienti con sclerosi tuberosa (TSC) e displasia corticale focale (FCD) tipo II.
Come afferma la stessa Azienda : "L’impegno di Angelini Pharma nella Brain HealthAngelini Pharma è attivamente impegnata da oltre 50 anni nella salute del cervello, con una solida esperienza in disturbi mentali come depressione, disturbo bipolare e schizofrenia, nonché nelle patologie neurologiche come l’epilessia. Siamo licenziatari esclusivi in Europa di cenobamato, un trattamento avanzato per l’epilessia farmaco-resistente ad esordio focale negli adulti."

(achille miglionico)

mercoledì 21 maggio 2025

NUOVA FARSA ALLO STUDIO OVALE: DOPO L'ATTACCO A #ZELENSKY ECCO CHE #TRUMP ATTACCA PARANOICAMENTE #RAMAPHOSA

 

 

 


 

Nello Studio Ovale, Trump aderendo alle idee complottistiche di Elon Musk (sudafricano di origine),  attacca duramente Ramaphosa, presidente della Repubblica Sudafricana: “Genocidio, voi uccidete i bianchi”


 


Grande tensione, di nuovo, alla Casa Bianca, dove il presidente statunitense Donald Trump ha incontrato il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa creando scalpore e l'ultimon degli incidenti diplomatici secondo il suo "modus operandi" . 
Trump ha infatti accusato il leader sudafricano di non intervenire contro le violenze sugli agricoltori bianchi. “Le loro terre vengono espropriate, loro vengono uccisi e il governo non fa nulla”, ha attaccato il presidente Usa. Ramaphosa ha replicato negando che i bianchi vengano presi di mira nella Repubblica Sudafricana e che atti di violenza sono opera di “una minoranza di estremisti neri. Non è la linea del governo“, ricusando le accuse di genocidio avanzate da Trump. L'assurdo è che Trump dovrebbe parlare da quello studio del genocidio che Benjamin Netanyahu e l'ultradestra di Israele stanno attuando sistematicamente (con logica nazifascista) in M.O. Questo nel mewnte si profila gradualmente il disimpegno presidenziale dalla guerra in Ucraina (farà come Ponzio Pilato? se ne laverà le mani?).
 

 

Trump, nello studio ovale,  era affiancato da Elon Musk, nato a Pretoria. Entrambi hanno contribuito a diffondere la teoria del complotto secondo cui il Sudafrica starebbe conducendo un genocidio contro la minoranza bianca che un tempo lo governava in un regime di apartheid.

L’incontro alla Casa Bianca con il presidente sudafricano non può che ricordare l’agguato a Zelensky.


ll tycoon lo ha accusato di massacrare e espropriare le terre degli agricoltori di origine europea e ha mostrato foto e video dei presunti reati. Impossibile fare previsioni o razionalizzare le posizioni destabilizzanti di certi politici imperialisti e dei "nuovi feudatari" e plutocrati mondiali. Noi proviamo a contrastarli nel nostro piccolo spazio democratico. SUMUS IN STERCULINO avrebbe scritto Fedro. (Erasmo da Rotterdam)
 
 

 

mercoledì 30 aprile 2025

Generazione virtuale: Quando la Scuola perde la partita. #Blackout generazionali.

 

 

 

E' MEGLIO QUESTO...?

...O QUESTO?


 
 
Il massiccio blackout elettrico del 28 Aprile 2025 - che ha letteralmente spento la penisola iberica e parte della Francia (ancora sconosciute le cause al momento della pubblicazione) - ha cagionato morti ed ha scatenato caos e paure circa il nostro presente e futuro quali si stanno delineando nell'ultima decade. 
Il blackout da elettrico diviene mentale e ci sentiamo ristretti nell'operato e nella libertà cui siamo abituati: la normalità per alcuni noiosa si carica di quella attesa angosciosa da Spada di Damocle ("Quando ne usciremo?quando succederà di nuovo?)
 

 Ha colpito la notizia che il blackout elettrico ha visto la ostinata voglia di fare reel e riprese filmate, messaggi ecc pur nella consapevolezza che le batterie degli smart non si sarebbero potute ricaricare. La frenesia ed il craving delle dipendenze.

 
Comunque la prima generazione di "nativi digitali" e la generazione virtuale in toto sono indubbiamente abili nel navigare nel mondo online e hanno una grande influenza sull'utilizzo di tecnologie e piattaforme digitali. Alla onnipotenza corrisponde però un declino preoccupante di resilienza e alfabetizzazione emotiva; l'edificio culturale è corroso dall'infosfera e dagli interessi economici. 
 "A che serve studiare questo?" è il mantra interrogativo che si ascolta di più in quelli che una volta erano i templi della cultura: la cultura è utile solo se fornisce materialità. Siamo burattini sfruttati dagli algoritmi persecutori e condizionanti?
Ecco che arriva pertinente una riflessione in Redazione. Ci scrive una giovane docente, Flavia Volpe, che lavora nel Nord Italia e che racconta sobriamente delle difficoltà a "catturare" l'attenzione e curiosità in ambiti di cultura e trasmissione di cultura. Nord e Sud è lo stesso: segnali preoccupanti sulla generazione tiktokizzata vengono da tutta l'Italia nè lo scenario europeo ed extraeuropeo appaiono immuni dal decadimento culturale e dalla detensione morale ed etica che scorre nei vasi della società liquida e permea i potenti burattinai(a.m.).


Generazione virtuale: Quando la Scuola perde la partita




Negli ultimi mesi mi è capitato spesso di pensare ad un celebre passo de “I promessi sposi” in cui Renzo Tramaglino chiede a Don Abbondio spiegazioni sul perché non si possa celebrare il suo matrimonio con Lucia Mondella. L’uomo dotto di Chiesa, non potendo rivelare le reali ragioni della loro mancata unione, inizia a recitare una serie di formule in latino con il solo scopo di confondere il povero Renzo, confidando sulla sua ignoranza. A questo punto, il giovane Tramaglino, irritato, replica: “Che vuol ch’io faccia del suo latinorum?”. Il latino, simbolo della cultura, era sconosciuto a tutti coloro che non erano istruiti, i quali potevano così essere facilmente ingannati da chi aveva avuto accesso allo studio. Manzoni mette in risalto l’importanza della conoscenza, che però, al giorno d’oggi, sembra passata in secondo piano. Se non conosci, non capisci ciò che ti circonda. Non è forse questo il compito della Scuola?

Se quella stessa scena avvenisse oggi in un’aula scolastica, gli studenti, a differenza di Renzo, non si preoccuperebbero certo del “latinorum” degli insegnanti. Sarebbero troppo impegnati a controllare la vita virtuale dei propri profili social o a vincere partite online ai loro giochi preferiti. La generazione degli adolescenti di oggi trascorre ore e ore immersa in mondi virtuali fatti di sparatorie, uccisioni, conquiste di territori e strategie d’attacco. Di Manzoni, dei minerali, del teorema di Ruffini o del Past Simple importa ben poco. Meglio vedere il proprio avatar trionfare su Brawl Stars o Clash Royale.

Il compito degli insegnanti diventa davvero arduo: come si può catturare l’attenzione di un quindicenne che ha in mente solo i suoi progressi nella classifica di Fortnite?
“Gli occhi dilatati fissano lo schermo del cellulare, le pupille si restringono, mentre le labbra si increspano imitando lo sforzo dell’avatar all’ultimo round. Vittoria! Braccia levate e urletto di felicità, condito da un sorriso a trentadue denti. L’insegnante, attonito, si volta verso la classe, illudendosi che quella gioia sia per la sua spiegazione e non per un futile successo contro un avversario virtuale che spesso neanche si conosce”.

Purtroppo, questa non è una scena inventata da un romanzo di Daniel Pennac, ma l’assurda realtà in cui viviamo. A nulla valgono rimproveri, note disciplinari, colorate annotazioni sul registro e sequestri di dispositivi digitali. Anche senza lo schermo davanti, lo sguardo perso di qualsiasi ragazzo medio sembra vagare in un mondo virtuale, dove non esistono genitori assillanti, insegnanti fastidiosi e compiti noiosi.

Ancora più preoccupanti sono le motivazioni che i ragazzi stessi danno riguardo ai loro successi virtuali: “Mi fa stare bene perché non penso ai problemi della vita reale” oppure “Se vinco, sono felice; se perdo, sono triste”.

E il professore, ormai rassegnato, può solo assistere alla scena: “Aspetti, prof, che adesso vinco!” che è il marchio di un’intera generazione, ignara del “latinorum” manzoniano e, forse, mai interessata a conoscerlo. Tanto, poi, c’è ChatGPT… (Flavia Volpe, docente di Lingue nel nord Italia)

mercoledì 23 aprile 2025

TRUFFE & TRUFFE ON-LINE BEN CONFEZIONATE: CITTADINA PUGLIESE TRUFFATA DI OLTRE 80mila Euro attraverso TRADING ON LINE

La truffatrice

 

 

 

TRUFFE ON-LINE BEN CONFEZIONATE: CITTADINA PUGLIESE TRUFFATA DI OLTRE 80mila Euro attraverso TRADING ON LINE 

Pubblichiamo la storia della cittadina pugliese Laura (nome inventato), di anni cinquanta, laureata, divorziata con figli, professione di elevata cultura, la quale si è presentata in studio psichiatrico depressa e angosciata malgrado la terapia posta in essere: in Aprile 2025, finalmente dopo lungo colloquio decide di parlare e si apre. "Mi è successa una cosa bruttissima di cui mi vergogno e che non ho detto a nessuno, neanche in famiglia...Mi sono fatta truffare di una cifra che non le dico...piango quando nessuno mi vede, ho l'autostima sotto i tacchi, mi colpevolizzo per la trappola in cui sono caduta...non dormo più e non mi voglio alzare al mattino...Penso di non farcela a vivere..."
Emerge che non è vittima di quelle truffe attraverso lunghi corteggiamenti da parte di ignoti che tampinano vittime della solitudine (non solo anziani) inducendo nella fragilità psichica la nascita di un sentimento erotico-sentimentale (truffatori-truffatrici che si fingono "brave persone", affascinanti, persone che chiamano telefonicamente e/o scrivono per email da USA, Paesi asiatici, africani o dall'Europa). Lei non è vittima di una ludopatia; non acquista facilmente neanche on line, non fidandosi. Lei non è come un'altra mia cliente, commercialista laureata in pensione, che si è fatta derubare attraverso il telefono fisso con finta chiamata dei tutori dell'ordine che la imploravano di assistere un congiunto giovane (nipote, figlio) caduto in un guaio giudiziario. Una banda che derubava con scuse drammatiche fragili solitari in casa è stata sgominata più volte in questi ultimi due anni. No lei è stata truffata da una banda internazionale che appare e scompare dal web per riappparire sotto mentite spoglie e falsi account. 
Entriamo nei dettagli per far comprendere che certe truffe sono arcistudiate e progettate sulla base della mistificazione: mescolare cose vere a cose false per esempio. 
 

NON SI E' NE' SCEMI NE' POLLI PER CADERE IN TRAPPOLE  BEN ORGANIZZATE. 


Ecco i fatti.
Con la storia andiamo da fine maggio sino a Ferragosto 2024.

Il primo contatto telefonico avviene casualmente sul cellulare per Wup (che è criptato): in genere ci chiamano da cellulari e da fissi per pubblicizzare erogatori di energia, contratti internet, prodotti, anche investimenti. Qui un tipo educato e compito chiede di parlare sul trading on line ed al termine della chiamata non chiede di investire subito, di andare a vedere "chi siamo" e dopo altri contatti chiede di investire 200 euro per ricavarne il doppio. Il sito esiste, sembra tutto ok e serio. Lei resiste pensa a truffa però lui indica il sito url della azienda ben organizzato con ottima visibilità: l'interlocutore produce prove rasserenanti e asserisce che l'azienda è addirittura registrata (e così sembra). Telefonicamente su Wup senza (senza video) le presenta il dirigente dell’azienda un certo Ethan che è cortese e protettivo, parla anche delle truffe che ci sono in giro (!) e infangano chi lavora nella trasparenza: "Noi viviamo in GB" ma parla bene un italiano quasi colto con accento straniero.
"Li lascio lavorare. Mi affidano ad un consulente tutto con generalità di origine italiana, un certo Mauro Antonio Lombardi detto Anthony (?) con sede a Londra".
"Ma noi abbiamo sedi in Olanda e Spagna", tengono a precisare quando e se ci si interroga sui prefissi telefonici internazionali.

"Mi propongono di fare addirittura un corso - senza volto su pc, solo slide, per approfondire l’uso delle piattaforme estere ove si commercializzano le valute" e lei verifica on line sulla URL anche i versamenti da lei stessa già fatti e assiste alla crescita del guadagno nel corso dei mesi seguenti.
Una piccola svolta, ora, delicata e sottile. Lei subisce il corteggiamento di Mauro Antonio che parla della propria famiglia di origine italiana, lei lo blocca nel corteggiamento e lui “ma io che ti ho fatto ? Sto solo corteggiandoti e voglio conoscerti. Sei una donna piacente..." (la foto di lei è su Wup)
Lei, spiazzata, chiede come mai Anthony non chiami mai nel weekend: "Oh, noi non potremmo avere relazioni con clienti, è vietato...tienilo per te..." lei non sa come sia fatto Anthony e la foto su Wup è questa



Notare auto senza targa. Numeri di wup sono +31 6 85650485 "GAS Anthony"



Da tempo se ne parla. ma non abbastanza.



L'ultima richiesta di soldi: il colpo di grazia rifiutato.




“Ci sono cascata di brutto” dice lei mesta e piangente. Finalmente sta parlando con qualcuno e sembra alla fine, come il mitico Atlante, passare il peso del mondo ad un altro che non giudica ma che ascolta. "Ci credevo veramente... ho fatto bonifici esteri su iban che non sono raggiungibili dicono alla banca e alla polizia..." [a dirla tutta io non credo che siano inaccessibili a chi di competenza] ... "Butto via 80mila euro, ho dovuto fare la cessione del quinto dello stipendio per arrivare ai 90mila euro richiestimi per avere un guadagno di 40mila pulito pulito..."
Dopo la denuncia alla Polizia (Agosto 2024), lei pur sapendo che trattavasi di truffa (glielo hanno detto chiaro e tondo alla PS) non ci crede ancora o non vuole crederci.
"Quelli insistono malgrado la mia diffidenza tardiva, mi chiamano con altra consulente, una donna, che si fa stavolta vedere in videochiamata x wup e mi invia addirittura carta di identità (e io verifico che è presente su Telegram). " (vedi foto in testa)

Alla richiesta di ulteriori somme "per pagare le tasse sui guadagni in UK" lei chiude e tace per sempre anche con se stessa.



Questa è notizia di pochi giorni fa







Anche lo SPID non è al sicuro



Le hanno detto che non potrà mai recuperare alcuna cifra. E soffre fingendo coi suoi cari e amici. Si sa la vergogna ci impedisce di parlare, il senso di colpa ci macera dentro. La signora è in cura e si sta lentamente riprendendo.
Naturalmente tutti i telefoni adoperati sono "usa e getta".

Nessuno è immune.

 

Giorni fa mi hanno chiamato per conto di una mia carta di credito chiedendo di fornire aggiornamenti ai fini della normativa antiriciclaggio. Mi è arrivata anche una email (conoscevano la mia email ma non è irraggiungibile in internet). Gliel'ho detto alla donna che insisteva minacciando di chiudere la carta (non rispondeva se non con latenza alla mia perplessità) sinchè non ho tagliato corto: "Basta! è solo una truffa e vi denuncerò."
 Rispetto ai proclami delle forze dell'ordine quando intervistate in tv,
occorre un maggiore impegno, nell'accogliere e avviare indagini alle denunce e comunicati dei cittadini: non è bello sentirsi dire "non si può fare niente", "sono truffe", "State attenti" ecc. Il cittadino ha diritto ad essere tutelato, anche a fatti non ancora avvenuti. Figuriamoci se ha testimoniato in regolare denuncia. (achille miglionico)



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