martedì 12 marzo 2024

Giornata contro la #violenza sugli operatori sanitari: #12 marzo





Le aggressioni nei confronti del personale sanitario sono in aumento: l’81% è stato vittima di aggressioni fisiche o verbali. Di questi, ben il 23% riferisce aggressioni fisiche, il 77% verbali e ben il 75% ha assistito personalmente ad aggressioni ai colleghi. 


Come già si intuisce dalle notizie dei media, sono poco rassicuranti i dati che emergono dal sondaggio che Anaao Assomed ha sottoposto ai propri iscritti e ha diffuso sui canali social a tutti i dirigenti sanitari, nel mese di Marzo 2024, su un campione rappresentativo di professionisti, in occasione della Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari che si tiene il 12 marzo. “È inutile trovare scuse: bisogna finanziare il SSN. I tre miliardi in più sul FSN dell’ultima legge di bilancio non bastano assolutamente. Non bastano, per esempio, a potenziare i servizi di psichiatria, ad aumentare i posti letto per acuti e cronici, a riorganizzare il territorio, ad assumere. Perché certamente è necessario aumentare gli organici: per avere più tempo per la comunicazione con i parenti, più tempo per la cura dei pazienti, meno attese nei Pronto Soccorso”, commenta il Segretario Nazionale Anaao Assomed, Pierino Di Silverio.

Nonostante la situazione sia grave, il 48% dei responders non ha idea se le aggressioni vengano identificate come evento sentinella dall’ASL/AO. Ancora una volta traspare come il problema sia sottovalutato dalle Direzioni: l’assenza di azioni a tutela dei dipendenti crea un circolo vizioso di sfiducia che porta a non denunciare, neanche all’interno dell’azienda, perché ritenuto assolutamente inutile. Quali sono le cause che i sanitari individuano alla base delle aggressioni? Per oltre la metà dei responders, la causa non è attribuibile direttamente all’aggressore. Infatti, il 31,4% individua il definanziamento del Ssn come causa principale, fattore questo che espone il medico perché spesso ritenuto come diretto responsabile del razionamento delle prestazioni erogate. Per il 16.7% le carenze organizzative e per il 6.7% la carenza di comunicazione sono i fattori scatenanti le aggressioni. Il 35,5% invece attribuisce le aggressioni a fattori socioculturali, di deprivazione sociale o di svilimento del ruolo del medico. (redazionale) 

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