martedì 23 maggio 2023

Giornate IAT a Verona. 22.a edizione, Report della prima giornata, 12 maggio 2023

 

L'Adige gonfio


Dedicheremo all'Evento culturale altri interventi: una intervista di Claudio Leone al Presidente IAT dr. Onofrio Granati sul senso delle Giornate; un articolo sulle relazioni del 13-14 maggio. (NdR)


Giornate IAT a Verona. Report della prima giornata, 12 maggio 2023

Dal 13 al 14 maggio si sono svolte a Verona, presso la sala dell'H Giberti le Giornate IAT, il tradizionale appuntamento annuale dell'Istituto Analisi Transazionale (IAT) dedicato quest'anno al tema "Onnipotenza e limite". 

Come preannunciato nel testo di presentazione del convegno, il tema si presta a letture contemporanee, dato che le innovazioni informatiche stuzzicano l'onnipotenza dell'uomo contemporaneo e parallelamente lo inchiodano a un frustrante senso del limite. Si pensi solo al recentissimo dibattito intorno alle Intelligenze Artificiali che rischiano di sconvolgere la società dalle fondamenta. 

Onnipotenza e limite possono essere anche sfidati: Prometeo, il Titano ribelle che rubò il fuoco agli dei per donarlo agli umani, è allo stesso tempo simbolo della ribellione all'autorità e della volontà di potenza. Tra i due estremi umani di limite e onnipotenza vi è dunque la via per la piena realizzazione del Sé, ossia divenire principi o principesse, come avrebbe detto Eric Berne, fondatore dell'analisi transazionale, nel suo consueto gergo colloquiale, capace di rendere comprensibile a chiunque il complesso corpus teorico dell'AT.

La città di Verona, sede prescelta per i lavori, ha offerto, infine, un ulteriore contatto con la figura e l'opera di Dante Alighieri, che qui trovò rifugio e poté scrivere buona parte della Commedia, dedicando il Paradiso al signore della città, Cangrande della Scala. 




Il Sommo Poeta, nei versi del suo capolavoro, riesce a compiere un viaggio ultraterreno normalmente precluso agli umani: oltrepassa, dunque, i suoi limiti


I lavori iniziano in effetti già il venerdì 12 nel pomeriggio, dopo un piacevole tour alla scoperta dei luoghi danteschi della città scaligere, nell'incantevole cornice di Chiostro dei Chierici.

Ha introdotto il tema la dottoressa Eva Sylvie Rossi (psicologa, psicoterapeuta, analista transazionale, supervisore e didatta EATA-ITAA), che ha subito suggerito un collegamento biblico tra l' Onnipotenza umana e la vicenda della torre di Babele, il famoso episodio genesiaco in cui si narra dello sforzo degli uomini di costruire una torre così alta da toccare il cielo. Tradizionale simbolo della tracotanza umana, questa immagine archetipica ci conduce alla nostra epoca, spesso definita post-umana. A fronte delle vette tecnologiche già raggiunte e in continua crescita, quanto sarà rilevante la nostra esistenza nel mondo che ci circonda?

Questo è uno degli interrogativi posti dalla dott.sa Rossi, la quale riprende, infine, uno spunto di riflessione emerso durante la passeggiata dantesca. Dante non era  onnipotente, sostiene la psicoterapeuta , ma "resiliente", capace cioè di trarre fuori il meglio dalle condizioni avverse che la vita spesso offre. Anche se subì un duro esilio, il poeta fiorentino seppe produrre in quel periodo il capolavoro della Divina Commedia.

Segue l'intervento del dottor Maurizio Nicolosi, psichiatria, psicologo di orientamento junghiano e membro dell' associazione nazionale di psicologia analitica, con un intervento dal titolo  "Salire alle stelle, gli spazi del sé".

La psicologia analitica nasce da una frattura teorica e personale di Jung con Freud, e si arricchisce negli anni attraverso gli incontri del Lago di Eranos, ricorda il relatore nella sua introduzione.

L'intervento di Nicolosi propone una lettura junghiana del viaggio purgatoriale di Dante come processo di individuazione. Ciò appare evidente fin dalla porta del secondo regno che è un limen. Il latino distingueva due idee di confine: limes e limen. Il primo non può essere attraversato, il secondo è un transito, può essere attraversato a patto che si accettino le conseguenze. La porta del purgatorio è un limen, perché dischiude le porte di un processo di trasformazione.

Dopo aver illuminato alcune tappe interessanti del percorso, il relatore giunge a raccontare i passi finali del Pellegrino sulla vetta del monte, dove giace il Paradiso terrestre. Qui incontrerà Matelda, letta come simbolo dell' accettazione della propria responsabilità.

Beatrice, invece, incontrata negli ultimi canti e che accoglie Dante con un sonoro rimprovero, è simbolo di un femminile che ha compiuto il suo percorso, dato che già è morta.

I lavori proseguono con un interessante dibattito a tre, che ha coinvolto la dott. ssa Rossi, il dott. Nicolosi e la dott.sa Loredana Paradiso, psichiatra e psicoterapeuta. Il dialogo a tre voci nasce a partire dagli spunti che sono scaturiti dalla lettura dell'intervento inviato dal filosofo Roberto Mancini, dal titolo
"Il potere, limite e la libertà",
assente per motivi personali.

Si conclude così la prima delle giornate IAT, con nuovi orizzonti, anche multidisciplinari, e soprattutto una nuova serie di interrogativi. (Claudio Leone)




Il Chiostro dei Chierici a Verona





da sin Loredana Paradiso, Maurizio Nicolosi, Eva Silvye Rossi





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