Alluvione in Emilia Romagna:
tante sono state le vittime e più che ingenti sono i danni a causa dell’esondazione di fiumi nel Bolognese, nel Ravennate e nell'Imolese. Ma il rischio salute qual è?
Al di là del noto dissesto idrogeologico, al di là delle alterazioni climatiche, che sono tragicamente davanti ai nostri occhi, in questi giorni tristi si apre uno scenario di speranza e rinnovamento dai contorni incerti, da affrontare con grande onestà intellettuale, con strumenti straordinari e interventi mirati che necessitano di una coesione politica e di "pensiero lungo". Utopia? Non si attendono solo sforzi economici riparativi ma ora si impone la indifferibilità di un lungimirante piano di risanamento ambientale non solo a livello regionale ma nazionale: al commissariamento regionale dovrebbe affiancarsi uno snello e determinato commissariamento centrale ispirato da task force pluridisciplinare e interministeriale. Ma di questo già si parla troppo a livello mediatico.
Altri problemi, soprattutto di ordine sanitario, emergono quando il peggio non è ancora passato.
“Un’alluvione causa morte per annegamento, infarto, ipotermia, lesioni elettriche e ferite, ma questi sono solo gli effetti diretti e immediatamente visibili dell’emergenza”, spiega in una nota il presidente della Società Italiana Medicina Ambientale (SIMA), Alessandro Miani. “Gli effetti indiretti sono, invece, monitorabili solo nel lungo periodo. Basti pensare che lo straripamento delle acque reflue causate dalle inondazioni aumenta il rischio di infezioni”, spiega Miani, “Cresce, quindi, in modo esponenziale il rischio di malattie gastrointestinali, dermatiti, congiuntiviti. Ma sono possibili anche veri e propri avvelenamenti, ad esempio in caso di rottura di condotti sotterranei, straripamento di scorie tossiche, o rilascio di sostanze chimiche conservate nel terreno”.
Puntuali le raccomandazioni regionali ai cittadini e soccorritori (si veda link). Non è finita. E' appena cominciata una nuova epoca di ricostruzione. Come dopo una guerra perduta contro la Natura, che vince sempre, quando sfidata.
https://www.auslromagna.it/notizie/comunicati/item/4903-alluvione-nel-ravennate-indicazioni-e-norme-di-comportamento-per-i-cittadini-e-i-volontari-coinvolti
Puntuali le raccomandazioni regionali ai cittadini e soccorritori (si veda link). Non è finita. E' appena cominciata una nuova epoca di ricostruzione. Come dopo una guerra perduta contro la Natura, che vince sempre, quando sfidata.
https://www.auslromagna.it/notizie/comunicati/item/4903-alluvione-nel-ravennate-indicazioni-e-norme-di-comportamento-per-i-cittadini-e-i-volontari-coinvolti
Natura. Così fugge lo scoiattolo dal serpente a sonaglio, finché gli cade in gola da se medesimo. Io sono quella che tu fuggi.
Islandese. La Natura?
Natura. Non altri.
Il Dialogo della Natura e di un Islandese (Operette Morali di Giacomo Leopardi) è particolarmente significativo perché il poeta, affrontando il problema del rapporto fra l'uomo e la natura, manifesta chiaramente la sua disincantata e tragica visione del mondo. La frase più famosa e amara fa molto pensare oggi: "Se anche mi avvenisse di estinguere tutta la vostra specie, io non me ne avvedrei» [la Natura]
Noi non siamo né il centro dell'universo né il centro della natura, della biosfera. E' finito il tempo delle chiacchiere inutili o negazioniste. Il futuro è adesso, come dicono pubblicità che esaltano la tecnologia a discapito delle scienze. (am)
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