venerdì 3 marzo 2023

CARO AMICO TI SCRIVO Il Ritorno della LETTERA CARTACEA

 


LETTERA AL GIORNALE (VERA) di Giulia Di Pilato

 

ATTENDERE IL POSTINO PER LEGGERE UNA LETTERA CARTACEA è una esperienza che appartiene al passato. Eppure in Irlanda, in Sardegna c'è chi reclama il ritorno alla LETTERA CARTACEA per le relazioni significative.


Già agli inizi delle e-mail gli anglofoni chiamavano la posta ordinaria snail-mail, “posta lumaca”, il che fa tornare in mente un’altra lumaca: anni fa qualcuno chiamava la Ferrovia Calabro-Lucana ribattezzandola Calabro-Lumaca” per i leggendari ritardi. Oggi arrivano per posta ordinaria raccomandate e messaggi fastidiosi legati a pagamenti di utenze ecc. Fastidi, solo problemi. Ma una volta le persone che si cercavano e che si volevano bene veicolavano i loro messaggi sulla carta, ne esistevano anche di profumate, vezzose, serie e si aspettava la posta per leggere di qualcuno e si rispondeva con la penna in mano e lo sguardo alla finestra quasi a cogliere da una finestra un varco verso l’infinito leopardiano dei sentimenti. Certo si litigava in coppia anche sulla carta. O ci si chiariva in coppia o la stessa si sfasciava: magari interveniva il telefono (di casa o in cabina) per aggiustare nella sua brevità e costi o per peggiorare le cose. Conosco persone che si sono conosciute e scelte prima per lettera, come oggi si può per internet. Attendere. Certe coppie che si scrivevano ogni giorno numeravano le lettere perché erano tante e non si sapeva a cosa rispondere senza numerarle, così si rispettava quella pausa virtuale come nei dialoghi orali e nelle conversazioni: oggi su Wup pochi attendono una risposta e nuvole di “sta scrivendo” e/o messaggi vocali interminabili (monologhi non scespiriani) si accavallano contribuendo a non capirsi, a non comunicare. 
Per introdurre la lettera pervenuta da questa giovane donna, Giulia, non dobbiamo essere prolissi: le lettere interminabili anche una volta risultavano noiose. Ci ha colpito la grazia del pensiero e delle emozioni che per un attimo sono riemerse e tornate ad essere private e provate nella pienezza del gesto di una penna che scorre su una superficie reale. Grazie Giulia Di Pilato per averci scritto e per averci consentito di leggerti. Abbiamo bisogno di virus buoni da cui farci contagiare. (achille miglionico)

 



“Verso la fine del 2022, una ragazza che seguo su Instagram, Carolina Zuniga chiese ai suoi followers chi di loro avesse voglia e piacere di partecipare ad uno scambio di lettere con una persona sconosciuta. La cosa si è svolta così: ognuno ha dato il proprio consenso tramite commento sotto ad una sua illustrazione in particolare, dopodiché Carolina si è segnata i nomi dei partecipanti, li ha scritti su dei bigliettini per poi pescarli a coppie così da poter ricontattare queste persone e farli unire attraverso questa esperienza mediata dalla carta.

F. di quasi trent’anni è una ragazza siciliana ed è la mia corrispondente.

Inizialmente abbiamo avuto qualche difficoltà con la posta perché 
per far sì che una lettera cartacea arrivi a destinazione necessita di un code specifico che si acquista direttamente in posta, chiamato “posta 1” ovvero un codice che insieme al classico francobollo viene applicato sul retro della busta e attraverso esso si può verificare l’effettivo spostamento della lettera.

La mia personale fortuna è stata quella di avere la sorella della mia titolare che lavora per Poste Italiane e grazie a lei ho potuto acquistare più di un francobollo posta 1 ed evitare le classiche file in posta e permettermi di imbucare direttamente la lettera.

Ci stiamo conoscendo pian piano, so di lei che sta facendo un percorso con un terapeuta per una questione accaduta lo scorso anno, per la quale aveva perso un po’ “la retta via”.

Molte esperienze raccontate ci uniscono, ci collegano e fanno sentire me come fossi sua amica e confidente da sempre.

E’ così bella questa conoscenza tanto da portarmi ad attendere con gioia e curiosità la prossima lettera.

Una volta ha inserito in una busta anche un portachiavi, un’altra volta degli stickers, sono delle piccole cose che donano una gioia immensa!

A volte quando i tempi di attesa sono lunghi, mi verrebbe voglia di chiederle il numero di telefono e scriverle su whatsapp, però poi mi ricordo che il bello di avere un’amica di penna è proprio quello di imparare ad attendere, ed io che nell’effettivo sono un tipo di persona molto frettolosa devo dire che la cosa sta aiutando!

Ho sempre scritto delle lettere, penso che chiunque abbia avuto un forte rapporto con la sottoscritta abbia ricevuto almeno una lettera da me, che sia per un’occasione in particolare (compleanno, auguri vari) o per puro desiderio di voler condividere dei sentimenti nero su bianco.

Sono per le piccole cose, i piccoli gesti, per tutto ciò che non è plateale.

Internet ha reso tutto così pubblico, ha perso di valore qualsiasi sentimento ed emozione…quando a mio parere potremmo concentrarci un po’ di più sul dimostrare i nostri sentimenti alla “vecchia maniera”, guardando negli occhi chi vogliamo bene, scrivendogli una lettera, così da poter avere il modo di custodire un ricordo e portare 

con sé un po’ di amore negli anni, come un piccolo tesoro.” (firmato: Giulia Di Pilato)





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