"Scrittore satirico minore dell'Italia del benessere", così si era proposto Ennio Flaiano per un'ipotetica enciclopedia del 2050. Ma che non fosse per nulla "un minore" lo testimoniano il successo editoriale postumo - 6 libri pubblicati in vita, più di 30 dopo la morte - e "l'estrema attualità e il perdurante successo della sua opera".
In realtà Ennio Flaviano, nato a Pescara nel 1910 ma romano di adozione, da intellettuale fecondo e indipendente qual era, ha scritto di tutto come giornalista, critico cinematografico e teatrale, come umorista, e drammaturgo incompreso.Vittorio Gassman nel docufilm narra il fiasco colossale della commedia Un Marziano a Roma.
Il film Ultimatum alla Terra di Robert Wise (1951) aveva ispirato Un Marziano a Roma, un racconto comparso su Il Mondo nel 1954? Non sappiamo e non ci crediamo. Se è per questo anche il film con David Bowie-alieno L'uomo che cadde sulla Terra (1976) parla di un extraterrestre che suscita all'inizio tanto interesse terrestre mediatico ed alla fine dimenticato tracanna alcolici. Personalmente, visionando il bellissimo docufilm scritto e diretto da Fabrizio Corallo e Valeria Parisi (per 3D Produzioni e Rai Documentari), si può supporre che la vita colma di abbandoni del piccolo Ennio ed il suo "atterrare" a Roma abbia fatto di lui un vero "Kunt", il marziano a Roma. Lo stesso Eric Berne, fondatore dell'approccio analiticotransazionale, parla di "posizione marziana", vedere le cose con occhio nuovo. Ennio Flaiano vedeva le cose come nessuno e disse dopo l'insuccesso clamoroso della commedia tratta dal racconto: "L'insuccesso mi da alla testa".
Il film Ultimatum alla Terra di Robert Wise (1951) aveva ispirato Un Marziano a Roma, un racconto comparso su Il Mondo nel 1954? Non sappiamo e non ci crediamo. Se è per questo anche il film con David Bowie-alieno L'uomo che cadde sulla Terra (1976) parla di un extraterrestre che suscita all'inizio tanto interesse terrestre mediatico ed alla fine dimenticato tracanna alcolici. Personalmente, visionando il bellissimo docufilm scritto e diretto da Fabrizio Corallo e Valeria Parisi (per 3D Produzioni e Rai Documentari), si può supporre che la vita colma di abbandoni del piccolo Ennio ed il suo "atterrare" a Roma abbia fatto di lui un vero "Kunt", il marziano a Roma. Lo stesso Eric Berne, fondatore dell'approccio analiticotransazionale, parla di "posizione marziana", vedere le cose con occhio nuovo. Ennio Flaiano vedeva le cose come nessuno e disse dopo l'insuccesso clamoroso della commedia tratta dal racconto: "L'insuccesso mi da alla testa".
Lo animava un umorismo britannico, spiazzante che ricorda la regina Elisabetta II che volò con il suo 007 alle Olimpiadi di Londra. Lui tante volte "spiazzato" nella vita (da piccolo era diventato "un pacco postale" per le tante destinazioni affettive) usava spiazzare con le sue freddure, la sua ironia che risaliva ai latini Giovenale e Marziale: e un giornalista anglosassone tradusse il nome e cognome in "Ennius Flavianus" pensando fosse un autore antico. Ma chi era il Marziano della commedia? Kunt, un alieno proveniente dal pianeta Marte, atterra con la sua astronave a Roma, nei pressi di Villa Borghese. Lo accolgono stupore e scalpore mediatico. Tutti desiderano incontrarlo, parlargli, intervistarlo. Kunt arriva alla udienza dal Papa in Vaticano. Esauritosi l'effetto-notizia e l'effetto della novità, i romani si abituano e iniziano a snobbarlo. Alla fine il marziano si aggira solitario e malinconico per le vie della città e qualcuno lo invita a tornare a casa. Forse questo è il senso colto dal docufilm, al tempo stesso amaro e affascinante.
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