domenica 19 febbraio 2023

ENNIO FLAIANO straniero in patria. Docufilm di Fabrizio Corallo e Valeria Parisi

 






"Scrittore satirico minore dell'Italia del benessere", così si era proposto Ennio Flaiano per un'ipotetica enciclopedia del 2050. Ma che non fosse per nulla "un minore" lo testimoniano il successo editoriale postumo - 6 libri pubblicati in vita, più di 30 dopo la morte - e "l'estrema attualità e il perdurante successo della sua opera".  
In realtà Ennio Flaviano, nato a Pescara nel 1910 ma romano di adozione, da intellettuale fecondo e indipendente qual era, ha scritto di tutto come giornalista, critico cinematografico e teatrale, come umorista, e drammaturgo incompreso.Vittorio Gassman nel docufilm narra il fiasco colossale della commedia Un Marziano a Roma.
Il film Ultimatum alla Terra di Robert Wise (1951) aveva ispirato Un Marziano a Roma, un racconto comparso su Il Mondo nel 1954? Non sappiamo e non ci crediamo. Se è per questo anche il film con David Bowie-alieno L'uomo che cadde sulla Terra (1976) parla di un extraterrestre che suscita all'inizio tanto interesse terrestre mediatico ed alla fine dimenticato tracanna alcolici. Personalmente, visionando il bellissimo docufilm scritto e diretto da Fabrizio Corallo e Valeria Parisi (per 3D Produzioni e Rai Documentari), si può supporre che la vita colma di abbandoni del piccolo Ennio ed il suo "atterrare" a Roma abbia fatto di lui un vero "Kunt", il marziano a Roma. Lo stesso Eric Berne, fondatore dell'approccio analiticotransazionale, parla di "posizione marziana", vedere le cose con occhio nuovo. Ennio Flaiano vedeva le cose come nessuno e disse dopo l'insuccesso clamoroso della commedia tratta dal racconto: "L'insuccesso mi da alla testa". 
Lo animava un umorismo britannico, spiazzante che ricorda la regina Elisabetta II che volò con il suo 007 alle Olimpiadi di Londra. Lui tante volte "spiazzato" nella vita (da piccolo era diventato "un pacco postale" per le tante destinazioni affettive) usava spiazzare con le sue freddure, la sua ironia che risaliva ai latini Giovenale e Marziale: e un giornalista anglosassone tradusse il nome e cognome in "Ennius Flavianus" pensando fosse un autore antico. Ma chi era il Marziano della commedia? Kunt, un alieno proveniente dal pianeta Marte, atterra con la sua astronave a Roma, nei pressi di Villa Borghese. Lo accolgono stupore e scalpore mediatico. Tutti desiderano incontrarlo, parlargli, intervistarlo. Kunt arriva alla udienza dal Papa in Vaticano. Esauritosi l'effetto-notizia e l'effetto della novità, i romani si abituano e iniziano a snobbarlo. Alla fine il marziano si aggira solitario e malinconico per le vie della città e qualcuno lo invita a tornare a casa. Forse questo è il senso colto dal docufilm, al tempo stesso amaro e affascinante.  
Domenica 15 gennaio scorso, alle 23,30 Rai 1 ha mandato in onda nell'ambito di Speciale Tg1 in prima tv il docufilm, una sorpresa per molti. Sono trascorsi cinquant'anni dalla prematura scomparsa (20 novembre 1972) di Ennio Flaiano, stroncato dal secondo infarto miocardico. 

    "Come in un viaggio - suggeriscono Fabrizio Corallo e Valeria Parisi  - entriamo nella vita di un profetico osservatore della società italiana della quale ha raccontato vizi e difetti. Nella scrittura di Flaiano una vitale gioiosità comica e una satira amara e corrosiva si alternano a una vena di profonda malinconia e a un senso di inappagamento che probabilmente derivano da una vita complicata fin dall'inizio". 



    Il docufilm recupera preziosi materiali di repertorio, interviste con personaggi come Federico Fellini, Vittorio Gassman, Suso Cecchi D'Amico, Ugo Gregoretti, interviste radiofoniche come quelle alla moglie Rosetta Rota, fisica e matematica legata al gruppo di via Panisperna, e con la quale Ennio condivise l'affetto dolente per la figlia disabile Luisa. 
    Ennio Flaiano come sceneggiatore è stato lo storico collaboratore di Federico Fellini, fino a quando non ci fu uno screzio relazionale che li allontanò. Tra le interviste ci ha colpito quella del quasi centenario fotografo Paolo di Paolo. Fino ad arrivare a Maurizio Mastino di cui Flaiano frequentava il ristorante a Fregene, vicino al litorale di Maccarese dove lo scrittore è sepolto con la moglie e la figlia. 

Proprio oggi Fabrizio Corallo ci ha confessato al telefono di essere andato lì a mangiare, riassaporando la magia del passato. Ad maiora, Fabrizio. Te lo meriti. (Achille Miglionico e Tina Ardito).
   

Come ebbe a scrivere


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