mercoledì 3 novembre 2010

COME TUTELARE LA SALUTE (PUBBLICA)?

La politica esorbita dal nostro giornale. Chi scrive è il cittadino. L’ennesimo scivolone del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha avuto l'effetto di costernare genti a lui vicine e lontane: «Meglio essere appassionato di belle ragazze che gay». La indefinibile  battuta del premier italiano ha scatenato una marea di polemiche e indignazione nel mondo istituzionale, politico e dello spettacolo. Che la notizia sia stata sbattuta in prima pagina su tutti i giornali e riviste di mezzo mondo non meraviglia: da più parti si avverte una stanchezza, un imbarazzo ed un dolore che ricordano il mix amaro che si prova quando un congiunto comincia a "scabinare", come dicono i ragazzi. Non c'entra accusare il presidente del Consiglio italiano di essere omofobo e di essere il solito politico-clown da spettacolo. Qui è in gioco la sua dignità e quella di noi cittadini, che comunque lui rappresenta. La realtà è che il premier italiano mostra una problematica forse di natura cerebrovascolare assai preoccupante di cui nessuno sembra voler parlare. Al di là del dire e fare discutibili che ne hanno sempre caratterizzato le movenze politiche, non si può ignorare che certa propensione all'erotismo sia gradualmente comparsa cronologicamente dopo: 1) una perdita transitoria di coscienza (PTC) su base presumibilmente vascolare che il premier ebbe a soffrire durante un comizio; 2) dopo la separazione-allontanamento coniugale; 3) dopo l'attentato che gli costò un trauma cranico con ferita lacera al capo.  Ogni caduta di stile  non è tollerabile in un uomo politico, un uomo di istituzioni e capo di Governo di un Paese democratico e occidentale. Qui però andrebbe valutata la salute di un uomo, che pur avendo avuto importante ruolo nella storia della seconda repubblica (e forse indubbi meriti), oggidì presenta preoccupante declino mentale e comportamentale. Come quegli imperatori romani  di cui gli storici raccontavano le scarse virtù: "un imperatore malato"? così avrebbe commentato  la stessa ex-moglie del premier. Mi immagino solo la vergogna che assale un figlio. (achille miglionico)

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