giovedì 7 gennaio 2010

FUMETTI - La furia di Eymerich

di Michele Miglionico

Valerio Evangelisti svaluta il fumetto medium nel momento in cui rinuncia ai plurimi livelli di lettura, al ribaltamento dei concetti di spazio e tempo, allo spessore culturale che fanno da padrone nei romanzi sull'Inquisitore. Il paradosso è che il lettore medio apprezza: tutte le energie sono concentrate sul protagonista, sulla sua missione, sullo scontro tra ortodossia ed eresia, tra peccato e innocenza - cioé avventura, misticismo, eros, tutto ciò che può appassionare di primo acchito. Dicono che sia una versione a fumetti della radiofonica "Il castello di Eymerich"; ciò che possiamo dire con cognizione di causa è che è un seguito al romanzo "Mater Terribilis", per il quale l'autore sembrava aver escluso sequel. 
La lettura scorre con agevolezza, fin troppo, consumando presto il prodotto: ritmo e azione non mancano. Il protagonista è tratteggiato in maniera umana come raramente il suo creatore ha fatto. 
Dal punto di vista visivo, Francesco Mattioli è una buona scelta in quanto ad appropriatezza del tratto ed efficienza dello storytelling, ma il suo stile duro e scarno non è piacevole, quindi poco adatto al palato del grande pubblico. 

In definitiva, una lettura necessaria per gli amanti dell'Inquisitore, una lettura possibile per chi non sa di cosa stiamo parlando.

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