Incontro con Alessandro Preziosi
IL TALK
Tuffarsi come metafora del vivere
A destra e sinistra Alessandro Preziosi tra il pubblico, al centro Alessandro Preziosi è con Francesco Donato |
Corte Davide Santorsola, Palazzo delle Arti Beltrani, perno del polo culturale tranese, ha ospitato per la serata dell’8 settembre il talk-intervista dedicato all’attore Alessandro Preziosi.
L’attore volto di spicco del cinema, del teatro e della tv italiani ha all’attivo 25 anni di carriera che racconta non lesinando tra i ricordi, le preferenze e le motivazioni che lo hanno introdotto e spronato nel corso della sua affermazione professionale.
L’attore pluripremiato ha all’attivo diversi Telegatto, il Premio Gassman, il Premio Alberto Sordi e il Premio Giffoni Festival Award, e sono alcuni tra i tanti premi e riconoscimenti ottenuti; Alessandro Preziosi vanta infatti una carriera di tutto rispetto: versatile, curioso e convincente in moltissimi dei ruoli affidati nella molte fiction e miniserie televisive di successo (Elisa di Rivombrosa, Il Capitano, La Bella e la bestia, I Medici) nelle interpretazioni cinematografiche (I Vicerè, Mine vaganti, Mio fratello mia sorella, Sant’Agostino) e sui palcoscenici dei teatri (Cyrano di Bergerac, Amleto, Re Lear, Vincent Van Gogh) solo per citarne alcuni
Intervistatore a sorpresa, Francesco Donato, volto già noto di TeleSveva, ha sostituito in extremis con grande professionalità l’atteso e amato regista Fabrizio Corallo - autore di docufilm e intervistatore raffinato, di cui il Giornale si è interessato in tanti successi di carriera - assente quest’ultimo e suo malgrado per un ritardo dei voli da Venezia.
Per molti di noi il Talk con Alessandro Preziosi ha ricalcato aspetti della vita personale dell’attore già noti ma anche tanti altri insospettabili retroscena.
Eccellente studente, burlone e napoletano – qualità che ama sottolineare – giovanissimo lascia la promettente carriera di avvocato e si cimenta nella recitazione entrando nell’Accademia dei Filodrammatici di Milano.
Prima ancora di terminare l’Accademia viene scritturato per il ruolo di Laerte nell’Amleto con Kim Rossi Stuart, per la regia di Antonio Calenda e da lì a seguire una carriera in ascesa tra ruoli impegnativi e altri più leggeri.
Sempre favorito dalla critica ama il cinema che vive come luogo in cui potersi meglio “psicoanalizzare”.
Col palco ha un legame che ritiene sacro poiché in scena sa di poter realizzare sempre il meglio e il peggio di se stesso e la finzione che è nel copione recitato rappresenta la possibilità di accogliere sempre nuovi stimoli.
Si occupa anche di regia teatrale, ha inciso un disco di musica sudamericana e uno di musica house, sta attualmente preparando il testo dell’incontro tra Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio al Vittoriale.
La recitazione, con le diverse regole, nei differenti modi e tempi comunicativi che tv, cinema e palco richiedono, lo ha messo di fronte a quella che ritiene la più grande possibilità per un essere umano: usare pienamente e totalmente tutte le potenzialità del proprio corpo e della propria voce.
Ama cogliere del suo vissuto quella serie di coincidenze che lo hanno indotto a compiere scelte e realizzare incontri determinanti.
Coerente col proprio sentire, ritiene che il suo desiderio nel cassetto che immagina aperto sia proprio quello di continuare ad imparare a sentire.
In questo racconto a cuore aperto torna costantemente sul valore comunicativo della recitazione, sulla paternità e su di una metafora che ama particolarmente:
TUFFARSI COME METAFORA DEL VIVERE
Quando ci si tuffa da uno scoglio così come nelle proprie scelte non vi è alcuna possibilità di ripensamento e nessun passo indietro è possibile, l’azione non può in alcun modo essere interrotta.
Padre di Andrea Eduardo (nato nel 1995 dalla relazione con Rossella Zito) ed Elena (nata nel 2006 dalla storia d’amore con Vittoria Puccini) confessa di essere messo male con l’uso dei social – potremmo definirlo un po' boomer – a metà tra l’incapacità e la volontà di comprendere pienamente l’uso e abuso dei social e la necessità attivare la limitazione dell’uso dei social proprio come faremmo con i nostri figli più piccoli attraverso il parent control.
A tratti il talk ha rivelato un Alessandro Preziosi del tutto inedito e inaspettato, giocoso e timido insieme, esempio costante di attenzione per l’ascoltatore. Serata piacevole e colta.
Lidia M. Ratti, UX writing
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