martedì 2 luglio 2024

RENE' SPITZ 50 anni dopo la morte. Attualità della ricerca e pensiero del medico psicoanalista statunitense.

 

Resumen: RENE' SPITZ cincuenta años después de la muerte. La psicología del desarrollo infantil: la importancia según René Spitz, siempre actual

El psicoanalista René Spitz es reconocido por sus importantes contribuciones en el campo de la psicología del desarrollo infantil. A través de sus investigaciones y observaciones, Spitz identificó tres organizadores principales de la personalidad del sujeto: la respuesta sonriente, la ansiedad en presencia de un forastero y la comunicación semántica. Estos organizadores son fundamentales para comprender el desarrollo emocional y social de los niños.


RENE' SPITZ 50 anni dopo la morte. Attualità della ricerca e pensiero del medico psicoanalista statunitense (1887-1974). 

"Nel rapporto madre-bambino, la madre rappresenta il fattore ambientale o, se si preferisce, si può dire che la madre rappresenta l’ambiente."
René Spitz



René Spitz, medico e psicoanalista nordamericano, è noto per il suo lavoro sull’ospedalismo e per la sua psicologia chiamata “genetica”. Spitz è infatti stato tra i primi studiosi  a focalizzarsi sul rapporto tra madri e figli durante l’infanzia valutando l’esistenza di alterazioni psichiche di tipo psichiatrico nei bambini. I lavori di Spitz, basati su osservazioni scientifiche dirette (foto e filmati di situazioni infantili), si concentravano sul rapporto tra madre e figlio durante i primi due anni di vita, il che ha contribuito a migliorare anche l'approccio pediatrico. Ha indagato attentamente e con acume il legame primario della diade madre-figlio. Un approccio del genere era innovativo nel mondo psicoanalitico ove già Harry Stack Sullivan (1892-1949)  aveva superato la osservazione monadica del primo freudismo, approfondendo il versante interpersonale. L'importanza degli aspetti sessuali, fortemente sottolineata dai freudiani più ortodossi, si era infatti attenuata in Sullivan per fare spazio a un'impostazione che pone invece l'accento sulla situazione interpersonale, sia nella vita del paziente sia nell'interazione terapeutica, in cui il medico svolge un ruolo di osservatore partecipe. 
Harry Stack Sullivan


René Spitz, sull'onda del neofreudismo nordamericano, riconobbe le conseguenze, per lo sviluppo psichico e somatico, delle carenze emotive avvenute in quel periodo e, in particolare, sviluppò le nozioni di “ospedalismo” e di “depressione anaclitica”. Sviluppò conoscenze basate sull’osservazione e la valutazione dei neonati, le transizioni evolutive, processi di comunicazione affettiva e il loro  significato psicosociale. Diede un grande contribuito alla comprensione ed alla complessità dello sviluppo umano. Tra le sue opere da ricordare, “Il no e il si” (1957), “Il primo anno di vita del bambino” (1958)


René Árpád Spitz nasce a Vienna il 29 gennaio 1887 e proviene da agiata famiglia ebrea ungherese. Trascorre la sua infanzia a Budapest, dove studia medicina. Sandor Ferenczi lo invia a Sigmund Freud per un’analisi didattica dopo della quale Spitz aderisce al movimento psicoanalitico. Nel 1930 diviene membro della Deutsche Psychoanalytische Gesellschaft (DPG). E' costretto a lasciare la Germania nazista come tanti intelletti e risiede a Parigi dove insegna psicoanalisi, da qui emigra negli Stati Uniti nel 1938 e si stabilisce a New York e successivamente a Denver, Colorado, dove sviluppa le sue ricerche seguendo i principi della medicina preventiva ispirati alle opere di Anna Freud e Maria Montessori. In quegli anni si dedica alla psicologia dello sviluppo, svolgendo ineccepibili ricerche sul campo. È professore all’Università del Colorado e lavora negli orfanotrofi e negli ospedali. Si oppone alla tesi di Otto Rank sul trauma della nascita, nonché all’idea kleiniana della posizione depressiva, per privilegiare lo studio della depressione anaclitica, dello svezzamento e della formazione dell’Io. 

Anna Freud (1895-1982) ed il padre Sigmund: Anna ha dato il via alla psicoanalisi infantile  e si occupò dei meccanismi di difesa dell'Io.


Da questa prospettiva integrativa della psicoanalisi alla psicologia genetica, si interessa alle prime relazioni oggettuali, alle fasi, alle carenze emotive ed ai disturbi del linguaggio legati al ricovero dei bambini piccoli nelle istituzioni ospedaliere. Spitz intende dimostrare come ogni epoca porti con sé una strutturazione specifica che risulta dalle fasi precedenti e le succede. Dal 1945 diviene uno dei principali redattori della rivista The Psychoanalytic Study of the Child, fondata da Anna Freud, Ernst Kris e Heinz Hartmann, sotto l’influenza della psicologia dell’Io. Spitz raccoglie numerosi documenti cinematografici sui comportamenti della prima infanzia, tiene conferenze in numerosi paesi e forma studenti, specialisti e collaboratori presso la Denver Psychoanalytic Society (DPS). René Spitz muore a Denver, Colorado, nel 1974. Appunto, cinquanta anni fa. Andava ricordato ai giovani specialisti . (Achille Miglionico)






NOTE: 

Nell’osservazione del bambino, Spitzsi concentra classicamente sui bambini che hanno sperimentato una separazione improvvisa e lunga  dal caregiver. 
La Depressione Anaclitica era il termine da lui proposto per descrivere la reazione di un bambino alla separazione; dolore, rabbia , e apatia dovuta alla deprivazione emotiva (la perdita di un oggetto amato). Si faccia attenzione al fatto che spesso nel Web la parola "anaclitica" diviene incomprensibilmente "analitica" (correttore automatico?). 

Descrisse in ordine progressivo i comportamenti di bambini che vengono separati dalla persona che si prendeva cura di loro. Tali comportamenti furono:
Primo mese: lamentele e richiami;
Secondo mese: pianto e perdita di peso;
Terzo mese: rifiuto del contatto fisico, insonnia, ritardo nello sviluppo motorio, assenza di mimica , perdita continua di peso;
Dopo il terzo mese: cessazione del pianto, stato letargico.

Se il bambino si ricongiunge all’oggetto d’amore entro tre-cinque mesi, il recupero è rapido, ma dopo cinque mesi, il piccolo mostrerà una sintomatologia molto più grave. Gli studi di René Spitz sono stati i primi a dimostrare sistematicamente che le interazioni sociali con gli altri esseri umani sono essenziali per lo sviluppo dei bambini .

Spitz nel suo studio ha seguito due gruppi di bambini:Il primo gruppo di bambini sono stati allevati in orfanotrofio, dove non avevano contatti caldi d’amore, dove un singolo infermiere doveva occuparsi di sette bambini contemporaneamente.
Il secondo gruppo di bambini erano cresciuti in una prigione dove si trovavano le loro madri. Le madri erano autorizzate a curare i loro bambini ogni giorno.
All’età di 4 mesi, lo stato di sviluppo dei due gruppi di bambini era simile; i bambini in orfanotrofio segnavano anche punteggi più alti in alcuni test.
Ad 1 anno, le prestazioni intellettuali dei bambini cresciuti in orfanotrofio erano molto ritardate rispetto al secondo gruppo. I bambini dell’orfanotrofio erano anche meno curiosi, meno giocosi , e più soggetti a infezioni .
Durante il loro secondo e terzo anno di vita , i bambini cresciuti in carcere con le loro madri camminavano e parlavano, mostrando uno sviluppo paragonabile a quello di bambini cresciuti in normali famiglie. Solo 2 dei bambini cresciuti in orfanotrofio a 26 mesi, riuscivano a camminare e gestire alcune parole .

Il suo studio pionieristico ha aperto la strada a molte innovazioni pratiche nella assistenza infantile istituzionalizzata evitando così la deprivazione sensoriale e sociale nei periodi critici della prima infanzia e gli effetti sul successivo sviluppo dei bambini .


- R.A. Spitz, Anaclitic Depression, Psychoanalytic Study of the Child, 2, 313-342, 1946.
Si veda “Anaclitic” in Merriam-Webster.com Dictionary, Merriam-Webster, 
Si veda ἀνάκλιτος = sdraiato, appoggiato, coricato in dizionario-greco-antico.php

- R.A. Spitz, Il primo anno di vita del bambino, genesi delle prime relazioni oggettuali, ed. Giunti, 1958, 1962, 2009.

- S. Arieti, Manuale di Psichiatria, Boringhieri ed. 1977.

-De Giacomo, Resnik, Pierri, Psicologia medica e psichiatria clinica e dinamica, Piccin ed., 1980.

-Hales, Yudofsky, Talbott, Psichiatria, The American Psychiatric Press, Centro Scientifico Editore, Torino, 2003.



1 commento:

  1. L’ articolo offre ricchi spunti di riflessione sulla deprivazione materna. I bambini esposti a stress o separazioni nella prima infanzia, sono a rischio maggiore di malattie mentali e dipendenze nella vita adulta. Sono passati cinquant’anni dalla morte di Renè Spitz e il suo pensiero è ancora attuale. Egli basò i suoi studi sull’osservazione di bambini istituzionalizzati e ospedalizzati e su quegli indicatori del primo anno di vita che segnano un corretto sviluppo affettivo e che nascono solo in presenza di un significativo legame. Spitz afferma nelle sue ricerche << che i bambini si legano alla madre non perché li nutrano ma perché li accudiscono e li curano>>. L’ attualità del suo contributo consiste in interventi che riducano lo stress per i bambini, che mirino alla qualità perché potrebbero diminuire la vulnerabilità ai disturbi emotivi nell’età adulta.

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