lunedì 6 novembre 2017

LUDOPATIA (GAMBLING): UNA DIPENDENZA IN CRESCITA VERTIGINOSA



Che la dipendenza da gioco d'azzardo, la cosiddetta ludopatia, sia un fenomeno crescente lo conferma la recente elaborazione da parte della Commissione Affari Sociali della Camera di un testo base sulle disposizioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione. Lo confermano i dati clinici di ogni professionista che lavori nel proprio studio.

Web e pubblicità mediatica vergognosamente invadente rinforzano un “vecchio vizio”, quello del gioco d’azzardo, con pericoli e rischi di grande portata per famiglie e coppie.


E’ attivo dal 2 ottobre u.s.  il telefono verde per le problematiche legate al gioco d'azzardo. Il numero verde 800558822 copre l'intero territorio nazionale, sarà attivo in via sperimentale fino al 31 marzo 2018 e garantirà sostegno dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 16, alle persone in difficoltà. 
Lo rende noto l'Istituto superiore di sanità che sottolinea come l'iniziativa rientra nel piano di ricerca, formazione e informazione, ideato e finanziato a gennaio 2016 dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli e affidato nella sua realizzazione al Centro nazionale dipendenze e doping dell'Istituto superiore di sanità. 

numero verde 800558822 



Da tempo il fronte scientifico si sta muovendo per comprendere e arginare il fenomeno dilagante. In Toscana è in partenza uno studio innovativo finalizzato a verificare gli effetti della modulazione del controllo inibitorio nei disturbi da gambling con stimolazione magnetica. A coordinare lo studio in collaborazione con l'università americana di Harvard, il neuropsichiatra fiorentino Stefano Pallanti, professore associato all'università di Firenze, da anni impegnato nella ricerca sul tema. La ricerca è finanziata per due anni con 400 mila euro dal National Institutes of Health e questo come spiega Pallanti «evidenzia le caratteristiche di innovatività del progetto. Del resto» continua «non ci sono studi di modulazione inibitoria nel gioco d'azzardo mentre ci sono nella dipendenza da sostanze (nicotina, alcol, cocaina). Il modello è lo stesso» spiega l'esperto. 
L'indagine verte sul meccanismo di controllo inibitorio rispetto alle scelte economiche e sulla vulnerabilità di uno specifico circuito cerebrale. «Ogni dipendenza» spiega Pallanti «agisce sulla gratificazione immediata rendendo miopi rispetto alle conseguenze a lungo termine. Un altro meccanismo comune ai due tipi di dipendenza è quello di perdita del controllo: il giocatore, come un tossicomane, cerca di staccarsi dall'eccessiva pressione psicologica e dallo stress». L'idea è di verificare in che modo le tecniche di neuromodulazione come la stimolazione magnetica possano agire sui circuiti coinvolti nel controllo inibitorio. 

(tratto da Doctor33, 6 Nov 2017)


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