Che la dipendenza da gioco
d'azzardo, la cosiddetta ludopatia, sia un fenomeno crescente lo conferma la
recente elaborazione da parte della Commissione Affari Sociali della Camera di
un testo base sulle disposizioni per la prevenzione, la cura e la
riabilitazione. Lo confermano i dati clinici di ogni professionista che
lavori nel proprio studio.
Web e pubblicità mediatica vergognosamente invadente rinforzano un “vecchio vizio”, quello del gioco d’azzardo, con pericoli e rischi di grande portata per famiglie e coppie.
E’ attivo dal 2 ottobre u.s. il telefono verde per le problematiche legate
al gioco d'azzardo. Il numero verde 800558822 copre l'intero territorio
nazionale, sarà attivo in via sperimentale fino al 31 marzo 2018 e garantirà
sostegno dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 16, alle persone in difficoltà.
Lo rende noto l'Istituto superiore di sanità che sottolinea come l'iniziativa
rientra nel piano di ricerca, formazione e informazione, ideato e finanziato a
gennaio 2016 dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli e affidato nella sua
realizzazione al Centro nazionale dipendenze e doping dell'Istituto superiore
di sanità.
numero verde 800558822
Da tempo il fronte
scientifico si sta muovendo per comprendere e arginare il fenomeno dilagante. In
Toscana è in partenza uno studio innovativo finalizzato a verificare gli
effetti della modulazione del controllo inibitorio nei disturbi da gambling con
stimolazione magnetica. A coordinare lo studio in collaborazione con
l'università americana di Harvard, il neuropsichiatra fiorentino Stefano Pallanti,
professore associato all'università di Firenze, da anni impegnato nella ricerca
sul tema. La ricerca è finanziata per due anni con 400 mila euro dal National
Institutes of Health e questo come spiega Pallanti «evidenzia le
caratteristiche di innovatività del progetto. Del resto» continua «non ci sono
studi di modulazione inibitoria nel gioco d'azzardo mentre ci sono nella
dipendenza da sostanze (nicotina, alcol, cocaina). Il modello è lo stesso»
spiega l'esperto.
L'indagine verte sul meccanismo di controllo
inibitorio rispetto alle scelte economiche e sulla vulnerabilità di uno
specifico circuito cerebrale. «Ogni dipendenza» spiega Pallanti «agisce sulla
gratificazione immediata rendendo miopi rispetto alle conseguenze a lungo
termine. Un altro meccanismo comune ai due tipi di dipendenza è quello di
perdita del controllo: il giocatore, come un tossicomane, cerca di staccarsi
dall'eccessiva pressione psicologica e dallo stress». L'idea è di verificare in
che modo le tecniche di neuromodulazione come la stimolazione magnetica possano
agire sui circuiti coinvolti nel controllo inibitorio.
(tratto da Doctor33, 6 Nov 2017)
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