The ARRIVAL è il film atteso del regista-sceneggiatore canadese Denis Villeneuve con protagonisti Jeremy Renner e Amy Adams.
Il film si ispira al racconto breve di Ted Chiang "Storie della tua vita".
Proprio il racconto che dà il titolo all’antologia “Storie della tua vita” affronta il tema del contatto con una razza aliena e la difficoltà di comunicare con essa. Come farlo quando la comunicazione verbale è impossibile? Tramite la lingua dei segni? La linguista al centro della narrazione riesce a trovare il modo di imparare la lingua scritta degli alieni. Una lingua simile a quella degli ideogrammi, ma assai più complessa e ricca di informazioni: l'ultimo messaggio che la protagonista riuscirà a tradurre la introdurrà nella tematica del tempo circolare e non lineare per cui ciò che accade e accadrà si confonderà con ciò che è già accaduto. Il tema non è nuovo nel genere SF ma bisogna ammettere che, centrato sulla comunicazione, ha sortito una complessità originale. L'invasione della Terra si discosta da ogni pellicola che l'abbia raccontata: si pensi alla "Guerra dei Mondi" (due film) o a "Indipendence Day" o alla saga dei "Visitors". Qui l'alieno eptapode lo si vede in una atmosfera di alte luci e fumoso e le astronavi hanno la forma strana di un asteroide realmente esistente nella fascia che ha colpito la fantasia del regista. Mai nessun film aveva posto come centrale non tanto il tema del contatto (si veda "Incontri ravvicinati di terzo tipo", "Contact" ecc.) bensì quello della comunicazione (che in "Incontri ravvicinati di terzo tipo" era stato risolto con il ricorso alle note musicali).
Come non concordare con il messaggio? Il film non scorre sempre fluido, è vero, ma alla fine quasi tutto quadra (am)
La comunicazione è il problema con gli alieni e la comunicazione è il problema tra gli stessi umani, portati storicamente alla discordia e alle separazioni.
Come non concordare con il messaggio? Il film non scorre sempre fluido, è vero, ma alla fine quasi tutto quadra (am)
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