domenica 27 gennaio 2019

AGLI ULTRAS DI TUTTO IL MONDO DICIAMO "NON CI STO"




"Non ci sto". Mentre portavo, da cittadino,  i rifiuti casalinghi  al centro di raccolta municipale, oggi ho avvertito un profondo sentimento di rabbia e tristezza ascoltando il giornale-radio nazionale. Alla radio si parlava del fattaccio accaduto al Parlamento della Baviera e si commentavano altri insulti rivolti - in manifestazioni o nel quotidiano - a cittadini ritenuti "diversi", inferiori, non degni  di credibilità  di dignità. Un neorazzismo decerebrato,  alimentato dagli hate speech dei nuovi influencer, che lavorano nel marketing ideologico in Rete e tv. Non si può più parlare neanche di opinion leader: le idee sembrano essere oggetto di mercato e non riescono ad organizzarsi neanche in ideologie. Quando la intolleranza travalica il dire e si traduce in hate crime"bisogna dire "Non ci sto": non solo in Gennaio, quando si celebra in tutto il mondo (civile) la Giornata della Memoria. "Non ci sto". E basta.

La ultradestra AfD ha lasciato il Parlamento della Baviera durante l’intervento sulla Shoah di Charlotte Knobloch, una  sopravvissuta

Charlotte Knobloch con la Merkel

I deputati della destra populista di AfD ( indagata dall'intelligence tedesca per essere filonazista) hanno abbandonato in gruppo la cerimonia commemorativa in ricordo delle vittime dell’Olocausto e sono tornati in aula solo al termine dell’evento. I deputati degli altri partiti, invece, si sono alzati e hanno risposto con un applauso.
La destra populista dell’ Alternative für Deutschland richiama la attenzione mediatica con un gesto a dir poco platealmente negazionista. In perfetto stile nazi. È accaduto il 23 Gennaio us  nel parlamento regionale della Baviera, in occasione della tradizionale seduta dei deputati per la Giornata della Memoria in onore delle vittime della Shoah.
La Knobloch aveva criticato "le posizioni negazioniste assunte da diversi esponenti del partito, la loro minimizzazione dei crimini commessi dalla Germania di Adolf Hitler, le loro visite organizzate all'interno dei campi nazisti, nel corso delle quali diversi deputati dell'AfD hanno messo in discussione l'esistenza stessa delle camere a gas" e ha detto di ritenere la democrazia in pericolo per l'avvento dell'ultradestra. Un problema non solo tedesco.
Comunque come ha commentato qualcuno sui social (purtroppo in anonimato, come in uso oggi): 

“La vergogna non è quella che siano usciti dal Parlamento . La vergogna è aver permesso che entrassero”  


Come dare torto? Ma colpisce ancor di più l'assalto di commentatori sempre anonimi (vigliacchi) che difendono le posizioni di AfD ritenendoli solo sovranisti: in tanti citano a sproposito eventi storici, negando evidenze storiche che hanno lasciato una piaga insanabile nella etica dell’Europa. Se si pensa che anni fa sorridevamo (preoccupati) dei convegni negazionisti organizzati in Iran dell’Ayatollah Khomeini (e nell’Irak di Saddam Hussein). Il negazionismo è stato anche sostenuto dal marxismo totalitarista notoriamente antisemita. Qualcuno nei commenti ha obiettato un “ma se siete democratici non dovete condannare un gesto libero di persone che la pensano diversamente da voi”. Sì caro signore ma se tu predichi odio razziale, avvalli etnocidi, e domani mi propaganderai il “cannibalismo” come atto di libertà, noi dobbiamo fermarti in qualche modo. 

caro Seminatore di Odio IO NON CI STO. Così disse il Presidente Sandro Pertini

Non so se ricordi o se lo sai ma Sandro Pertini, come Enrico De Nicola (presidente della Camera, del Senato e della Repubblica dal 1º gennaio all'11 maggio 1948), ha ricoperto tutte e tre le più alte cariche dello Stato: è infatti stato (un grande) Presidente della Repubblica, Presidente della Camera, e Presidente del Senato. Voglio ricordare che come partigiano fu condannato a morte, patì il carcere a Ventotene, ha partecipato alla costituzione della Repubblica italiana. Non è famoso solo per aver esultato fuori di protocollo alla vittoria dell'Italia al campionato del mondo del 1982.



Le cellule cancerose il corpo le elimina immediatamente, di continuo: il corpo  e la Natura difettano di democrazia (altrimenti, sono guai). Un democratico invece per definizione lascia e deve lasciar parlare: talora troppo? 
Naturalmente qualche lettore, ex amico, qualche  "fascista travestito" (così li chiamavamo al liceo) dirà - come ha detto e scritto - che io sono "ossessionato dal fascismo", che "il nazifascismo è morto" o è "cosa di altri tempi" ecc ecc….Ma se è morto il fascismo perché mi etichetti ancora come comunista? non dicevi che era morto anche il comunismo con il nazifascismo? Forse dici una mezza verità perché ti conviene mistificare. E poi perché  ti ostini a offendermi appena dissento da te? La tua libertà non finisce dove comincia la mia? La realtà storica è che periscono tante persone per le ideologie totalitarie ma la smania di potere e le ideologie maligne non periscono mai. 

La senatrice Liliana Segre, reduce dell'Olocausto, insiste sul fatto che è la INDIFFERENZA il peggior nemico. 

Liliana Segre con il Presidente Mattarella

La indifferenza chiama alla correità. Se continuiamo nella indifferenza il cancro della democrazia sarà troppo avanzato per farci qualcosa: le metastasi ora sono mediatiche e dunque troppo veloci per contrastarle. Ci rimane almeno - per ora - la penna e sostenerci nel pensiero libero. Non sono Gad Lerner, non sono che un cittadino. Come cittadino chiamo alla penna: carta e social network, non importa. L’impianto della legge 205/1993  (cd Mancino) avversa  I crimini generati dall'odio o più semplicemente i crimini dell'odio, dall'inglese “hate crimes”. E nella difficoltà di equilibrarsi tra diritto alla libera espressione e fomentare odio, lasciamo ai giuristi il compito di frenare lingue e la deriva antidemocratica. Nel frattempo trovo conforto nei pensatori del Novecento. Jean-Paul Sartre polemizzando contro gli antisemiti, sottolineava che "In nome delle istituzioni democratiche, in nome della libertà d'opinione, l'antisemita reclama il diritto di predicare ovunque la crociata antiebraica", e dopo aver definito tendenziosa tale pretesa, ebbe a scrivere: 

"Ammetterei a rigore che si abbia un'opinione sulla politica vinicola del governo [...]. Ma mi rifiuto di chiamare opinione una dottrina che prende di mira espressamente persone determinate, che tende a sopprimere i loro diritti e a sterminarle".


A dire il vero tanti non giovani e giovani italiani hanno saputo dire di no a soluzioni estremistiche oppure hanno gridato “basta!” anche negli Anni di Piombo, mai smarrendo la fede di Pertini nella democrazia. Ammetto che oggi non mi sono sentito molto sicuro “storicamente”. Poi ho riascoltato Pertini: diceva in una intervista alla Oriana Fallaci nel 1973 che il vero baluardo della democrazia sono i sindacati “compatti”. Forse oggi qualcosa si sta muovendo: importante la svolta recente della CGIL che mira alla unità sindacale. Come predisse Pertini. (achille miglionico)


“Alla più perfetta delle dittature preferirò sempre la più imperfetta delle democrazie.”(Messaggio agli Italiani, S. Pertini, 1979)



PER APPROFONDIRE





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