Fu rappresentata la prima volta a Milano, al teatro alla Scala il 9 Marzo 1842: dunque anni prima della Prima Guerra di Indipendenza, per cui ha come opera un valore storico particolare per il Risorgimento che si respira in ogni scena. Terza opera di Verdi, si chiamava inizialmente Nabuccodonosor; ma il titolo fu abbreviato per un'esecuzione
tenuta a Corfù nel 1844. È un'opera d'importanza vitale anche per il musicista che, amareggiato dai gravi lutti
familiari e reduce da un insuccesso teatrale (Un giorno di regno), aveva preso in seria considerazione di non scrivere più. Quando l'impresario Merelli gli sottopose il libretto del Nabuccodonosor, Verdi lo guardò con attenzione e rinato interesse: al leggere Và pensiero pensò alla situazione dell'Italia occupata e alla possibilità di realizzare un'opera
simbolicamente patriottica. Il successo dell'opera fu enorme anche per i motivi politici: in quattro mesi, ebbe ben 57 rappresentazioni. Per Verdi fu anche l'occasione del primo incontro
con Giuseppina Strepponi, che doveva, di lì a molti anni, divenire sua moglie.
Noi abbiamo assistito allo spettacolo il 28 Febbraio 2016. Sul podio dell’Orchestra del Teatro il bravo maestro Roland Böer , maestro del Coro Franco Sebastiani. Le scene sono di Peter Hall (1926 – 2010), i costumi di
Pasquale Grossi, il disegno luci di Claudio Schmid, le coreografie di Marta Ferri. Assistente
alla regia Daniela Zedda.
Lo spettacolo barese è una produzione della Fondazione lirico-sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari,
le scene sono quelle dell'affascinante allestimento di datazione incerta (1963-65) dipinto nel
laboratorio Sormani di Milano durante una collaborazione di Peter Hall presso il Teatro alla
Scala. Dai documenti consultati – racconta Marzio Cardaropoli, proprietario attuale del fundus
Sormani - l’allestimento sembra sia stato realizzato nei primi anni Sessanta. La prima data certa risale al 1968 al Teatro Regio di Torino (seguirono altri teatri: Bergamo, Cremona, Barcellona
in Spagna e Novara).
Interpreti del capolavoro verdiano: Giovanni Meoni (Nabucodonosor, baritono), Antonio Corianò (Ismaele, tenore), Ernesto Morillo
(Zaccaria, basso), Susanna Branchini (Abigaille, soprano), Daniela Innamorati (Fenena, soprano), Rocco Cavalluzzi, (Gran
Sacerdote), Gianluca Bocchino (Abdallo, tenore) Marta Calcaterra (Anna, soprano). Uno spettacolo di elevato livello con tanti applausi ed emozioni.
Il Petruzzelli, che si dice sia il più grande teatro d'Italia e il più grande teatro privato d'Europa, insiste nel far sentire la propria voce autorevole. (t.a.)
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