mercoledì 5 agosto 2015

MOSTRE E MOSTRI IN CATALOGNA. Giro tra esposizioni culturali estive 2015.

Il modernismo della capitale catalana

Il portale della Cattedrale di Barcellona

Palazzo de La Virreina, su La Rambla


# Barcelona. A La Virreina, su La Rambla 99, mostra fotografica e video di Ricard Garcia Vilanova dal nome LLampades en la foscor/Destellos en la oscuridad. Luci nella oscurità  è una raccolta di una quarantina di foto e di nove filmati del fotoreporter nato a Barcelona nel 1971 che è uno dei pochi ad essere stato in Siria dall’inizio del conflitto, ora permanente. Nel novembre 2011, nel quadro storico delle “primavere arabe” (che tanto ci avevano fatto sperare per l’iniziale atmosfera incruenta), si infiltrò in Jabal al-Zawiya, nella provincia di Idlib, assistendo alle prime manifestazioni contro il regime di Bashar al-Asad. La popolazione era tanto intimorita dalla Mujabarat (polizia politica) che chiedeva di fotografare solo bambini per non farsi identificare. Fu anche testimone di come venissero dispersi dal regime i manifestanti: i cecchini sparavano sulla folla e poi arrivavano i carri blindati. La deriva delle rivolte ha portato a conflitti di vari gruppi con una sola vittima: la popolazione civile. Come se non bastasse, a dare il colpo di grazia, è arrivata la follia religiosa dello Stato Islamico. Non a caso si documenta un disegno di Silaba Baz, dieci anni, rifugiata nel campo di Suruc, in Turchia, presso la frontiera di Kobane, località famosa per i feroci combattimenti tra le parti sotto lo sguardo complice delle forze turche che sembrano soddisfatte del fatto che comuni nemici si battano fra di loro: la bimba documenta in un disegno la decapitazione di qualcuno cui ha assistito.
Ricard Garcia Vilanova propone foto sconvolgenti rispetto alle quali  foto di guerra note appaiono immagini edulcorate. Utilizza sia per la reflex che per la videocamera un obiettivo grandangolare che simula un occhio distorcente, azzerando spazi. Già Robert Capa diceva che “se le tue foto non sono abbastanza buone è perché non ti sei avvicinato abbastanza”. Qui griglie umane di volti e ferite sanguinolente sembrano riprese da una di quelle videocamere montate sul casco negli sport estremi. Chi ritrae è dentro la ripresa ed anche lo spettatore che cammina per le sale è drammaticamente coinvolto nella sofferenza lacera umana dove piccoli e grandi soffrono e muoiono. Problemi etici come “fino a che punto è giusto ritrarre la sofferenza?” o “fino a che punto può spingersi un fotoreporter?” sono qui sommersi dalla iperrealtà. Sono foto “retiniche” come le immagini che si fissano indelebilmente nelle menti di chi è colpito da Disturbo Post-traumatico da Stress: solo che qui non si tratta di flashback ma di flash in diretta. Mostra durissima e sicuramente controversa. Da non perdere.

Il disegno della piccola Silaba Baz sulla decapitazione cui, atterrita,  deve aver assistito


# Barcelona. Sempre a La Virreina, Secuencias è una retrospettiva di arte multimediale del canadese Michael Snow (nato a Toronto nel 1928), il quale ha lavorato musica, films, video, pittura, scultura, fotografia, libri e istallazioni varie (talora discutibile il risultato). Interessante pur con i limiti di ogni sperimentalismo, a tratti esasperato. 

Montserrat


# Consigliato il Museu de Montserrat, se vi capita di andare al centro monastico di Montserrat che domina dall’alto delle sue guglie arrotondate tutta la Catalogna. Potete arrivarvi con la A2 in auto (65 km) o con  il treno (frequentato!) che parte da Plaza de España: in treno sono sessanta minuti di corsa da Barcellona e cinque minuti di teleferica dalla fermata di Montserrat Aire). L’alternativa alla funicolare è un treno a cremagliera ma si può fare il biglietto di andata e ritorno solo con lo stesso mezzo (peccato).
Il Museo ha una esposizione permanente : vi attendono opere di Picasso, Dalì, Mir, Nonell, Monet, Renoir, Casas, Sisley ecc  ma vi sono anche opere di scuola italiana (Caravaggio, Tiepolo, ecc.), spagnola (El Greco, Berruguete), fiamminga (Bruegel). Una sezione (Nigra sum) è dedicata alla iconografia antica e moderna che ha per tema la Madonna Nera, detta familiarmente Moreneta (morettina).
Dal 17 luglio all’8 novembre c.a. vi è una mostra temporanea sul grande pittore catalano Ramon Calsina (1901), un figlio di panettieri nato e cresciuto a Poblenou, nel suburbio di Barcelona. Opera di grande varietà, immaginazione e forza (ed anche fede, ove cercava risposte alle inquietudini psicosociali).

Ramon Calsina

El Maquinisme (1970)

Rosa, muller del'artista (part., 1950)

Crepuscle (1988)


Altra mostra temporanea è Fate del fotografo Roger Ballen, nato a NYC nel 1950 e vissuto oltre trenta anni in Sud Africa. Il suo modo inquietante di produrre immagini, tra fotografia e disegno, tra still life e portrait, accompagna l’osservatore sulla sottile linea tra reale ed irreale. I volti da disabili psichici sembrano emergere dal nulla del nudo studio. 



(ardito nunzia lucia e achille miglionico) 

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