mercoledì 8 luglio 2015

KENYA: la follia jihadista colpisce ancora



7 Luglio 2015. Il 7 luglio 2005, estremisti collegati ad Al Qaeda fanno esplodere nella capitale inglese 4 ordigni su metrò e bus: 52 morti. A Soko Mbuzi Village, a circa 15 km da Mandera in Kenya, dieci anni dopo, Al-Shabaab uccide quasi nel sonno minatori che dormono nelle tende: 14 morti ed 11 feriti. Mandera è una città situata al pericoloso e duplice confine con Etiopia e Somalia, quella nazione smembrata che ha dato vita ad una "gioventù" (=al shabaab) che invoca lotta ai miscredenti e li stermina proditoriamente. Tutto (non) è cominciato il 21 settembre del 2013 con l'attacco a Nairobi, al Westgate Mall, e oltre 150 morti. In novembre e dicembre 2014, sempre a Mandera City due attacchi, il primo dei quali ad un autobus carico di cristiani (dopo aver diviso musulmani e cristiani a bordo) con 28 omicidi a freddo (veniva chiesto di recitare il Corano per smascherare i cristiani); l'altro attacco vede uccidere 36 lavoratori cristiani. E' sempre con i cristiani che i jihadisti consumano la rabbia omicida. 
Abbiamo sentito telefonicamente amici missionari da decenni operanti in Kenya e che non hanno mai tremato neanche dinanzi a morte certa o malattie: abbiamo sentito un velo di invincibile tristezza (e paura? non credo) nel loro resoconto e nelle loro raccomandazioni con le quali ci hanno sconsigliato il volontariato in zone considerate troppo a rischio per europei bianchi e cristiani. Il 20 aprile 2015, a Garissa, vengono sterminate nella università cristiana almeno 150 studenti. Dunque la lucida follìa jihadista imperversa poco disturbata dai nostri anatemi, dalle nostre invocazioni di libertà, dai nostri commenti europei così slegati e così attenti al "politicamente corretto": per molto meno l'Europa libera si è trovata nel baratro nazista. Si parla sempre di Islam pacifico (e concordiamo) ma non si può notare che in Italia non c'è stata ancora né una manifestazione significativa né una marea di islamici a protestare contro questo jihadismo astorico ed acritico, al quale approdano - per internet - persone e personaggi tra i più frustrati e frustranti: come la Fatima, che riempie le pagine cartacee ed elettroniche in questi giorni, dopo la intervista al Corriere della Sera (speriamo gratuita). 
Europa ferita a morte ma anche Africa sahariana e subsahariana colpite a morte. Forse è venuto il momento di fare silenzio (in ricordo dei martiri) e fare qualcosa di più fattivo per emarginare il fenomeno sociopatico che rischia di demolire millenni di storia. Perché qui è in gioco la sopravvivenza di popoli e della nostra cultura (ricordate e Oriente lux? si studiava a scuola). Su Archeologia Viva di Luglio-Agosto (2015, n.172) l'archeologo Paolo Brusasco ha sollevato un grido di dolore nel vedere distrutto dall'Isis il proprio lavoro e testimonianze mesopotamiche irripetibili. Qui si ferisce il mondo. (a.m.)




La mappa delle vittime in Kenya dal 2013



La ex-italiana





















Articoli di riferimento (2013):
THE DARK SIDE OF THE (CRESCENT) MOON: disastri religiosi

Perché il Kenya è colpito dal qaedismo? riflessioni 

IRAQ 2015: IL FUTURO PERDUTO DI CITTA' MILLENARIE  di Paolo Brusasco
http://www.archeologiaviva.it/index.php/news/227/SIRIA_E_IRAQ:_AGGIORNAMENTO_PATRIMONIO_CULTURALE.htm

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