giovedì 20 febbraio 2014

Sotto una buona stella: una nuova coppia comica?


  Il nuovo film prodotto dalla Filmauro: “Sotto una buona stella”, scritto e diretto da Carlo Verdone, che è uscito nelle sale italiane il 13 febbraio. E’ una storia molto divertente che offre anche tanti spunti di riflessione. Un uomo che ha successo nel lavoro si trova a dover fare improvvisamente il “mammo” per dissesti economici e familiari. Si innesca uno scontro generazionale padre-figli che grazie poi all’incontro quasi casuale con una vicina di casa riesce a rasserenarsi.
Verdone e la Cortellesi formano una coppia esplosiva e i loro duetti reggono da soli tutto il film tra gag irresistibili che denotano tempi comici perfetti e buone dosi d’improvvisazione. Il conflitto tra padre e figli regge su un equilibrio perfetto tra dramma e umorismo laddove Lorenzo fa la figura dell’imbranato ogni volta che cerca di usare il pugno di ferro con i figli.
Il motivo conduttore del film è il crollo dei valori e la crisi economica che stiamo attraversando. Carlo Verdone, nel film Lorenzo Picchioni, è un uomo d’affari, andato via di casa con una nuova compagna. A causa dell’improvvisa morte della ex-moglie e di uno scandalo finanziario che lo riduce in rovina, Lorenzo Picchioni è costretto ad accogliere i figli Niccolò e Lia in casa sua stravolgendo la propria vita e mandando a monte la sua nuova relazione sentimentale.  Il conflitto generazionale con i due ragazzi, da sempre trascurati dal padre, ha una svolta inattesa quando nella vita di Lorenzo piomba l’estroversa condomina, vicina di casa, Paola Cortellesi nel film Luisa.  Interessante è la coppia Carlo Verdoni e Paola Cortellesi. La Cortellesi nel film è una cacciatrice di teste, che licenzia e ricolloca le persone, sforzandosi di sanare le aziende. In casa è un tutto fare, sa ballare, cantare, aggiusta lavastoviglie,sa cucinare ecc e Verdone dopo situazioni sentimentali  fallimentari, rinasce con la Cortellesi che riesce a conquistare la fiducia dei figli ventenni e lo aiuta su come educare e riformare un nucleo familiare.
Questo film apre uno spunto di riflessione anche sulle sempre più numerose famiglie allargate e sui figli contesi.
                  Il film funziona meno bene quando si concentra direttamente su Niccolò e Lia, i figli ventenni scivolando in alcune patetiche suggestioni da fiction televisiva risolte piuttosto in fretta, ma che riescono comunque a far emergere il disagio delle nuove generazioni a fronte della crisi economica che stiamo vivendo. Anche la figlioletta di Lia viene utilizzata come pretesto per i risvolti narrativi e viene sbattuta qua e là come un bambolotto ma non se ne sente davvero la necessità. Per il resto  è un film perfetto per raccontare l’amore che rappresenta la vera buona stella  che può davvero offrire una svolta nella vita. (sabina pistillo)


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