martedì 31 gennaio 2012

Elogio della Follia 10: Libri elettronici o libri cartacei?


Efeso (Turchia), la biblioteca di Celso

Sul Web le opinioni negative su ebook dello scrittore Jonathan Franzen hanno scatenato le opposte fazioni. Oramai su tutti gli argomenti vedo solo Guelfi e Ghibellini. Ma i latini non dicevano che "in medio stat virtus"? Sì è vero, Franzen non ha solo avanzato dubbi estetici, ha proprio detto no all’ebook: “Magari tra 50 anni nessuno si preoccuperà dei libri di carta, ma io sì” ha detto allo Hay Festival di Cartagena, Colombia (come sul Daily Telegraph). “Quando leggo un libro”, ha aggiunto, “tengo in mano un determinato oggetto in un determinato momento e in un determinato luogo. Il fatto che quando io prendo il libro da uno scaffale dica sempre la stessa cosa, beh, è rassicurante”
Sulla questione non vale la pena accapigliarsi. W gli ebook e W i libri cartacei. Quando viaggio avere ebook è una sicurezza: portare un libro o diecimila è lo stesso (peso). Il supporto elettromagnetico fa cmq riflettere in termini di conservazione e fruizione del patrimonio  culturale: non possiamo affidare tutta la trasmissione transgenerazionale della cultura alla informatica, in quanto un qualunque black out energetico, problemi di standard e caducità dei supporti rischierebbero di precipitarci in un medioevo senza amanuensi. Il libro cartaceo è sempre lì, basta afferrarlo e consultarlo. Teme solo gli incendi (spesso dolosi, vedi la biblioteca di Alessandria e di Pergamo...). Parola di Erasmo. Cmq leggiamo! nutre la mente. (Erasmo da Rotterdam)

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