OGGI in Parlamento si è consumata una "Follia". Se non concordate, abbandonate la lettura dell'articolo, vi avviso.
Come ci hanno fatto notare in tanti, il premier Draghi è stato applaudito con ipocrisia da tutti i parlamentari, anche da quelli che hanno contribuito ad ostracizzarlo. Paradosso. Per questo riprendiamo, al di là della psichiatria, il mito della Nave dei Folli cui alludeva anche Focault.
Michell Foucault nella sua Storia della follia nell’età classica allude al mito della nave dei folli. Sosteneva che il mito poteva essere anche Storia in quanto può basarsi su fatti reali, poiché alcuni autori dell’antichità e del Medioevo accennano a delle navi con il “carico insensato”. Secondo questi racconti, ai folli non era consentito attraccare in nessun porto. Dovevano stare lontani da tutti. OGGI l'Italia è alla deriva. Una Nave di Folli, la Stultifera Navis: nell’anno 1486, agli albori del Rinascimento Sebastian Brant scrisse un lungo poema chiamato Das Narrenschiff o Stultifera navis. Questo poema parla di un viaggio per mare compiuto da oltre un centinaio di "folli" verso un luogo chiamato Narragonia e che procede fino al Paese di Cuccagna. Per noi il viaggio verso la Narragonia è appena incominciato nella fase storica più difficile dell'Umanità:
Ecco c'è chi oggi brinda a vodka ed esulta nell'aver destabilizzato l'Italia e l'Europa in già in gravissima difficoltà.
Michell Foucault nella sua Storia della follia nell’età classica allude al mito della nave dei folli. Sosteneva che il mito poteva essere anche Storia in quanto può basarsi su fatti reali, poiché alcuni autori dell’antichità e del Medioevo accennano a delle navi con il “carico insensato”. Secondo questi racconti, ai folli non era consentito attraccare in nessun porto. Dovevano stare lontani da tutti. OGGI l'Italia è alla deriva. Una Nave di Folli, la Stultifera Navis: nell’anno 1486, agli albori del Rinascimento Sebastian Brant scrisse un lungo poema chiamato Das Narrenschiff o Stultifera navis. Questo poema parla di un viaggio per mare compiuto da oltre un centinaio di "folli" verso un luogo chiamato Narragonia e che procede fino al Paese di Cuccagna. Per noi il viaggio verso la Narragonia è appena incominciato nella fase storica più difficile dell'Umanità:
Pandemia pluriennale, guerra ottocentesca di invasione in Europa, catastrofe ecologica con siccità, nuova crisi energetica, scadenze economiche improrogabili per evitare il fallimento di più di una nazione, ecc. Non è un bel periodo.
In tutto questo vi è chi brinda alla caduta di Draghi, indicato da aree social neofasciste come un "Duce".
Ecco c'è chi oggi brinda a vodka ed esulta nell'aver destabilizzato l'Italia e l'Europa in già in gravissima difficoltà.
Lo scontro ora almeno si è fatto più chiaro: tra "sfascisti" ed "europeisti".
C'è più di uno che brinda al Cremlino nell' aver contribuito ad abbattere la compattezza dell'Europa. Si può anche ipotizzare che il piano del Cremlino sia stato e sia proprio destabilizzare l'Occidente (vecchio "pallino" dell'URSS), oltre che invaderlo: c'è più di una suggestione che i personaggi ritratti in foto sottostante - che oggi si attaccano tra di loro per manciate di voti elettorali - siano riuniti da un filo comune allo Zar della PanRussia.
Non è un caso che nella stessa giornata delle dimissioni del Governo italiano, il ministro-mastino Lavrov abbia dichiarato che alla Russia non basta il Donbass (si veda comunicato ANSA), i russi andranno oltre questo obiettivo. Dunque la guerra di invasione dell'Ucraina subdolamente condotta dalla Federazione Russa (o Impero?) andrà ancora per molto avanti - con rischi di nuclearizzazione - e magari dopo l'Ucraina l'appetito dell'Orso russo - non quello benevolo di Masha - si farà sempre più grande con mire ulteriori di conquista: non è un caso che i Paesi viciniori o confinanti siano già in ansia e chiedono appoggio all'UE e al Patto Atlantico.
Ecco perché con tutti i social a nostra disposizione abbiamo stigmatizzato che
OGGI non è un giorno qualsiasi di Luglio: è un DIES ALLIENSIS PER L'ITALIA NEL MENTRE SI PROFILA LA "TEMPESTA PERFETTA".
Per chi non ricordasse o non sapesse, i Romani celebravano così una loro sconfitta subita ad opera degli invasori Galli Senoni ad Allia, vicino Roma. Ma da una sconfitta si pervenne poi ad una vittoria da non dimenticare, come la sonora sconfitta: oggi (ed è LUGLIO come allora) la chiamiamo RESILIENZA la capacità di risollevarsi da una sconfitta simile con tanto di tradimento (anche allora ci fu un TRADIMENTO, sapete?).
Ora spetta a noi resistere e sconfiggere i nemici dell'Europa, con tutte le armi della democrazia e, se necessario, andando oltre.
(achille miglionico)
PS:Il 18 luglio del 390 a.c., era indicato dai Romani nel loro calendario come Dies Alliensis (giorno dell’Allia), a memoria della data in cui ricorreva la terribile sconfitta subita presso il Fiume Allia, un piccolo affluente del Tevere, per mano dei temibili Galli Senoni.
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