La prima villa stabiana ad essere esplorata in epoca borbonica. Risale alla età augustea
e occupa 11mila mq. Visitabile gratuitamente (chissà perché) ha un accesso misero, che non è stato migliorato neanche per la visita della cancelliera tedesca Merckel nel 2015.
La stavano ristrutturando ancora quando fu colpita dalla eruzione del Vesuvio del 79 dC. |
Atrio tetrastilo (44) con decorazioni parietali in IV stile |
Pavimentazione a mosaico bianco e nero geometrico (tra età repubblicana e 79 dC) |
Ninfeo a nicchie decorato a stucco (Nettuno a sin. e Venere a dx) |
Peristilio inferiore (con piscina centrale) |
Le decorazioni parietali, opera di un singolo gruppo di artisti di buon livello, sono in III e IV stile iniziale. Qui affrescato paesaggio di villa marittima in tondo (IV stile): portico (20). |
Cucine |
L'ingresso è sottoslivellato rispetto al piano stradale attuale |
Per saperne di più:
- Luciana Jacobelli, "Riscoprendo il fascino di Stabiae, Além de Pompeia", Nicola Longobardi ed., Napoli, 2012 (testo bilingue, in italiano e portoghese);
- Alex Barbet, "Stabiae: Villa S. Marco", in AA.VV., "Città Vesuviane", Istituto della Enciclopedia Treccani, pag. 156 e segg., 2013 (opera a più mani di grande rilievo culturale e artistico);
- Eugenio La Rocca, Mariette e Arnold de Vos, "Pompei", Mondadori, 2002 (testo fondamentale per approcciare storicamente e archeologicamente gli effetti devastanti del terremoto del 62 dC e della eruzione catastrofica del 79 dC, descritta "de visu" da Plinio il Giovane nelle sue Lettere).
Ricordare su questo blog articolo "La Comunicazione a Pompei. E nei postriboli" (achille miglionico)del 2011.
(testo e foto di achille miglionico)
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