Imperdibile (per chi si occupa di counselling a livello
professionale e formativo) il 10° Congresso Internazionale S.I.Co. dal tema
storico: “Attuare il counseling: è ora”.
Comoda e accogliente la sede romana dell’Eurostars Roma Aeterna Hotel, malgrado
il tempo brutto che ha battuto il fine settimana, rendendo poco agevoli gli
spostamenti urbani ed i trasferimenti interregionali. Sono venti gli anni di
fondazione della SICo ed altrettanti ce
ne sono voluti di lavoro “politico” paziente per vedere nell’anno corrente l’avvento della nuova Legge 4/2013 che disciplina professioni
d’aiuto come il counselor ed il mediatore familiare. Si è respirata aria di serenità e di soddisfazione a Roma. Nello svolgimento ora festoso ora
culturalmente vivace dei temi dibattuti e nell’alternarsi di esperienze assai
variegate, va segnalato anche, con senso di autocritica costruttiva, qualche picco
di passione e/o trionfalismo: il tutto
comunque è giustificabile in termini identitari dopo “tanta” attesa di una legge
che cominciasse a mettere ordine su professioni d’aiuto “nuove”. Son convenuti
partecipanti da ogni parte della Penisola, pur sotto il flagello delle fredde piogge.
Più di una decina i professionisti afferenti al SIEB, diversi gli analisti
transazionali di altri Istituti di formazione, tra cui Antonio Ferrara e
Massimo Gaudieri .

Impossibile sintetizzare i lavori senza dimenticare
qualcuno. Ha aperto i lavori congressuali la attiva e competente dr. Gigliola
Crocetti, amministratore delegato della SICo. Il prof. Pierluigi Mantini, del
Consiglio di Presidenza Giustizia amministrativa, ha delineato percorsi e
obiettivi della Legge 14 gennaio 2013 n.4. Ha fatto seguito un effervescente
intervento di Emiliana Alessandrucci , presidente CoLAP. Bravo e puntuale,
nelle innumerevoli domande che complicano il versante fiscale delle nuove e
vecchie professioni, è stato il commercialista Giacinto Sabellotti, il cui
intervento è risultato di grande utilità sia per chi si affaccia alla
professione del counsellor sia per chi già svolge attività lavorativa. Nel pomeriggio del sabato gli analisti
transazionali del SIEB ddrr. Achille Miglionico e Neus Lopez Calatayud hanno
partecipato alla Tavola Rotonda dal tema
“L’Harem e la Caserma – Questioni di
genere nell’esercizio della professione” con interventi orientati in senso
metodologico (così anche Massimo Gaudieri); altri interventi si sono alternati di
varia natura ideologica che hanno sollevato movimenti di vivace dialettica nel
pubblico. Puntuale professionalmente il prof. Rino Finamore che ha parlato in termini di comunicazione sociale. Simpatica e colta la “monaca” presente Suor Stefania Monti (filologa
di formazione) che ha accostato la “lettura” degli “uomini” alla lettura dei
“testi”: bisogna saper interrogare entrambi. Disomogenea ma comunque stimolante
riflessioni proprio per la pluralità di interventi, è parsa la seconda Tavola Rotonda, quella
della domenica mattina dal tema
“Chi insegna a chi? – innovare la formazione”.
La
Chairperson, Umberta Telfner, psicologa clinica, è apparsa abile e in
evidente disagio dinanzi ad asserzioni confusive di ordine metodologico emerse
qui è là: c’è chi continua a
“diffondere” i confini tra counselling e psicoterapia, il che può “confondere”
la stessa utenza, facendo ricadere il counselling a ruolo di “psicoterapia di
serie B” (NON è psicoterapia per Set-Setting e Contratto) oppure “alternativa”
(e qui infinite sono le strade che si embricano mortalmente con approcci che
fanno dell’olismo un travestimento alla mancanza di scientificità). Le
differenze metodologiche tra counselling
e psicoterapia, non solo in Italia, sono proprio quelle che salvaguardano la
identità professionale del counsellor e mai come oggi – con una legge nazionale
finalmente vigente – dobbiamo essere etici e dentologici per proteggere Utente
e Professionista d’aiuto. La “formazione” non è “formare” (magari a propria
immagine e somiglianza in senso biblico ed onnipotente) ma istruire, addestrare
e facilitare l’autoesplorazione dell’Altro perché possa autodeterminarsi.
Questo è counselling e questo fa di un counsellor un professionista eticamente
orientato e rispettoso della Legge. Al di là di
ogni considerazione che speriamo solleciti riflessioni di altri, a noi l’evento
è stato assai gradito ed utile.
Un grazie al contributo di tutti.
(ardito nunzia lucia)












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