FIGLIO DI UNA STIRPE MASSACRATA (2023)
Un minimo di speranza, un grido di sofferenza
Volevo uscire da questa gabbia immortale
Il destino marchiato mi guarda mentre sbatte in faccia la verità
La tristezza grida ai cieli immortali della disperazione
Credevo soltanto di aver allontanato me stesso dalla realtà
Ma ora so chi è morto e chi guarda pronto a bersagliare
Freddo e incosciente di ciò che gli hai fatto
Che cosa volevi dirmi riguardo quella creatura?
Volevo uscire dalla gabbia ma
I cieli hanno oscurato la via
L’oscurità si fa strada perdendo potenza
Ormai le basta esistere
E da questo momento rinfaccia il male e la vergogna
So quando saremo liberi
So quando saremo chi siamo
Solo noi sappiamo come liberarci dal tormento
Chiusi dal fomento e dalla follia
Speriamo solo di trovar la via
Grida ogni tanto, ti scongiuro
Chiedo davvero perdono
Il figlio sta perdendo la ragione
Calpestato e immortalato si siede accanto alla verità
E conta le stelle assieme ad essa
Loro sanno a cosa vanno incontro
Ma ridendo e piangendo andranno via
Chiamando fuoco e vita a distruggere ciò che è appena dietro i loro passi
Perdonami presto, fatti strada nell’incoscienza
E chiedi di morire
CUFE Gabriele (2006)
Dialogo con una creatura in gabbia? Scritta di getto da adolescente dinanzi ad una perdita lontana. Ispirata a Ian Curtis (cantante deceduto nel 1980, membro dei Joy Division, gruppo post-punk).
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