lunedì 24 ottobre 2022

VIRNA LISI “La donna che rinunciò a Hollywood” ultimo docufilm del regista Fabrizio Corallo








VIRNA LISI “La donna che rinunciò a Hollywood”: ultimo docufilm di Fabrizio Corallo


Si è proiettato alla festa del Cinema di Roma, il 22 ottobre 2022, l’ultimo docufilm del noto regista Fabrizio Corallo. Un ritratto emozionante di una attrice molto amata e popolare sia in Italia che all’estero nella storia del cinema. Scomparsa a 78 anni nel 2014, e nata l’8 novembre 1936, Virna Lisi ci ha regalato sessanta anni di spettacolo. Iniziò giovanissima, ad appena quattordici anni, fu presto conosciuta e amata dal pubblico italiano, grazie ad un cinema popolare che avvicinava allo schermo una Italia ancora stremata dal conflitto mondiale. Una incredibile e dolce bellezza italiana che aveva poco di mediterraneo se si pensa a Sofia Loren, e quindi entrò senza fatica nella memoria individuale e collettiva, nelle case degli italiani, grazie anche al programma di pubblicità TV di  "Carosello", con uno slogan celeberrimo per dentifricio che immortalava il suo volto che si apriva in sorriso indimenticabile : “con quella bocca può dire ciò che vuole”.

Ma lei non ha puntato solo alla sua innata bellezza e ha saputo fare scelte coraggiose per diventare una brava interprete di personaggi così diversi fra di loro, si fece volutamente "imbruttire" per recitare e non soggiacere alla estetica, come quando l’hanno invecchiata e trasfigurata in “La regina Margot” di Patrice Chereau, che le valse il premio come miglior attrice a Cannes nel 1994.

Negli anni Sessanta venne chiamata a Los Angeles per interpretare una donna con capelli platinati e con atteggiamenti e trucco che ricordavano Marilyn Monroe, nel film “Come uccidere vostra moglie” al fianco dell’attore Jack Lemmon. Ma dopo poco tempo trascorso a Hollywood, rinunciò - con grave danno economico - al contratto che aveva firmato per 7 anni, testimoniando che si trattava di contratti terribili, dove, per  la preparazione del film che durava mesi, le clausole impedivano alla attrice di prendere l’aereo e tornare in Italia a trovare il marito e suo figlio allora piccolo. Il suo attaccamento alla famiglia non è mai venuto secondo al successo. E’ evidente che questo tipo di vita non le apparteneva in pieno e che costruirsi una famiglia è stato il valore più importante da difendere, anche a costo di esemplari rinunce.

Il regista Fabrizio  Corallo, ci elargisce con grazia e discrezione queste informazioni utilizzando materiale d’archivio della Tv e del cinema, e assemblando con naturale maestria, ricordi di famiglia, interviste all’attrice e testimonianze di persone che l’hanno conosciuta e frequentata da vicino, una formula che funziona e che riconosciamo come uno stile inconfondibile in tutti i  docufilm prodotti precedentemente. Corallo non si risparmia nel mostrarci aneddoti personali dell’attrice con gran tatto e rispetto, passando così i suoi valori umani.




In sala mentre si passava la proiezione del docufilm, c’era una clima di cordiale e rilassata accoglienza a questa nuova pellicola di Corallo. Alla fine della visione, mi è rimasta sulla pelle - ed io sono spagnola prima che italiana -  la sensazione di aver incontrato l’attrice personalmente, di aver saggiato non solo la enorme professionalità ma la sua essenza e consapevolezza di voler difendere i propri valori, il valore dell’amore coniugale e familiare, e del tempo passato accanto a chi sia ama, nel quotidiano, costruendo insieme una vita.

Grazie Fabrizio Corallo. per aver portato con maestria il focus di luce non sull' effimero, troppo facile e scontato, ma sulla dignità e unicità di una esistenza coraggiosa e libera. (Neus Lopez Calatayud)

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