Per chi è troppo giovane e/o non studia neanche la storia recente quello era il periodo della Guerra Fredda e dell'antagonismo tra Occidente e Russia sovietica, tra Patto Atlantico che annoverava tutti i Paesi democratici (veramente) della NATO e Patto di Varsavia che era l'impero comunista egemonizzato da Mosca. Il 4 Ottobre 1957 , dunque, un gigantesco missile balistico R-7 fu lanciato verso il cielo da una base segreta della Unione Sovietica. Non recava a bordo un micidiale ordigno nucleare pronto a colpire una metropoli europea o nordamericana. Era stato lanciato il primo manufatto umano con strumenti scientifici a bordo perchè si ponesse in orbita intorno alla Madre Terra. Sputnik si chiamava quel satellite artificiale di una ottantina di chili e la parola in russo vuol dire "compagno di viaggio" (in cirillico Спутник ). Era cominciata la Era Spaziale. Oggi.
Auguri Sputnik. Ci piace pensare che continui a roteare sulle nostre teste oramai in pensione: una delle tante lucette che attraversano i nostri cieli. E tu lì che ti affanni a scansare (o forse sei scansato) nella folla di sconosciuti che trafficano intorno alla Terra, come sulla 5^ Strada di New York, tutti presi a telecomunicare (anche cazzate). Ai tuoi tempi trasmettevi solo cose scientifiche e non il Grande Fratello ("No, no, non hai compreso: non quello di George Orwell che poi è un romanzo che non puoi conoscere perché nel 1984 eri già FUORI... è solo una trasmissione televisiva... Be' lascia perdere... Auguri e basta."). Ti guardano, se ti guardano, con le loro antenne "dall'alto verso il basso" chiedendosi che cosa è quella palla lucente e vecchia. Non sanno - come fanno tanti sulla Terra quando non rispettano gli anziani - che, senza quel maturo signore dalla livrea ancora brillante alla luce solare, loro oggi non esisterebbero neanche o sarebbero solo dei macinacaffè. (a.m.)
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