lunedì 10 maggio 2010

MUSICA - Concerto per l'Europa di Giovanni Allevi

di Michele Miglionico

Nonostante un mal di gola con annessa febbricola, il maestro Allevi si è concesso a titolo gratuito alla selezionata platea del Petruzzelli per celebrare i cinquant'anni dalla proposta di Robert Schuman di una collaborazione economica tra Francia e Germania, che pose le basi per la futura Unione Europea.
La presentazione del prof. Michele Mirabella e delle autorità non ha mancato di ricordare la critica situazione del mondo dello spettacolo, che colpisce realtà come la Fondazione Petruzzelli, i cui dipendenti, a rischio per il taglio dei fondi governativi, hanno manifestato con discrezione tramite volantini.
Il musicista si è speso per un'ora in una dozzina di pezzi propri e non, introdotti come di rito da una sua breve e sentita presentazione. Apertura con Bach, "il più grande musicista di tutti i tempi", passando per una travolgente "Morte di Isotta" di Wagner, da lui definita non a torto come la più felice traduzione musicale dell'amore sensuale, e l'auditorio risponde con entusiasmo. Ma presto si passa al repertorio proprio dell'autore, con "Back to life" dedicata alla sua rinascita spirituale; l'inno alla vita di "L'orologio degli dei", il battito pulsante; "Meditazione per sola mano destra", per una collega che rischiava di non poter più suonare dopo un incidente all'arto sinistro. Fino alla famosa "Prendimi", omaggio al pubblico offerto solo durante il bis.
A detta dell'artista, la serata è paragonabile a una seduta di psicoterapia, perché ogni suo brano è associato a un ricordo, a un'emozione, rivissuta nel momento in cui lo ri-esegue. E si sente. Non mancano i virtuosismi e gli esercizi di stile, come la falsa improvvisazione dello studiatissimo "Jazzmatic" o la convulsa lotta tra il pianista e lo strumento in "Pianokarate".
Lascia senza fiato anche la vista delle esecuzioni, spesso così veloci da sembrare una registrazione riprodotta a doppia velocità. Qualcuno all'uscita si lascia sfuggire "... viene da un altro pianeta!". Un commento da condividere: un grandissimo talento, condito da un atteggiamento caratteristico ed eccentrico come solo i geni possono permettersi. Forse, calcando la mano sul personaggio creato (e parodiato) del goffo pasticcione, che però tanta tenerezza ispira nel suo seguito.

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