“On the President's Orders is an unflinching exploration of President Duterte's brutal ‘drug war’ and its devastating impact on thousands of mostly poor Filipinos.”
-Carlos Conde, Researcher, Asia Division, Human Rights Watch
Domenica 18 agosto us Corato Open Space e If in Apulia hanno ospitato il regista James Jones, documentarista noto alle scene internazionali e vincitore di due Emmy Awards e vari premi in tutto il mondo, il quale ha presentato in anteprima nazionale il suo ultimo lavoro "On the president's orders", reportage del massacro di pusher e spacciatori nelle Filippine.
Il regista e produttore inglese è autore di documentari distribuiti a livello internazionale e collabora con BBC, Channel 4 e PBS Frontline. Nei suoi lavori affronta tematiche di bruciante attualità, anche attraverso investigazioni sotto copertura, unendo un forte taglio giornalistico a uno stile filmico, con grande attenzione alla fotografia. Cifra evidente soprattutto nel documentario presentato.
"On the president's orders" (2019) indaga sulla campagna mossa dal presidente filippino Duterte contro spacciatori e consumatori di droga, ideologicamente equiparati. La propaganda messa in atto giustifica tacitamente il pugno duro delle forze di polizia, che spesso giunge all’omicidio di pusher e consumatori, senza alcun processo. La situazione nel paese è, quindi, sconvolta dalle continue sparatorie e da un clima torbido di illazioni, che ha portato alla creazione di una watch list di sospettati consumatori, marcati stretto dalle forze armate. Tale documentario è il primo a offrire la testimonianza di entrambe le parti coinvolte. Dapprima, si seguono da vicino gli addestramenti e le azioni della polizia del distretto di Caloocan a Manila, per poi spostarsi nella baraccopoli, dove si concentrano le vittime esclusive della “guerra”, queste le parole di Duterte, alla droga.
"On the president's orders" (2019) indaga sulla campagna mossa dal presidente filippino Duterte contro spacciatori e consumatori di droga, ideologicamente equiparati. La propaganda messa in atto giustifica tacitamente il pugno duro delle forze di polizia, che spesso giunge all’omicidio di pusher e consumatori, senza alcun processo. La situazione nel paese è, quindi, sconvolta dalle continue sparatorie e da un clima torbido di illazioni, che ha portato alla creazione di una watch list di sospettati consumatori, marcati stretto dalle forze armate. Tale documentario è il primo a offrire la testimonianza di entrambe le parti coinvolte. Dapprima, si seguono da vicino gli addestramenti e le azioni della polizia del distretto di Caloocan a Manila, per poi spostarsi nella baraccopoli, dove si concentrano le vittime esclusive della “guerra”, queste le parole di Duterte, alla droga.
L’evento, tenutosi a Corato presso il “Centro aperto diamoci una mano”, ha raccolto una folta e attenta partecipazione di pubblico, che ha seguito con interesse il film e la conversazione finale col regista, presentata da Federica Buonsante, dottore di ricerca in “Belle Arti” a Shanghai.
Si è realizzata così una serata di cultura e di interrogazione sull’attualità di respiro internazionale, offerta gratuitamente al pubblico, grazie all’impegno dei volontari del Corato Open Space, che hanno tradotto e sottotitolato l’intero film.
La stagione di eventi culturali del Corato Open Space entrerà, quindi, nel vivo a partire da metà settembre e proporrà presentazioni di libri, proiezioni di film, laboratori culturali, corsi di lingua straniera, workshops, spettacoli teatrali e musicali. Pertanto, si consiglia di consultare la pagina Facebook “Corato Open Space” e l'account Instagram @corato_open_space. (claudio leone)
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