TREGUA IN M.O.
Col il faticoso “sì” del governo israeliano, è tregua a Gaza. Sollievo. Iniziato il ritiro delle truppe da Gaza: Israele rilascerà 1.950 prigionieri palestinesi, Hamas - allo stremo - consegnerà i 20 ostaggi ancora vivi. Israele e il mondo sceso in tutte le piazze democratiche hanno favorito (non interferito) il difficilissimo lavoro diplomatico di USA, Turchia, Qatar, Egitto, Arabia Saudita, Emirati. Ogni lavoro diplomatico richiede pazienza, volontà di negoziazione e RESET di ogni emozione che confluisce nell'odio immutabile. Tutto può essere fermato mettendo da parte ideologie e ideologismi. Mettiamo da parte - anche noi - ogni considerazione etica e morale ed in nome della difesa dei diritti umani mondiali e della vita sul Pianeta, accettiamo e plaudiamo a chiunque (anche Trump) contribuisca a frenare il degrado omicida di tutti i giorni. Non ci interessa se qualcuno si gonfierà il petto dicendo di essere stato protagonista della evoluzione in positivo delle trattative.
Che l'ascia di guerra venga di nuovo seppellita assieme all'incalcolabile numero di vittime innocenti.
Restano diversi enormi nodi politici da sciogliere prima che il processo di pacificazione possa essere sostenuto. Trump: “Attesa la liberazione degli ostaggi”. Danzeremo di gioia con loro e con i Palestinesi come al termine della Seconda Guerra Mondiale. L'Ucraina attende sotto una opioggia di droni e missili. (am)