tag:blogger.com,1999:blog-2219838963773269977.post1877889686602982933..comments2024-03-13T17:04:16.155+01:00Comments on inCultura: TRANI RIAVRA’ MAI UN SUO TEATRO? Riflessioni di Mario SchiralliRedazione INCULTURAhttp://www.blogger.com/profile/15155836260669464535noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-2219838963773269977.post-54264431835507788992016-03-11T17:09:49.384+01:002016-03-11T17:09:49.384+01:00Finalmente, Achille, si parla di storia, cultura e...Finalmente, Achille, si parla di storia, cultura e speranza! Ti allego un articolo che tempo fa ho scritto per la presentazione di un nuovo movimento politico che aveva riacceso speranza ed entusiasmo facendomi intravedere l'alba di un cambiamento. Lo riadatto qui grazie al sogno cui hai dato vigore postando il contributo del dr Schiralli...<br />"Io so che tanti italiani mi considerano pazzo ma l'umanesimo è alla fine". Eravamo nella metà degli anni settanta, e Pasolini con la sua lungimiranza aveva già previsto come il potere consumistico, in misura fortemente più grande rispetto al fascismo, avrebbe avuto la forza di livellare gli italiani, e riconobbe l'alba di una crisi senza precedenti. Ora ci siamo, e non siamo più in grado di distinguere la luce dal buio, la destra dalla sinistra, lo Stato da chi ne indossa solo la maschera, il bene dal male, e in una società senza padri e senza maestri brancoliamo ormai privi di riferimenti, ognuno ripiegato su se stesso nel lamento e nell'attesa che qualcuno ci costruisca intorno una struttura in cui orientarci. Il dio denaro ha stravolto le coscienze, è diventato segno di identificazione e abbiamo cominciato a credere che il valore degli esseri umani coincidesse unicamente con il potere economico, annullando i valori più autentici segni distintivi di un'umanità in estinzione, dando vita a fenomeni legati al profitto del singolo, in una sfera che non sempre rimane nell'ambito della legalità e dell'etica. Ora che il dio denaro si è fatto sfuggente, assistiamo a fenomeni di cannibalismo sociale, e siamo disperati e inermi, senza voce ed incapaci di ascoltare quel filo che ne rimane di chi ci sta di fianco. Ecco un grido, il tuo, Achille, finalmente un grido nella nostra città, bella poche, disorientata come tante, che punta lo sguardo sulle persone, sui luoghi, sulla vita. Il tuo appello è un fascio di luce che taglia il buio di ogni amara rassegnazione e che pone le basi da cui si può intraprendere il volo perché credo che l'arte sia capace di far intravedere il limite che separa il bene dal male, ed una città dove si respira cultura potrebbe essere la culla dove poter ricostruire le nostre coscienze. <br />Grazie!<br />Antonietta D'AmbrosioAnonymoushttps://www.blogger.com/profile/17478717390366499003noreply@blogger.com